SMART WORKING 1 – ESTESO PER I LAVORATORI FRAGILI FINO ALLA FINE DELLA PANDEMIA

Lavoratori fragili, smart working esteso
fino a fine pandemia

di Micol Mariotti
I lavoratori fragili, siano essi pubblici o privati, potranno proseguire il lavoro in
smart working fino al termine dello stato di emergenza per Covid-19, ovvero
fino al 31 marzo 2022. A stabilirlo una norma approvata dal Senato che,
inoltre, rifinanzia il fondo necessario per equiparare al ricovero ospedaliero
l’assenza dal lavoro per rischio legato al Covid di quei dipendenti fragili le cui
mansioni non possono essere svolte da remoto.
La norma
Il decreto 221/2021, con il quale il Governo ha prorogato lo stato d’emergenza
Covid al 31 marzo, ha previsto tra le altre cose che i lavoratori fragili
potessero continuare a lavorare in smart working fino al 28 febbraio 2022,
demandando a un decreto interministeriale l’effettiva individuazione di chi
rientrasse nella categoria. L’emendamento approvato al Senato, invece,
proroga lo smart working per tutti i lavoratori attualmente riconosciuti come
fragili (pazienti oncologici, immunodepressi e disabili con 104) fino alla data
del 31 marzo 2021. Ovvero fino alla fine dello stato di emergenza. Lo stesso
emendamento precisa che, fermo restando questa proroga, entro un mese il
decreto interministeriale di Salute, Lavoro e Pa (in realtà già pronto)
individuerà le patologie croniche con scarso compenso clinico e con
particolare connotazione di gravità, in presenza delle quali ricorre la
condizione di fragilità, e per le quali sarà quindi da prevedere lo smart working
o una diversa mansione da poter svolgere da remoto. Il decreto, nella
sostanza, ridisegnerà a breve la platea di lavoratori che lavoreranno da
remoto fino a fine emergenza. La modifica approvata in Senato fa anche un
ulteriore passo in avanti e reintroduce un’ulteriore tutela per i lavoratori fragili:
ovvero proroga fino al 31 marzo 2022 (con effetto retroattivo dal 1 gennaio di
quest’anno) anche la possibilità per pazienti oncologici, immunodepressi e
disabili adibiti a lavori che non possono essere svolti in smart working, di
avere riconosciuta l’equiparazione dell’assenza dal lavoro al ricovero
ospedaliero. Al momento questa possibilità era scaduta al 31 dicembre 2021.
Per assicurare questa proroga si rifinanzia lo stanziamento a carico dello
Stato con 16,4 milioni di euro per coprire, fino ad esaurimento, gli oneri a
carico dell’Inps.
Chi sono i fragili
Fino ad ora, come detto, sono generalmente considerati lavoratori fragili gli
immunodepressi, i pazienti oncologici e i disabili con 104. Il decreto
interministeriale che definisce chi è un lavoratore fragile alla luce
dell’emergenza Covid è però già pronto (come illustrato da PaMagazine) e da
quando sarà ufficialmente in vigore, cambierà di fatto la platea dei lavoratori
che avranno diritto ad essere in smart working fino al 31 marzo. Il decreto
ritiene fragile a prescindere dallo stato vaccinale chi è in dialisi, in attesa di
trapianto o sotto trattamento medico per patologie oncologiche. Ancora,
rientrano tra i lavoratori fragili secondo il nuovo decreto coloro che hanno
subìto un trapianto o soffrono di immunodeficienze primitive e secondarie a
trattamento farmacologico. Fragili sono considerati anche i lavoratori che
presentano tre o più condizioni patologiche tra cardiopatia ischemica,
fibrillazione atriale, scompenso cardiaco, ictus, diabete mellito, epatite cronica,
obesità, bronco-pneumopatia ostruttiva cronica. Per quanto riguarda i
lavoratori esentati della vaccinazione, per esempio gli allergici gravi, per
essere considerati fragili dovranno avere un’età pari o superiore a 60 anni e
presentare determinate condizioni di salute, come previsto dalla Direzione
generale della prevenzione sanitaria del ministero di Roberto Speranza.
FONTE : PA MAGAZINE

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