LAVORO – Decreto lavoro 2023: cosa prevede in 16 punti ……

Decreto lavoro 2023: cosa prevede in 16
punti


La spiegazione chiara e dettagliata di tutte le misure previste dal Decreto
lavoro 2023
È stato approvato il Decreto lavoro 2023 con il Consiglio dei Ministri
straordinario del 1° maggio, in occasione della festa dei lavoratori.
Il testo introduce importanti novità nel mondo del lavoro che interessano
aziende, famiglie, lavoratori, disoccupati e pensionati.
In questo articolo vi spieghiamo, in modo semplice e chiaro, cosa prevede il
testo del Decreto lavoro 2023 e quali novità introduce.
COSA PREVEDE IL DECRETO LAVORO 2023
Il Consiglio dei Ministri del 1° maggio ha approvato il Decreto Lavoro 2023
che conferma al posto del Reddito di Cittadinanza, una nuova misura di
sostegno economico e di inclusione sociale, cioè l’assegno di inclusione
(ADI) dedicato ai “non occupabili” che sarà attivo dal 1 gennaio 2024. Inoltre,
rispetto alla prima bozza, dal Decreto spariscono GAL (Garanzia per
l’attivazione lavorativa) e PAL (Prestazione di accompagnamento al lavoro) e
lasciano il posto a una sola prestazione denominata “Strumento di
attivazione al lavoro” (SDA) che consiste di un’indennità di partecipazione, di
350 euro, per la sola durata di eventuali corsi di formazione, altre misure di
politica attiva, il servizio civile, i lavori socialmente utili, valido per non più di 12
mesi. Inoltre, il testo – ancora non pubblicato in Gazzetta Ufficiale – introduce
anche novità su assunzioni per giovani under 30, voucher lavoro, APE
sociale e assegno unico.
Vediamo insieme cosa prevede il decreto non ancora pubblicato in
Gazzetta Ufficiale. Entrerà in vigore solo il giorno dopo la sua pubblicazione.
Vi aggiorneremo non appena vi saranno novità in merito.
1) NUOVO TAGLIO DELLE TASSE SUL LAVORO
Arriva il nuovo taglio del cuneo fiscale per lavoratori dipendenti con redditi
medio bassi, già previsto nel DEF 2023 e confermato dal Ministero
dell’Economia e delle Finanze. Si tratta di un taglio sui contributi dovuti dai
lavoratori dipendenti del 6% per chi ha un reddito inferiore a 35.000 euro e
del 7% per chi ha un reddito inferiore a 25.000 euro lordi. In sostanza si
tratta di un aumento del taglio del cuneo fiscale che era già stato introdotto
con la Legge di Bilancio dal 1° gennaio 2023 (era del 2% o 3%). Sarà attivo
dal 1° luglio 2023 e fino al 31 dicembre 2023. Il taglio serve a garantire più
soldi in busta paga ai lavoratori, in media fino a circa 100 euro in più per i
redditi più bassi. Per ulteriori dettagli rimandiamo all’approfondimento sul
bonus per lavoratori con redditi medio bassi con taglio dei contributi.
2) ADDIO RDC, ARRIVA L’ASSEGNO DI INCLUSIONE
Dal 1° gennaio 2024 arriva una nuova misura che andrà a sostituire il Reddito
di Cittadinanza ma che è valida solo per i “non occupabili”. Si tratta
dell’Assegno di inclusione (ADI). L’assegno è di entità non inferiore a 480
euro al mese a cui può essere integrata la quota di affitto, pari a 280 euro
extra mensili, fino a un massimo di 3.360 euro all’anno. È erogabile per
massimo 18 mesi, ma può essere rinnovato, previa sospensione di un mese,
per ulteriori 12 mesi.
Tale misura è destinata alle famiglie in possesso di determinati requisiti –
relativi alla cittadinanza o all’autorizzazione al soggiorno del richiedente, alla
durata della residenza in Italia e alle condizioni economiche – al cui interno si
trovano almeno: una persona disabile oppure un minore oppure un ultra
60enne o una persona titolare di invalidità civile. Per ottenere l’ADI occorre
possedere un ISEE non superiore a 9.360 euro all’anno, un reddito sotto i
6 mila euro annui (salvo eccezioni) e un valore del patrimonio immobiliare
non superiore a 30.000 euro (esclusa la prima casa, se ha un valore non
superiore a 150mila euro). Il Governo per questa misura ha previsto una
spesa di 5,6 miliardi di euro nel 2025 e 2026. Per maggiori informazioni vi
invitiamo a leggere la guida sull’assegno di inclusione.
3) STRUMENTO DI ATTIVAZIONE AL LAVORO
Dal 1° gennaio 2024 arriva un sussidio per gli occupabili che si trovano in
povertà assoluta. Si tratta dello strumento di attivazione al lavoro (SDA) che
dà diritto a un’indennità di partecipazione pari a 350 euro. È destinata agli
“occupabili” (persone che hanno età compresa tra 18 e 59 anni e sono in
condizioni di lavorare) inseriti in misure di politica attiva del lavoro
(programma GOL), inclusi lavori socialmente utili e servizio civile. Gli
occupabili devono avviare un percorso di ricerca attiva del lavoro con un
Centro per l’impiego. L’assegno decade nel caso di rifiuto di un’offerta di
lavoro ma l’obbligo di accettazione tiene conto di diversi vincoli tra cui la
distanza da casa, la durata e la tipologia del contratto di lavoro (tempo
indeterminato o determinato). Ad esempio se il luogo di lavoro non dista più di
80 km da casa e il contratto ha una durata pari a un anno, scatta l’obbligo di
accettazione, pena la decadenza del sussidio. La mini indennità era stata
prevista già dalle prime bozze del Decreto e chiamata prestazione di
accompagnamento al lavoro (PAL), scomparsa poi dal testo dell’ultima
bozza, proprio come è accaduto per la GAL, la garanzia di attivazione
lavorativa. Per la misura è prevista una spesa di 276 milioni di euro nel 2023
e ulteriori 2,1 miliardi di euro nel 2024.
4) PIATTAFORMA DIGITALE PER CERCARE LAVORO
Il Decreto prevede l’avvio del SIISL, il nuovo Sistema informativo per
l’inclusione sociale e lavorativa. Si tratta di una piattaforma digitale del
ministero del Lavoro in grado di far dialogare con Regioni e Centri per
l’impiego, mettere in rete tutti i dati di chi è povero e cerca un posto di lavoro.
La piattaforma – le cui regole di funzionamento saranno definite da un
apposito Decreto – prevede anche l’interazione con le Agenzie private del
lavoro, di cui saranno fornite le offerte di impiego. Ogni percettore di ADI e
SDA, infatti – come confermata rispetto alle prime versione del testo – ha
l’obbligo di sottoscrizione del Patto di attivazione digitale e di iscrizione al
SIISL. Si prevede, cioè, uso della piattaforma e delle specifiche app per
garantire di trovare lavoro ai percettori.
5) TORNA LA PENSIONE DI CITTADINANZA
L’assegno di inclusione ADI sarà più alto per i nuclei familiari con over 67 e
disabili e arriverà a quota 630 euro. L’ultima versione del Decreto lavoro
2023, prevede in sostanza, il ripristino della pensione di cittadinanza,
assorbita dal RdC qualche anno fa.
6) PIÙ CONTROLLI SUI NUOVI ADI E SDA
Al fine di consentire un efficace svolgimento dell’attività di vigilanza sulla
sussistenza di circostanze che comportano la decadenza dall’ADI e dal SDA,
nonché su altri fenomeni di violazione in materia di lavoro e legislazione
sociale, il Decreto lavoro 2023 intensifica i controlli. Il personale ispettivo
dell’Ispettorato Nazionale del Lavoro avrà a tal fine accesso:
● a tutte le informazioni e le banche dati, sia in forma analitica che
aggregata, trattate dall’INPS;
● alle informazioni collegate ai requisiti e alle condizioni per accedere e
conservare il beneficio.
Con Decreto del Ministro del lavoro e delle politiche sociali, saranno definiti
criteri e modalità. Intanto, il Governo prevede anche l’avvio di un piano
triennale di contrasto all’irregolare percezione dell’ADI, contenente le
misure di contrasto e la strategia dell’attività ispettiva. Ciò in linea con quanto
previsto dal Piano Nazionale lotta al Lavoro Sommerso.
7) STRETTA SUI FURBETTI
Previste anche pene più severe per i furbetti, ossia i trasgressori delle nuove
regole. Un esempio sono colore che prendono i nuovi sussidi mentre lavorano
in nero oppure chi usa documenti falsi per rientrare nei requisiti di accesso al
nuovo assegno. In particolare le pene vanno:
● da 2 a 6 anni per false dichiarazioni;
● da 1 a 3 anni per l’omessa comunicazione delle variazioni del reddito o
del
patrimonio, anche se provenienti da attività irregolari, nonché di altre
informazioni dovute e rilevanti ai fini del mantenimento del beneficio.
8) NUOVI INCENTIVI ALLE ASSUNZIONI
Il Decreto lavoro 2023 prevede degli incentivi per chi assume, specie a favore
dei disabili. Poi, la norma:
● introduce un nuovo bonus assunzione giovani under 30, ovvero un
contributo per le assunzioni di giovani under 30 effettuate nel secondo
semestre 2023, ossia dal 1° giugno al 31 dicembre 2023. Cioè, ai datori
privati che assumono under 30 Neet, registrati al Programma Operativo
Nazionale “Iniziativa Occupazione Giovani”, viene riconosciuto un
incentivo per un periodo di 12 mesi pari al 60% della retribuzione
mensile lorda imponibile ai fini previdenziali. Lo sgravio viene
confermato anche per i contratti di somministrazione e apprendistato.
Maggiori informazioni sono presenti nella guida dedicata al nuovo
bonus assunzioni giovani under 30.
● conferma l’esonero totale dai contributi dovuti (escluso INAIL) ai
datori di lavoro privati che assumono i beneficiari dell’ADI con contratto
di lavoro subordinato a tempo indeterminato, pieno o parziale, o anche
mediante contratto di apprendistato. Se volete ulteriori dettagli per come
funziona lo sgravio fiscale introdotto dalla Legge di Bilancio 2023 per
chi assume coloro che sono beneficiari del RdC, vi consigliamo di
leggere questo focus, la nuova agevolazione sarà molto simile;
● conferma dell’esonero contributivo per l’assunzione di giovani fino
ai 35 anni e disoccupati nelle Regioni del Mezzogiorno e nelle Isole
(centro – sud Italia).
Se volete scoprire quali sono tutte le agevolazioni già in vigore, vi invitiamo a
leggere l’approfondimento sugli incentivi alle assunzioni 2023.
9) PIÙ CONTROLLI PER LA SICUREZZA SUL LAVORO
Il Governo, nel testo del Decreto lavoro 2023 ha introdotto anche nuovi
obblighi e regole di controllo più severe per garantire la sicurezza dei
lavoratori. Il testo prevede, a tal fine, una serie di modifiche al Decreto
legislativo 9 aprile 2008, n. 81 su condizioni sanitarie, monitoraggio e
formazione. Previste nuove tutele assicurative anche per il personale interno
ed esterno delle scuole paritarie, degli ITS e di tutti gli istituti di formazione
legalmente riconosciuti.
10) INDENNIZZO PER STUDENTI DECEDUTI
Il testo del Decreto lavoro 2023 stanzia in un nuovo fondo realizzato ad hoc
10 milioni di euro per l’anno 2023 e 2 milioni di euro annui, a decorrere
dal 2024, per garantire indennizzi alle famiglie di studenti morti durante la
formazione.
Come vi spieghiamo nel nostro focus sul fondo incidenti mortali per
l’alternanza scuola lavoro, lo scopo della misura è riconoscere un sostegno
economico ai familiari degli studenti deceduti a seguito di infortuni occorsi
dopo il 1° gennaio 2018.
Vale per gli studenti delle scuole o istituti di istruzione di ogni ordine e grado,
anche privati, comprese le strutture formative per i percorsi di istruzione e
formazione professionale e le Università.
11) NUOVI AUMENTI PER L’ASSEGNO UNICO FIGLI
Il nuovo Decreto prevede la maggiorazione di 30 euro per gli orfani con un
solo genitore lavoratore (vi rimandiamo alla nostra guida di
approfondimento per tutti i dettagli sulle novità). Il rialzo vale per chi ha un
ISEE pari o inferiore a 15.000 euro (poi l’importo cala). Se volete conoscere
invece i dettagli sulla normativa ora in vigore, vi invitiamo a leggere
l’approfondimento sull’assegno unico figli e come è cambiato con la Legge
di Bilancio 2023. Vi consigliamo anche di leggere questo approfondimento
dedicato in modo specifico agli aumenti.
12) SALE SOGLIA FRINGE BENEFIT PER CHI HA FIGLI MINORI
Come già annunciato dal Ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti, il testo
del Decreto lavoro prevede l’arrivo dell’aumento della soglia di non
imponibilità per i fringe benefit. Il cui valore sale, per questi ultimi mesi del
2023, dagli attuali 258 euro circa fino a 3.000 euro, ma solo per i lavoratori
dipendenti con uno o più figli minori. Vi aggiorneremo, poi, sui dettagli. Per
maggiori informazioni vi invitiamo a leggere l’approfondimento sugli aumenti
dei fringe Benefit previsti dal Governo Meloni.
13) NUOVI FONDI PER IL BONUS TRASPORTI
Il testo prevede nuovi fondi per il bonus trasporti 2023 relativamente alle
richieste di rimborso pervenute al Ministero del lavoro e delle politiche sociali
oltre la data del 31 dicembre 2022 ed entro il 28 febbraio 2023. Non
appena vi saranno novità in tal senso, vi aggiorneremo. Intanto, vi consigliamo
di leggere la guida sul bonus trasporti 2023, l’approfondimento sulla
domanda bonus trasporti e le FAQ sul bonus trasporti che sono state
aggiornate dal Ministero.
14) CAMBIANO LE REGOLE DEI CONTRATTI A TERMINE
Sebbene bisognerà attendere la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale per avere
certezza sulle misure previste dal Decreto lavoro, il Cdm chiarisce che le
nuove causali per i contratti a termine sono quelle che seguono:
● particolari esigenze previste dai CCNL, sottoscritti dalle associazioni
sindacali comparativamente più rappresentative sul piano nazionale,
oppure dalle rappresentanze sindacali aziendali ovvero dalla
rappresentanza sindacale unitaria;
● particolari esigenze di ambito tecnico, organizzativo e produttivo
rintracciate dalle parti in mancanza della previsione della contrattazione
collettiva, previa certificazione delle stesse presso una delle apposite
commissioni;
● necessità di sostituzione di altri dipendenti.
Vi aggiorneremo appena queste regole saranno confermate ed entreranno in
vigore.
15) PROROGA CONTRATTO ESPANSIONE PENSIONE
Il Decreto lavoro 2023 decide anche per la proroga del contratto di
espansione per pensione anticipata. La misura, che vi illustriamo in questa
guida, sarà valida fino al 2025. Permetterà di uscire da lavoro 5 anni prima
del previsto tramite un accordo con l’azienda. Il contratto di espansione vale
per le aziende con un limite minimo di 50 unità lavorative in organico.
16) POTENZIATO IL FONDO NUOVE COMPETENZE
Il Decreto lavoro in fase di redazione incrementa il Fondo nuove
competenze nel periodo di programmazione 2021 2027 con le risorse
rivenienti dal Piano nazionale Giovani, donne, lavoro, cofinanziato dal Fondo
sociale europeo +, identificate in sede di programmazione. Vi aggiorneremo
sui dettagli.
IL TESTO DEL DECRETO LAVORO 2023
Mettiamo a vostra disposizione l’ultimo file disponibile del testo bozza (Pdf
991 Kb) del Decreto lavoro 2023, non definitivo. Vi aggiorneremo non
appena sarà pubblicato in Gazzetta Ufficiale ed entrerà in vigore. Il Consiglio
del 1° maggio ha approvato anche il DDL inclusione sociale e accesso al
lavoro che sarà a breve inviato al Parlamento.

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