Identità digitale europea, ecco tutte le opportunità per aziende e cittadini

Identità digitale europea, ecco tutte le
opportunità per aziende e cittadini


di Gianluca Comin e Luciano Stella
L’identità digitale europea è quasi realtà. Non è solo un’interessante
frontiera tecnologica ma un’innovazione con una ricaduta diretta sulla
vita dei cittadini dell’Unione. Ecco quali secondo Gianluca Comin e
Luciano Stella
In arrivo dall’Europa un’innovazione che semplificherà molte operazioni
amministrative, dai servizi delle pubbliche amministrazioni ai cittadini fino
all’apertura di un conto corrente o al noleggio di un’auto. Una novità che
costituisce anche una importante opportunità di business per le aziende del
digitale. Specie per quelle che si faranno trovare pronte all’approvazione della
Regolamento e degli atti collegati.
L’identità digitale europea è quasi realtà. Non è solo un’interessante frontiera
tecnologica ma un’innovazione con una ricaduta diretta sulla vita dei cittadini
dell’Unione. Permetterà infatti di realizzare in maniera più semplice le
operazioni che richiedono l’utilizzo dei dati personali per l’autenticazione di
cittadini e professionisti. Dall’apertura di un conto corrente bancario alla
dichiarazione dei redditi, dalla richiesta del certificato di nascita al noleggio di
un’auto, fino alla prenotazione e al check-in nelle strutture alberghiere. Quello
che è già stato parzialmente messo in atto con lo “Spid” italiano, verrà
ulteriormente ampliato dal nuovo Regolamento europeo: grazie
all’interoperabilità tra le identità digitali fornite in ciascuno Stato membro,
infatti, ciò avrà un impatto anche sui servizi offerti oltre i confini nazionali.
L’introduzione dalla “e-ID”, come viene anche chiamata l’identità digitale,
aiuterà cittadini e imprese a semplificare processi burocratici e amministrativi,
riducendo costi e migliorando l’efficienza. Per le aziende che operano anche
all’estero sarà un ulteriore vantaggio nell’interoperabilità nell’ambito del
mercato unico europeo. Rispetto allo Spid italiano, la proposta europea
prevede la creazione di un “Portafoglio” che possa contenere diversi
documenti digitalizzati, inclusa la firma elettronica.
L’innovazione potrà essere implementata direttamente dagli Stati membri
dell’Unione europea o da fornitori di portafogli per l’identità digitale riconosciuti
dai governi nazionali. Si tratta di un settore ancora in fase embrionale e
proprio per questo presenta interessanti opportunità per le aziende tech, che
potranno proporsi come parte integrante del nuovo sistema di identificazione e
autenticazione. È infatti verosimile che molti paesi sceglieranno di affidarsi a
fornitori aziendali per poter garantire un servizio efficiente e rapido. E non si
tratterà solo di fornitori del portafoglio per la e-ID, ma anche di fornitori di
attestati elettronici, attributi e servizi fiduciari (qualificati e non).
Le imprese che già operano nel settore delle piattaforme digitali hanno quindi
nell’identità digitale europea un’importante opportunità di mercato. Ma
dovranno essere preparate a coglierla. Dal Regolamento europeo derivano
infatti oltre 50 atti implementativi che definiranno le dimensioni della
partecipazione dei soggetti privati. La fase di interlocuzione con i decisori
europei rappresenta perciò quindi un passaggio di grande rilevanza: per
questo è importante impostare una strategia di rapporti istituzionali adeguata,
per preparare il proprio business alle opportunità del mercato . Anche in
questo caso chi si muoverà per primo e si farà trovare pronto all’approvazione
del Regolamento potrà godere di un importante vantaggio competitivo.
fonte: LE FORMICHE

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