EDILIZIA – Superbonus, si sbloccano i cantieri: le novità in Italia

Superbonus, si sbloccano i cantieri: le
novità in Italia


di Giulia Borraccino
In questi giorni il Parlamento sta per approvare le direttive per lo sblocco della
cessione dei crediti che ridarebbe il via al Superbonus
Negli ultimi mesi il Superbonus per l’efficientamento energetico dei condomini
ha subito una fase di stop. La colpa è stata del blocco al meccanismo della
cessione dei crediti. Cosa significa? In poche parole, passando di mano in
mano, i condomini hanno potuto programmare i lavori di efficientamento
energetico a costo zero. Il Superbonus prevede un rietro del 110% della
somma investita, sotto forma di crediti fiscali, nell’arco di 10 anni. Ciò significa
che chi maneggia i crediti non solo riceve l’intera cifra, ma anche un 10% in
più che ne fa utile. E questo è molto appetibile per le banche.
Con il meccanismo della cessione del credito, i condomini che hanno richiesto
il bonus, sprovvisti di liquidità, hanno ceduto il credito del 110% alle imprese
che effettuano i lavori o direttamente alla banca. Le ditte di ristrutturazione,
nella maggior parte dei casi hanno girato il credito alle banche, le uniche con
disponibilità immediata di denaro disposte ad attendere del tempo per
recuperare il denaro dallo Stato con il surplus del 10%.
Superbonus, lo sblocco della cessione del credito
In sostanza questo meccanismo avrebbe dovuto funzionare a dovere. Solo
che ci sono stati degli intoppi. In prima battuta dei 33,3 miliardi di euro
stanziati per il Superbonus fino al 2036 ne sono stati impegnati già 33,7,
quindi oltre 400 milioni in più. Inoltre il meccanismo della cessione del credito
ha avuto come diretta conseguenza l’immissione sul mercato dei crediti, che
sono diventati merce d’investimento, anche estera. E questo in violazione del
regolamento per il Superbonus. Per cui è stata bloccata la cessione dei crediti
e con essa tutta la catena.
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Senza i crediti dalle banche le imprese hanno rischiato di fallire, ed i
condomini di trovarsi con lavori iniziati e non ultimati. In più, per usufruire del
Superbonus, esistono delle tappe temporali di ultimazione dei lavori. Se non
vengono rispettate, si rischia la perdita del beneficio e dunque i condomini di
pagare i lavori di tasca propria. Per sbloccare la situazione, il Senato ha
votato a favore della norma che imputa la responsabilità di “concorso nella
violazione” solo con “con dolo o colpa grave”. In tutti gli altri casi la
responsabilità è alleggerita. Quindi verrà punito solo chi ha violato con la
cessione del credito in maniera grave e consapevole.
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Si attende la risposta della Camera, ma a quanto pare i lavori potranno
ripartire a breve. Rimane comunque ferma la scadenza del 30 settembre per
ultimare il 30% dei lavori pianificati. Bocciata invece la proposta di eliminare la
scadenza del 30 settembre per il SAL del 30%.
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