SMART WORKING 2 – Smart working e fine dello stato di emergenza: cosa cambia dal 31 marzo?

Smart working e fine dello stato di
emergenza: cosa cambia dal 31 marzo

Senza condizioni straordinarie, questo regime di lavoro è praticabile
solo con un accordo individuale tra lavoratore e impresa. L’auspicio
delle parti sociali è quello di favorire l’innesto di una nuova formula
ibrida che non preveda solo il lavoro in presenza e neppure solo quello
da remoto
Lo smart working cambierà, e di molto, con la fine dello stato d’emergenza (ad
oggi in vigore fino al 31 marzo 2022). Questo perché, senza condizioni
straordinarie, questo regime di lavoro è praticabile solo con un accordo
individuale tra lavoratore e impresa
L’auspicio delle parti sociali è quello di favorire l’innesto di una nuova formula
ibrida che non preveda solo il lavoro in presenza e neppure solo quello da
remoto
Si intende inoltre promuovere le sinergie aziendali e di categoria sul lavoro
agile. Per incentivare la contrattazione aziendale le parti sociali auspicano
l’introduzione di incentivi per le aziende che fanno accordi con il sindacato sul
lavoro agile in un’ottica di pari opportunità e di sostenibilità ambientale e
sociale
Se si guarda alla norma applicata in condizioni normali – e non in stato di
emergenza appunto – questa lascia la possibilità nell’accordo di stabilire che il
lavoro da casa venga svolto con pc e attrezzatura del lavoratore (a differenza
di quanto stabilito per la Pubblica Amministrazione)
Non ci sono obblighi per la scelta del luogo del lavoro e dell’orario: si può
organizzare la giornata in funzione degli obiettivi (ma l’orario complessivo
resta quello stabilito dal contratti). Inoltre, non sono previsti gli straordinari
Nel pubblico impiego la transizione è già realtà. Dopo l’intervento sulle linee
guida del ministro della Pubblica amministrazione, Renato Brunetta, gli
accordi individuali sullo smart working si stanno già facendo, nonostante sia
ancora in vigore lo stato di emergenza
“Il governo Draghi ha fatto una grande scelta: vaccini e presenza, vaccini e
gente sul posto di lavoro. Non lo smart working, non chiudersi in casa e non
vaccinarsi, ma vaccini, vaccini, vaccini, con tutti gli strumenti possibili”, ha
detto lo stesso Brunetta intervistato a Sky TG24 sul tema
In italia, è ancora aperto il dibattito su questa formula di lavoro a lungo
utilizzata durante i mesi di pandemia da Covid-19. L’Organizzazione mondiale
della sanità (Oms) e l’Organizzazione internazionale del lavoro (Oil) hanno
intanto lanciato un avvertimento: se il lavoro da casa porta dei vantaggi, ha
anche e comunque dei rischi da non sottovalutare

FONTE – SKY TG24

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