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Pensioni: dal 1° gennaio 2022 aumenti per
tutti

Calcolo degli aumenti nel cedolino pensione dal 1° gennaio 2022: piccoli
ritocchi per tutti, salgono anche i trattamenti minimi e si riduce il peso
IRPEF.

Dal primo gennaio 2022, le pensioni subiranno un aumento dovuto
all’applicazione di una rivalutazione per adeguarsi al nuovo tasso di inflazione
(applicando il 100% della perequazione su un tasso dell’1,7% in più). Si tratta
di un meccanismo automatico (perequazione) a fronte dell’aumento dei
prezzi, volto a tutelare il potere d’acquisto delle pensioni dirette (di vecchiaia,
anticipata…) e indirette (ai superstiti).
Aumento pensioni 2022: gli importi
Non parliamo di cifre astronomiche, sia ben inteso. Si va da un minimo di 13
euro netti mensili (per una pensione lorda di mille euro) a 38 euro per chi ha
una pensione di 4mila euro lordi.
Di quanto aumenta la pensione
I pensionati che oggi prendono una pensione di importo mensile fino a 2.062
euro lordi (ossia fino a quattro volte il minimo) si ritroveranno la rivalutazione
massima del 100%, per un aumento di pensione di circa 34 euro in più nel
cedolino pensione di gennaio 2021. Anche gli assegni pensionistici di importo
superiore subiranno un lieve incremento per adeguarsi all’aumento del costo
della vita, con una proporzione che andrà dal 90% al 75%. L’incremento
medio è di circa 40 euro al mese per le pensioni lorde fino a 2500 euro al
mese. Nello specifico:
● le pensioni mensili con importi compresi tra 2.062 e 2.577 euro (tra
quattro e cinque volte il minimo) avranno una rivalutazione effettiva pari
all’1,53%;
● le pensioni mensili con importo attuale oltre i 2.578 euro (oltre cinque
volte il minimo) avranno una rivalutazione effettiva pari all’1,275%.
Quando risulta in positivo, la rivalutazione si applica ogni anno dal 1° gennaio
in via provvisoria (in base al tasso d’inflazione dell’anno precedente), in via
definitiva a novembre in base al tasso ufficiale comunicato con decreto del
MEF ed eventuale successivo conguaglio. Dal 2022, inoltre, si applica un
sistema di quote più conveniente rispetto all’ultimo triennio.
Trattamenti minimi 2022: gli aumenti
Previsto anche, dal 2022, un innalzamento delle soglie minime dei trattamenti
mensili:
● il trattamento minimo di pensione passa da 515,58 a 524,34 euro,
● l’assegno sociale passa da 460,28 a 468,10 euro mensili.
Effetto riforma IRPEF sul cedolino pensione
La Legge di Bilancio probabilmente interverrà anche sulla tassazione IRPEF
dei pensionati. Il taglio delle tasse rigurderà non soltanto i lavoratori ma anche
chi è già in pensione, con un alleggerimento dell’imposizione fiscale (in base
allo scaglione di reddito), ed un allargamento della no tax area (ossia la soglia
minima di reddito, sotto la quale non si paga IRPEF).
Criticità del sistema previdenziale
Il rovescio della medaglia è che per molti italiani gli importi restano inadeguati.
A minare la stabilità del sistema previdenziale presente e futuro è anche la
forte componente di lavoro sommerso nel Paese, che di fatto sottrae una
quota importante di contribuzione nelle casse dell’INPS. Secondo il suo
presidente, in Italia ci sono «poche persone che lavorano rispetto alla platea
dei pensionati che deve sostenere il nostro sistema a ripartizione»: nella
platea dei contributori potenziali ne mancherebbero all’appello 6-7 milioni,
considerando anche i 3,5 milioni di lavoratori in nero.

FONTE – PMI.IT

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