DOCUMENTO ECONOMIA E FINANZE – DEF 2023, testo e spiegazione: cosa prevede in 12 punti

DEF 2023, testo e spiegazione: cosa
prevede in 12 punti


La spiegazione di cosa prevede il DEF 2023, il Documento di Economia
e Finanza, tra stime e nuove riforme. Disponibile anche il testo da
scaricare
Il Consiglio dei Ministri ha approvato l’11 aprile il DEF 2023, il Documento di
Economia e Finanza collegato alla prossima Legge di Bilancio 2024 e lo ha
inviato al Parlamento il 13 aprile 2023.
Il Documento prevede una crescita programmatica nel 2023 pari all’1% e il
deficit si attesta, secondo le stime, al 4,5%.
In questa guida vi spieghiamo in modo chiaro e dettagliato che cos’è e cosa
prevede il DEF 2023 e rendiamo disponibile il testo da scaricare e consultare.
CHE COS’È E COSA PREVEDE IL DEF 2023
Il DEF è il “Documento di Economia e Finanza” che viene stilato ogni anno dal
Governo – entro la prima decade di aprile – al fine di presentare al
Parlamento gli obiettivi di politica economica e le strategie per raggiungerli
con l’elenco delle riforme previste. Un atto che, insieme alla NADEF e alle
Linee Programmatiche è propedeutico all’individuazione delle politiche
economiche e finanziarie di breve e lungo periodo.
L’approvazione del DEF 2023, arrivato all’unanimità dal Consiglio dei Ministri
in data 11 aprile 2023, dà il via alla trafila che, entro la fine dell’anno, porterà
al via libera della Legge di Bilancio 2024. Per comprenderne i contenuti,
però, è necessario precisare che gli scenari presentati nel documento sono
distinti tra il quadro tendenziale, che incorpora le previsioni di finanza
pubblica a legislazione vigente, e quello programmatico, che sconta gli
effetti delle misure di finanza pubblica che il Governo intende adottare con il
disegno di Legge di Bilancio.
Dal DEF 2023 emerge che l’inflazione sta decelerando rispetto ai primi mesi
dell’anno, ma serve prudenza in un quadro economico-finanziario che rimane
incerto e rischioso a causa della guerra in Ucraina, di tensioni geopolitiche
elevate, del rialzo dei tassi di interesse, ma anche per l’affiorare di localizzate
crisi nel sistema bancario e finanziario internazionale. In questo contesto,
l’economia italiana continua a mostrare una notevole dose di resilienza e
vitalità rispetto anche alle stime di novembre.
Vediamo insieme, per punti, cosa prevede il DEF 2023.
1) RIDUZIONE ALIQUOTE IRPEF
Il DEF 2023, a proposito di riforme, riporta che già a partire da gennaio 2024 il
Governo prevede la riduzione da 4 a 3 delle attuali aliquote IRPEF, come
annunciato dalla riforma fiscale 2023. Probabilmente, le aliquote saranno
accorpate per garantire vantaggi a chi guadagna meno di 35.000 euro, ma
questa decisione spetterà poi al Parlamento e ai Decreti Legislativi ad hoc che
il Governo farà sul Fisco.
2) VERSO IL BONUS IRES DAL 2024
Tra le altre misure che potrebbero partire già dal 2024 vi è anche il cosiddetto
“bonus IRES“. Parliamo, cioè, della possibile riduzione dell’aliquota
dell’Imposta sui Redditi delle Società, attualmente al 24% e che potrebbe
scendere al 15%. Lo sconto, come vi spieghiamo in questa guida,
riguarderebbe solo chi fa nuovi investimenti o assunzioni.
3) TAGLIO ALLE DETRAZIONI
Nel DEF 2023 in Governo ha specificato la previsione di un taglio delle
detrazioni e delle deduzioni fiscali che costano allo Stato ogni anno circa
150-160 miliardi di euro. L’obiettivo è semplificarle e ridurle, specie quelle per
le classi di reddito più alte. Non saranno cambiate le detrazioni o le deduzioni
su sanità, famiglia, scuola e casa.
4) AIUTI CONTRO L’INFLAZIONE
Il Governo ha annunciato nel DEF 2023 che metterà in campo delle misure e
degli aiuti per frenare l’inflazione. Lo scopo è quello di azzerare man mano
l’IVA soprattutto sui beni di prima necessità, proposta già avanzata (ma non
realizzata se non per i prodotti femminili o per pannolini, come vi spieghiamo
in questo articolo) nella Legge di Bilancio 2023. Dovrebbe esserci, poi, dal
2024 una forte semplificazione dell’IVA, in modo da allineare il sistema delle
aliquote ai criteri UE.
5) CRESCE IL PIL
Secondo le stime del Governo, per il triennio 2024 2026 nello scenario
tendenziale a legislazione vigente, il PIL dovrà crescere:
● dello 0,9% nel 2023 (era 1 nel documento programmatico di Bilancio),
si tratta di un dato rivisto al rialzo in confronto al Dpb di novembre, in cui
la crescita del 2023 era fissata allo 0,6%;
● dell’1,4% nel 2024 (era 0,5 nel documento programmatico di Bilancio);
● dell’1,3% nel 2025 (uguale a quanto previsto nel documento
programmatico);
● dell’1,1% nel 2026 (uguale a quanto previsto nel documento
programmatico).
La stima per il 2024 viene pertanto rivista al ribasso (dall’1,9 %) in confronto
allo scorso novembre. La proiezione per il 2025 è in linea con il Documento
programmatico di Bilancio, mentre la decelerazione prevista per il 2026 è
dovuta a prassi metodologiche concordate a livello di Unione Europea. Per i
dettagli su cosa contenevano il Documento programmatico di Bilancio 2023 e
la NADEF, vi consigliamo di leggere questa guida.
6) DEFICIT A 3 MILIARDI DI EURO
A fronte di una stima di deficit tendenziale per l’anno in corso pari al 4,35% del
PIL, il mantenimento dell’obiettivo di deficit esistente (4,5%) permetterà al
Governo di introdurre, con un provvedimento di prossima attuazione, un taglio
dei contributi sociali a carico dei lavoratori dipendenti con redditi medio-bassi
di oltre 3 miliardi a valere sull’anno in corso. Si tratta, cioè, del taglio del
cuneo fiscale iniziato con la Legge di Bilancio 2023. Ciò sosterrà il potere
d’acquisto delle famiglie e allo stesso tempo contribuirà alla moderazione
della crescita salariale contro una pericolosa spirale salari-prezzi.
7) CALA IL DEBITO, MA RESTA EFFETTO SUPERBONUS
Nel 2022 il rapporto debito – PIL è risultato pari al 144,4%, cioè 1,3% inferiore
rispetto alla previsione del Documento programmatico di Bilancio dello
scorso novembre. Una diminuzione che, coerentemente agli obiettivi indicati
nello scenario programmatico continuerà progressivamente a scendere nel
2023 al 142,1%, nel 2024 al 141,4%, fino a raggiungere il 140,4% nel 2026. Il
MEF ha specificato che non possono essere ignorati gli effetti di riduzione
del rapporto debito – PIL che si sarebbero potuti registrare se il
Superbonus non avesse avuto gli impatti sui saldi di finanza pubblica che
sono stati finora registrati.
8) PIÙ INVESTIMENTI PER LA CAPACITÀ PRODUTTIVA NAZIONALE
A proposito del DEF il Ministero dell’Economia e delle Finanze sottolinea che
per rendere il Paese più dinamico, innovativo e inclusivo non basta soltanto il
PNRR. Piuttosto, è necessario investire anche per rafforzare la capacità
produttiva nazionale e lavorare su un orizzonte temporale più esteso di
quello del Piano e che consenta di creare condizioni adeguate a evitare nuove
fiammate inflazionistiche. È questo un tema che deve essere affrontato non
solo in Italia, ma anche in Europa.
9) SI ABBASSA LA PRESSIONE FISCALE
Per quel che riguarda la pressione fiscale, il DEF prevede che la riduzione
arriverà a breve. Stando al documento approvato dall’Esecutivo, la pressione
fiscale dovrebbe passare dal 43,3% nel 2023 al 42,7% entro il 2026.
10) CONFERMATI GLI OBIETTIVI DI INDEBITAMENTO
Il Governo conferma gli obiettivi di indebitamento netto presenti nel
Documento programmatico di Bilancio dello scorso novembre. Ovvero:
● 4,5% nel 2023;
● 3,7% nel 2024;
● 3% nel 2025;
● 2,5% nel 2026.
11) NO A QUOTA 41 NEL 2024
A differenza di quanto annunciato con l’ok al Bilancio 2023 sul fronte delle
pensioni l’entrata in vigore di Quota 41, vale a dire la possibilità di andare in
pensione con 41 anni di contributi a prescindere dall’età anagrafica,
probabilmente sarà rinviata. E’ molto probabile che nel 2024 si andrà verso
una proroga di Quota 103, per maggiori informazioni vi invitiamo a leggere
questo approfondimento.
12) CONFERMATI GLI AIUTI CONTRO IL CARO BOLLETTE
Il DEF 2023 conferma gli aiuti alle famiglie contro il caro bollette anche nel
secondo semestre dell’anno, nella speranza che i prezzi di luce e gas
continuino a scendere. Se volete conoscere quali sono gli aiuti attualmente in
vigore, vi consigliamo di leggere questa guida sui bonus bollette per
famiglie e imprese.
IL TESTO INTEGRALE DEL DEF 2023
Mettiamo a vostra disposizione il testo integrale in versione del DEF 2023
collegato al Bilancio 2024, diviso in sezioni.
SEZIONE I
Documento di Economia e Finanza – Programma di Stabilità dell’Italia
(Pdf 3,35 Mb).
SEZIONE II
Documento di Economia e Finanza – Analisi e tendenze della finanza
pubblica (Pdf 5,7 Mb).
Documento di Economia e Finanza – Allegato alla sezione II – Analisi e
tendenze della finanza pubblica – Nota metodologica sui criteri di
formulazione delle previsioni tendenziali (Pdf 1,72 Mb).
SEZIONE III
Documento di Economia e Finanza – Programma Nazionale di Riforma
(Pdf 2,16 Mb).
Documento di Economia e Finanza – Programma Nazionale di Riforma –
Appendice 1 Valutazione di impatto delle riforme (Pdf 1,3 Mb).
Documento di Economia e Finanza – Programma Nazionale di Riforma –
Appendice 2 Tavole di approfondimento previste dalle Linee Guida della
Commissione europea (Pdf 1,62 Mb).
ALLEGATI
Le spese dello Stato nelle Regioni e nelle Province Autonome (Pdf 1,5
Mb).
Rapporto sullo stato di attuazione della riforma della contabilità e
finanza pubblica (Pdf 1,2 Mb).
Relazione circa l’attuazione della razionalizzazione del sistema degli
acquisti di beni e servizi (Pdf 841 Kb).
Relazione sullo stato di attuazione della politica di coesione europea e
nazionale. Programmazione 2014-2020. Articolo 10 della legge 31
dicembre 2009, n.196 (Pdf 2,7 Mb)
Relazione del Ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica sullo
stato di attuazione degli impegni per la riduzione delle emissioni di gas
ad effetto serra. L. 39/2011, art. 2, c. 9 (Pdf 919 Kb).
Strategie per le infrastrutture, la mobilità e la logistica (Pdf 3,33 Mb).
Per completezza mettiamo a disposizione anche il testo integrale della
Relazione al Parlamento (Pdf 88 Kb) di accompagnamento al DEF 2023.
Infine si riporta la pagina ufficiale del Ministero dell’Economia e Finanza
relativa al Documento raggiungibile a questo indirizzo.

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