Quanto fa bene il 4.0 alle PMI: ecco i numeri che lo provano

High angle view of cars on production line in factory. Many robottic arms doing welding on car metal body in manufacturing plant. Image in 3D render.


Quanto fa bene il 4.0 alle PMI: ecco i numeri
che lo provano

di Marco Bettiol, Mauro Capestro, Eleonora Di Maria, Roberto Ganau

Quanto l’investimento in Industria 4.0 ha contribuito alla produttività delle
PMI italiane? Questa domanda si inserisce all’interno di un ampio dibattito
internazionale che da tempo si interroga sul contributo dell’innovazione
tecnologica alla produttività del lavoro. Si tratta di un tema non banale, tanto
che non a caso l’economista e premio Nobel Solow già alla fine degli anni
Ottanta affermava che “puoi vedere l’età dei computer dappertutto tranne che
nelle statistiche sulla produttività”.
Gli studi economici recenti hanno dimostrato come le tecnologie
dell’informazione e della comunicazione (ICT) favoriscano la produttività del
lavoro, analizzando questa relazione da diverse prospettive. Gli
approfondimenti hanno contributo a riconoscere il ruolo positivo delle ICT in
particolare in relazione ai cambiamenti nella struttura organizzativa interna
alle aziende e all’uso più efficace delle ICT, contribuendo con questo a
spiegare ad esempio il divario di produttività tra Stati Uniti ed Europa.
Le analisi sin qui condotte hanno usato principalmente dati aggregati
confrontando le diverse caratteristiche degli investimenti – tecnologici e non
– sul fronte della produttività. Al contrario, solo pochi studi si sono concentrati
sulle imprese, analizzando come l’ICT può stimolare la produttività del lavoro a
livello aziendale, e ancora meno ricerche sono state fatte sulle PMI
specializzate in attività manifatturiere. Proprio dalle ricerche nell’ambito delle
PMI sono emersi risultati molto contrastanti e non convergenti in merito alle
implicazioni degli investimenti in ICT sulla produttività del lavoro. La
mancanza di prove convincenti sugli effetti di performance economica delle
tecnologie per le PMI è ancora più evidente ora che siamo nel bel mezzo della
quarta rivoluzione industriale, che è innescata dalla disponibilità di soluzioni
più flessibili che combinano tecnologie digitali e fisiche.
PMI e Industria 4.0, lo scenario
Quando si parla di Industria 4.0 è importante ricordare come si faccia
riferimento ad una combinazione ed integrazione di diverse tecnologie. La
novità chiave dell’Industria 4.0 si basa sul fatto che le singole tecnologie non
operano come macchine stand-alone, ma possono essere interconnesse con
il sistema informativo dell’azienda. L’Industria 4.0 promette di trasformare
diversi processi aziendali, soprattutto nell’industria manifatturiera. Tecnologie
come stampa 3D, robotica avanzata, Internet of Things (IoT), big data e
analytics, e realtà aumentata/virtuale hanno il potenziale per influenzare i
processi produttivi, dall’innovazione e prototipazione dei prodotti così come
l’organizzazione delle attività produttive.
Data la rilevanza di questo processo di trasformazione, diventa fondamentale
capire se e in che misura le tecnologie dell’Industria 4.0 – analogamente alle
ICT – rappresentino un fattore di incremento della produttività delle imprese.
Ciò è ancora più rilevante nel caso delle PMI, in quanto esse tendono ad
essere meno innovative e mostrano un livello di adozione delle nuove
tecnologie più lento rispetto alle grandi imprese, nonostante siano considerate
motori di creazione di posti di lavoro e di crescita.
La ricerca dell’Università di Padova
In questo quadro, il Dipartimento di Scienze Economiche e Aziendali,
Università degli studi Padova ha svolto uno studio che mira a valutare in che
misura le tecnologie dell’Industria 4.0 aumentino la produttività del lavoro nelle
PMI e, in seconda battuta, se la specializzazione industriale possa essere
rilevante nell’adozione delle tecnologie Industria 4.0. Il Made in Italy ha
mostrato specificità nel processo di innovazione e di competizione a livello
internazionale, così come di organizzazione delle attività produttive ed
organizzazione delle filiere. Al suo interno emergono però anche delle
differenze, con settori come quello della moda che hanno dinamiche di
produzione e relazionali differenti rispetto ad esempio al comparto
dell’automotive.
La ricerca ha riguardato un panel sbilanciato di 907 imprese manifatturiere
osservate nel periodo 2010-2017, per un totale di 6.460 osservazioni
anno-impresa. Queste imprese fanno riferimento al campione di imprese
specializzate nei diversi comparti del Made in Italy (arredo, moda, automotive)
localizzate nel Nord Italia (Piemonte, Lombardia, Veneto, Trentino-Alto Adige,
Friuli Venezia Giulia, Emilia-Romagna) ed intervistate nel 2017 nell’ambito
dello studio condotto dal Laboratorio Manifattura Digitale del
Dipartimento di Scienze Economiche e Aziendali “Marco Fanno”
dell’Università di Padova.
Per analizzare gli impatti sulla produttività sono state confrontate le imprese
adottanti le tecnologie dell’Industria 4.0 e le non adottanti, per stimare il
premio di produttività del lavoro per le adottanti rispetto alle non adottanti nel
corso del periodo di osservazione. Sono state analizzate 7 tecnologie
raggruppate in tre cluster tecnologici tramite un’analisi fattoriale – tecnologie
legate alla produzione (robotica e realtà aumentata), tecnologie legate alla
customizzazione (manifattura additiva, laser cutting e 3D scanner) e
tecnologie di tipo data-driven (big data/cloud e IoT) – per valutare l’impatto
dell’adozione di una tecnologia sulla produttività. Inoltre, è stato valutato
l’impatto dell’adozione additiva di nuove tecnologie (considerando cioè
l’intensità tecnologica da 1 a 7 tecnologie). Abbiamo poi cercato di capire se ci
fossero delle differenze dal punto di vista settoriale, confrontando imprese
manifatturiere a bassa o alta tecnologia.
L’impatto positivo dell’innovazione
I risultati che abbiamo ottenuto evidenziano in generale un effetto positivo
derivante dall’adozione di tecnologie dell’Industria 4.0. Le PMI che adottano
tecnologie 4.0 hanno aumentato la loro produttività del lavoro del 7%, in
media nel periodo considerato, rispetto alle imprese non adottanti. Le imprese
che adottano una nuova tecnologia sperimentano un aumento della
produttività del lavoro non solo durante l’anno di adozione (di circa il 5,8%),
ma anche un anno dopo (di circa il 6,1%). Tuttavia, i ritorni positivi della nuova
tecnologia sembrano diventare statisticamente trascurabili due anni dopo
l’adozione. Questo suggerisce che l’adozione di una nuova tecnologia ha un
effetto positivo ‘di shock’ sulla produttività del lavoro che, tuttavia, non sembra
essere duraturo.
In aggiunta, i risultati suggeriscono che un premio di produttività maggiore
esiste per le imprese che adottano (simultaneamente o nel tempo) due
tecnologie. Al contrario, sembra che le imprese che adottano
(simultaneamente o nel tempo) tre o più tecnologie non traggano beneficio in
termini di produttività del lavoro rispetto alle imprese che non adottano.
Quest’ultimo risultato offre una prima visione dell’esistenza di non linearità
legate all’adozione delle tecnologie.
Il calo nel corso del tempo
In sintesi, possiamo affermare che l’adozione del 4.0 ha un impatto
significativo sulla produttività del lavoro delle PMI. Questo rendimento è,
tuttavia, decrescente nel tempo. Inoltre, emerge una forma a U invertita dei
ritorni sulla produttività in relazione alla varietà di tecnologie adottate: una
varietà eccessiva di nuove tecnologie potrebbe ostacolare la produttività del
lavoro delle imprese, ad esempio se un’impresa non possiede internamente (o
non è in grado di acquisire esternamente) le risorse (ad esempio in termini di
gestione, lavoratori specializzati) necessarie per combinare “armoniosamente”
i diversi progressi tecnologici introdotti nel processo produttivo.
Anche dal punto di vista settoriale emergono delle differenze. L’effetto sulla
produttività del lavoro è maggiore per le imprese a bassa tecnologia (low-tech
industry) anche se le imprese ad alta tecnologia (high-tech industry)
beneficiano di una maggiore varietà di tecnologie adottate. L’effetto positivo
dell’adozione della tecnologia sulla produttività del lavoro delle imprese a
bassa tecnologia sembra persistere fino a un anno dopo l’adozione e, inoltre,
l’effetto sembra essere maggiore un anno dopo l’adozione che nell’anno della
prima adozione. Al contrario, l’adozione di nuove tecnologie sembra avere un
effetto “di shock” sulla produttività del lavoro delle imprese high-tech. Infatti,
l’effetto positivo dell’adozione della tecnologia sulla produttività del lavoro
delle imprese high-tech diventa trascurabile già a partire da un anno dopo
l’adozione. In ogni caso, sembra che l’adozione della tecnologia non abbia un
effetto duraturo sulla produttività del lavoro di entrambi i tipi di imprese.
Le scelte tecnologiche delle PMI
Che cosa si può dire invece riguardo alla diversa tipologia di tecnologie
adottate? Rispetto ad una narrativa che sottolinea l’importanza di un
investimento ampio delle tecnologie Industria 4.0, i dati analizzati mostrano un
altro scenario. Le imprese selezionano le tecnologie che sono più adatte al
loro business: le imprese low-tech investono in tecnologie di
personalizzazione mentre le high-tech in tecnologie di efficienza produttiva. I
risultati suggeriscono l’esistenza di un premio di produttività del lavoro per le
imprese che adottano un gruppo tecnologico rispetto a quelle che non lo
adottano, così come che la varietà tecnologica che consiste nell’adozione di
tecnologie appartenenti a due diversi gruppi tecnologici rende un’impresa
ancora migliore in termini di produttività del lavoro rispetto ai non adottanti. Al
contrario, sembra che “troppa varietà”, cioè la combinazione di tecnologie
appartenenti a tutti e tre i gruppi tecnologici, non porti le imprese adottanti a
registrare un premio di produttività del lavoro rispetto alle non adottanti.
Conclusione
Dal punto di vista manageriale i risultati mostrano che l’adozione della
tecnologia 4.0 guida la produttività del lavoro per le PMI, ma a causa dei suoi
rendimenti decrescenti le imprese devono investire regolarmente,
introducendo nuove tecnologie nel tempo. Inoltre risulta importante
selezionare le tecnologie che sono in linea con le caratteristiche del settore di
appartenenza. Dal punto di vista delle politiche emerge come l’aver favorito
investimenti in Industria 4.0 abbia avuto un effetto positivo sull’adozione delle
PMI (accesso alle risorse finanziarie). Diventa quindi importante continuare a
sostenere l’adozione da parte delle PMI nel lungo periodo, considerando le
dinamiche illustrate.

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