Green pass obbligatorio: quando, dove, per
chi, controlli e sanzioni lavoro pubblico e
privato_Prime indicazioni
di Fiammetta Rubini
Il green pass in Italia diventa obbligatorio per andare al lavoro. Da quando e
per chi? Dove non serve? Come si ottiene? Chi controlla? Cosa rischia chi
non ce l’ha? Tutte le domande e risposte.
Dal 15 ottobre il green pass, o certificazione verde Covid-19, diventa
obbligatorio in Italia per tutti i lavoratori pubblici e privati. Regole, novità e
sanzioni sono contenute nel decreto legge “Misure urgenti per assicurare lo
svolgimento in sicurezza del lavoro pubblico e privato mediante l’estensione
dell’ambito applicativo della certificazione verde COVID-19 e il rafforzamento
del sistema di screening” approvato dal Consiglio dei ministri il 16 settembre.
Già obbligatorio da luglio per i viaggi da e per l’estero, per le visite alle Rsa,
matrimoni ed eventi, il green pass è stato poi esteso ad agosto per andare al
ristorante, al cinema, agli eventi, in palestra, piscina, partecipare ai concorsi
pubblici ma non solo. Dal 1° settembre è richiesto obbligatoriamente per
scuola, università e mezzi di trasporto a lunga percorrenza.
Qui di seguito un utile riepilogo sul green pass obbligatorio: dove serve e dove
no? Per chi deve averlo? Cosa si può fare senza? Serve anche a chi ha la
partite Iva? Come ottenerlo? Quanto dura? Chi controlla e cosa rischia chi
non ce l’ha? Ecco tutte le risposte alle vostre domande.
Dove e quando serve il green pass?
Attualmente il green pass, ossia il certificato cartaceo o digitale che attesta
l’avvenuta vaccinazione, l’esito negativo a un tampone molecolare o rapido
effettuato 48 ore prima o la guarigione dal Covid-19, è obbligatorio per tutte le
persone dai 12 anni in su nei seguenti luoghi e situazioni:
● ristoranti e bar per servizio al tavolo al chiuso
● palestre, piscine, sport di squadra, centri benessere
● musei e mostre
● cinema, teatri, sale da concerto
● spettacoli dal vivo e competizioni sportive
● sagre, fiere, congressi e convegni
● eventi privati, matrimoni, cerimonie
● concorsi pubblici
● sale gioco, sale scommesse, bingo e casinò
● parchi tematici, parchi divertimento, centri termali
● centri culturali, sociali e ricreativi al chiuso, ad esclusione di centri
educativi per l’infanzia
● mense per dipendenti privati e pubblici
● aerei, navi e traghetti interregionali a esclusione dello Stretto di
Messina, treni di tipo Intercity, Intercity Notte e Alta Velocità, autobus
che collegano più di due Regioni e autobus adibiti a servizio di noleggio
con conducente, a eccezione di quelli aggiuntivi al servizio pubblico
locale e regionale
● ospedali e Rsa
● scuola e università
A partire dal 15 ottobre la misura viene estesa a tutti gli ambiti lavorativi: dal
settore pubblico al privato, lavoratori autonomi e domestici compresi, tutti
dovranno avere il green pass per poter entrare in sede e svolgere la propria
attività. Ecco per chi e dove sarà obbligatorio il green pass al lavoro:
● dipendenti pubblici
● dipendenti privati
● lavoratori autonomi e partite IVA (es: idraulici, elettricisti…)
● deputati, senatori, consiglieri regionali e cariche elettive
● associazioni di volontariato
● colf, badanti e baby sitter
● studi professionali
● tribunali (per magistrati ordinari e onorari, amministrativi, contabili,
militari, avvocati e procuratori dello Stato, componenti delle commissioni
tributarie)
Chi non ha l’obbligo di green pass?
Di fatto restano esclusi dall’obbligo di green pass
● pensionati
● casalinghe
● disoccupati
● studenti di scuola
● chi ha una certificazione medica di esenzione dal vaccino
● i bambini sotto i 12 anni, esclusi per ragioni di età dalla campagna
vaccinale
Il green pass non servirà neppure ad avvocati e altri difensori per entrare in
tribunale così come consulenti, periti e altri ausiliari del magistrato estranei
alle amministrazioni della giustizia, testimoni e parti del processo.
Chi non ha il green pass può lavorare in smart working?
In assenza del green pass lo smart working può essere concordato, ma quello
che è certo è che non possedere la certificazione non può dare in automatico
diritto al lavoro da remoto. Se per esigenze di ufficio il datore di lavoro chiede
al dipendente di lavorare da casa non è richiesto il certificato, ma se la sua
presenza in sede è richiesta dovrà essere munito di certificazione, pena la
sospensione e lo stop dello stipendio. Infatti il green pass non serve per
lavorare, ma solo per accedere al posto di lavoro.
Dove non serve il green pass?
Il green pass non è obbligatorio per:
● andare a fare la spesa o shopping nei negozi
● andare in chiesa
● sbrigare pratiche burocratiche negli uffici pubblici
● andare a votare alle elezioni
● prendere bus, metro, tram, taxi, Ncc
● andare dal medico o dal dentista
● frequentare piscine, palestre e centri sportivi all’aperto
● prendere il caffè al bancone del bar o ai tavoli esterni
● mangiare al ristorante al tavolo fuori
● soggiornare e consumare pasti in hotel e b&b
Come ottenere il green pass e quanto dura?
Ci sono 3 modi per ottenere il green pass:
● tramite il vaccino anti-Covid
● tramite un tampone molecolare o antigenico rapido negativo
● tramite guarigione dal Covid-19 entro i 6 mesi precedenti.
Il green pass tramite vaccino è valido dal 15° giorno dalla prima dose e fino
alla data del richiamo. Dopo la seconda dose dura 12 mesi.
Il tampone negativo dà diritto al green pass che dura 48 ore dall’esito in caso
di test rapido, mentre per quanto riguarda il molecolare, la validità sta per
essere estesa a 72 ore.
Quando disponibile il Ministero invia un SMS o un’email con un codice di
autenticazione (AUTHCODE) da usare per recuperare la certificazione in
modo da salvarla sul telefono o stamparla.
Ecco dove recuperare il proprio green pass:
● sito ufficiale dgc.gov.it dove accedere con Spid o con Tessera Sanitaria
e inserire il codice ricevuto via SMS
● tramite il Fascicolo Sanitario Elettronico
● tramite App Immuni e App IO
● dal medico o pediatra di famiglia
● in farmacia
Una volta ottenuto il green pass, che nei fatti consiste in un QR Code da
mostrare ai controlli via smartphone o su cartaceo, si deve portare con sé ed
esibire agli addetti ai controlli dei luoghi in cui è richiesto. Il controllo avviene
tramite l’app ufficiale VerificaC19, che chiunque può installare gratuitamente
sul proprio device per accertarsi della validità del pass.
Per chi è obbligatorio il green pass a scuola?
Il decreto legge riporta che “chiunque accede a tutte le strutture delle
istituzioni scolastiche, educative e formative deve possedere ed è tenuto ad
esibire la certificazione verde Covid-19”. Solo gli studenti fino alle superiori
non devono avere il certificato, mentre all’università l’obbligo vale sia per
insegnanti e personale tecnico-amministrativo che per gli allievi. I controlli
spettano ai dirigenti scolastici e nel caso di personale esterno alle scuole,
anche ai rispettivi datori di lavoro. Le sanzioni, in caso di violazione della
norma, saranno applicate sia ai lavoratori sprovvisti di pass sia ai dirigenti e ai
datori di lavoro che non hanno controllato o non hanno fatto rispettare la
legge.
Mi serve il green pass per andare a prendere mio figlio a
scuola?
La risposta è sì. L’obbligo di green pass a scuola vale anche per genitori degli
studenti che entrano nell’istituto dei figli per accompagnarli, andarli a
prendere, portargli un libro che hanno dimenticato a casa o parlare con gli
insegnanti.
Il green pass non serve per accedere ai cortili all’aperto degli edifici scolastici.
Quindi i genitori possono entrare a scuola senza green pass per
accompagnare i figli ma solo restando all’esterno dell’edificio.
Serve il green pass per entrare in ospedale e al pronto
soccorso?
Vige l’obbligo di esibire il green pass per entrare in ospedale e nelle case di
cura, ma non sempre e non per tutti. Per quanto riguarda il pronto soccorso e
le visite specialistiche non programmate, in caso di oggettiva impossibilità
dovuta all’urgenza, valutata dal personale sanitario, non è richiesto il green
pass.
Neanche visitatori, accompagnatori e caregiver devono avere il green pass
per entrare in ospedale o al pronto soccorso se in possesso di certificazione di
esenzione dal vaccino; se accompagnano pazienti disabili (fisica, psichica o
cognitiva) o minori di 18 anni o donne in gravidanza.
Serve il green pass per andare dal parrucchiere o
dall’estetista?
No, non è richiesto il green pass ai clienti di saloni di parrucchieri, barbieri o
centri estetici. Le regole cambiano dal 15 ottobre ma solo per i lavoratori; per il
momento non è quindi prevista una restrizione per andare a farsi una messa
in piega o una manicure.
Il green pass è obbligatorio anche sui mezzi pubblici?
No. A differenza di aerei, treni a lunga percorrenza, navi e traghetti, l’obbligo
di green pass non è previsto per salire su bus, tram, metropolitana o treni
locali.
E al supermercato?
Il green pass non è richiesto per entrare nei supermercati e fare la spesa, né
per negozi e centri commerciali. Ma dal 15 ottobre chi lavora nei supermercati,
negozi, centri commerciali dovrà avere il green pass per accedere al luogo di
lavoro.
Da che età è obbligatorio il green pass?
Il green pass in Italia è obbligatorio per i ragazzi dai 12 anni in su. Sono
esclusi i bambini sotto i 12 anni che non possono fare il vaccino anti-Covid
perché non c’è ancora l’ok per la somministrazione alla loro fascia d’età. Dai 6
anni in su è richiesto il tampone negativo o la certificazione di avvenuta
guarigione.
Fino a quando ci sarà l’obbligo di green pass?
A meno di novità, tutte le regole sul green pass obbligatorio sono in vigore fino
al 31 dicembre 2021, data di cessazione dello stato d’emergenza in Italia.
Chi controlla il green pass?
Gli addetti al controllo del green pass sono:
● pubblici ufficiali nell’esercizio delle relative funzioni
● personale addetto ai servizi di controllo delle attività di intrattenimento e
di spettacolo in luoghi aperti al pubblico o in pubblici esercizi iscritto
nell’elenco di cui all’articolo 3, comma 8, della legge 15 luglio 2009, n.
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● soggetti titolari delle strutture ricettive e dei pubblici esercizi per
l’accesso ai quali è prescritto il possesso di certificazione verde
COVID-19, nonché i loro delegati
● proprietario o il legittimo detentore di luoghi o locali presso i quali si
svolgono eventi e attività per partecipare ai quali è prescritto il possesso
di certificazione verde COVID-19, nonché i loro delegati
● gestori delle strutture che erogano prestazioni sanitarie, socio-sanitarie
e socio-assistenziali per l’accesso alle quali in qualità di visitatori sia
prescritto il possesso di certificazione verde COVID-19, nonché i loro
delegati.
Al lavoro i controlli sono sempre affidati al datore di lavoro o a un suo
delegato.
Multe e sanzioni
Ma cosa rischia chi è senza green pass al lavoro? Non scatta il licenziamento,
ma è prevista la sospensione dal luogo di lavoro, insieme allo stipendio, dal
quinto giorno di assenza ingiustificata. Il mancato possesso di green pass
infatti equivale ad assenza ingiustificata. Chi viene beccato senza
certificazione al lavoro può essere sanzionato con una multa che va dai 600 ai
1.500 euro. Anche chi non effettua i controlli può essere sanzionato con una
multa che va dai 400 ai 1.000 euro.