Detrazioni lavoro dipendente: la guida
di Giuseppe Guarasci
Detrazioni per lavoro dipendente nel 2021: le regole da seguire e le
modalità di calcolo.
Dal 2021 è entrato in vigore il nuovo bonus Irpef: le regole generali relative
alle detrazioni fiscali sui redditi da lavoro dipendente, però, non sono
cambiate.
Una panoramica sulle agevolazioni previste e sulle modalità di calcolo, in
attesa di conoscere eventuali novità che potranno arrivare con la riforma
fiscale. I lavori sulla revisione dell’Irpef, e non solo, sono stati avviati con
l’approvazione della legge delega, ma i dettagli saranno definiti nei decreti
attuativi che seguiranno.
La Legge di Bilancio 2021 ha confermato la detrazione aggiuntiva per i titolari
di redditi da lavoro dipendente fino a 40.000 euro, il cui importo parte da circa
97 euro circa e decresce all’aumentare delle somme percepite.
Il trattamento integrativo sui redditi da lavoro dipendente ed assimilati, l’ex
bonus Renzi, è stato affiancato dall’ulteriore detrazione fiscale sui redditi da
28.000 fino a 40.000 euro.
Il bonus di 80 euro è arrivato a 100 euro per i lavoratori con redditi non
superiori a 28.000 euro.
Vediamo quindi come funzionano le detrazioni per lavoro dipendente 2021, da
richiedere compilando e consegnando al proprio datore di lavoro il modulo in
pdf di seguito allegato.
Detrazioni lavoro dipendente 2021, modulo in pdf da scaricare e
compilare
Si allega alla presente NEWSLETTER un fac simile in formato pdf di
modulo per le detrazioni lavoro dipendente 2021.
Il modello, compilato in ogni sua parte, dovrà essere consegnato al datore di
lavoro per richiedere l’applicazione delle detrazioni riconosciute in base al
reddito percepito e alla composizione del proprio nucleo familiare.
Il datore di lavoro che opera come sostituto d’imposta, eroga in busta paga del
lavoratore le detrazioni lavoro dipendente in base al calcolo del reddito annuo
e, all’interno del modulo, bisognerà indicare se il reddito da considerare è solo
quello da lavoro dipendente o se vi rientrano anche altre somme.
È questo uno dei dati fondamentali da comunicare al datore di lavoro, in
quanto è il reddito uno degli elementi alla base del calcolo delle detrazioni
d’imposta riconosciute.
Le detrazioni per lavoro dipendente sono applicate in maniera inversamente
proporzionale al proprio reddito; in sintesi maggiore sarà il reddito e minori
saranno le detrazioni lavoro dipendente cui si avrà diritto.
Ecco di seguito come effettuare il calcolo detrazioni lavoro dipendente e chi
ne ha diritto.
Detrazioni lavoro dipendente 2021: come fare il calcolo
Reddito
complessivo
annuo
Detrazione annua e modalità di calcolo
Fino a 8.000 euro
1.880,00 euro – la detrazione effettivamente
spettante non può essere inferiore a 690 euro; per
rapporti di lavoro a tempo determinato la detrazione
non può essere inferiore a 1.380 euro
Da 8.000,01 euro e
fino a 28.000,00
euro
978,00 + [902,00 x (28.000,00 – Reddito
complessivo) : 20.000]
Da 28.000,01 euro
e fino a 55.000,00
euro
978,00 x [(55.000,00 – Reddito complessivo) :
27.000]
Da 55.000,01 euro 0,00
Per il calcolo delle detrazioni lavoro dipendente 2021 si deve far riferimento
alla tabella di cui sopra, che racchiude le regole contenute all’art. 13 del Tuir,
in cui al comma 1 è stabilito che:
“Se alla formazione del reddito complessivo concorrono uno o più redditi di cui
agli articoli 49, con esclusione di quelli indicati nel comma 2, lettera a), e 50,
comma 1, lettere a), b), c), c-bis), d), h-bis) e l), spetta una detrazione
dall’imposta lorda, rapportata al periodo di lavoro nell’anno, pari a:
a) 1.880 euro, se il reddito complessivo non supera 8.000 euro. L’ammontare
della detrazione effettivamente spettante non può essere inferiore a 690 euro.
Per i rapporti di lavoro a tempo determinato, l’ammontare della detrazione
effettivamente spettante non può essere inferiore a 1.380 euro;
b) 978 euro, aumentata del prodotto tra 902 euro e l’importo corrispondente al
rapporto tra 28.000 euro, diminuito del reddito complessivo, e 20.000 euro, se
l’ammontare del reddito complessivo è superiore a 8.000 euro ma non a
28.000 euro;
c) 978 euro, se il reddito complessivo è superiore a 28.000 euro ma non a
55.000 euro; la detrazione spetta per la parte corrispondente al rapporto tra
l’importo di 55.000 euro, diminuito del reddito complessivo, e l’importo di
27.000 euro.”
Vediamo in un esempio l’importo e il calcolo delle detrazioni lavoro dipendente
2021.
Esempio di calcolo
Per chiarire come si determina l’importo della detrazione lavoro dipendente
facciamo di seguito un esempio di calcolo, ponendo il caso di un contribuente
con reddito annuo di 22.000 euro.
Il calcolo detrazione lavoro dipendente 2021 andrà effettuato applicando la
seguente formula:
978,00 + [902,00 x (28.000,00-Reddito complessivo) : 20.000)]
● 978,00 + [902,00 x (28.000,00-22.000) : 20.000]
● 978,00 + [902,00 x 6.000:20.000]
● 978,00 + [902,00 x 0,3]
● 978,00 + 270,6
● totale detrazioni lavoro dipendente: 1.248,6 euro all’anno.
Detrazioni lavoro dipendente 2021: il nuovo bonus Renzi fino a
40.000 euro di reddito
È a regime da quest’anno il nuovo bonus Renzi, lo sgravio Irpef riconosciuto
ai titolari di redditi da lavoro dipendente ed assimilati entro determinati limiti.
Per i lavoratori con redditi fino a 28.000 euro, il trattamento integrativo
derivante dal taglio al cuneo fiscale segue le regole già previste negli scorsi
anni per il bonus di 80 euro, arrivando a 100 euro di importo.
La novità più rilevante riguarda invece i titolari di redditi di importo superiore,
per i quali si introduce un’ulteriore detrazione fiscale. La Legge di Bilancio
2021 ha confermato la misura, nelle more dell’adozione della riforma fiscale
che sta prendendo forma: dopo l’approvazione della legge delega si attende
l’adozione di uno più decreti attuativi.
Ai titolari di reddito di lavoro dipendente e assimilati superiore a 28.000 euro e
fino a 40.000 euro, la detrazione Irpef parallela al bonus di 100 euro è
calcolata in base al reddito complessivo e al periodo di lavoro, ed è pari al
seguente importo:
● 480 euro, aumentata del prodotto tra 120 euro e l’importo
corrispondente al rapporto tra 35.000 euro, diminuito del reddito
complessivo, e 7.000 euro, se l’ammontare del reddito complessivo è
superiore a 28.000 euro ma non a 35.000 euro;
● 480 euro, se il reddito complessivo è superiore a 35.000 euro ma non a
40.000 euro; la detrazione spetta per la parte corrispondente al rapporto
tra l’importo di 40.000 euro, diminuito del reddito complessivo, e
l’importo di 5.000 euro.
Le regole operative ed i primi chiarimenti interpretativi sono stati forniti con la
circolare n. 29/E pubblicata dall’Agenzia delle Entrate il 14
dicembre 2020.
Le regole per calcolare l’ulteriore detrazione fiscale sui redditi da lavoro
dipendente superiori a 28.000 euro sono riassunte nella tabella seguente:
Reddito (euro) Ulteriore detrazione (euro)
Oltre 28.000 fino a
35.000
480+[120(35.000–reddito complessivo)/7.000] Oltre 35.000 fino a 40.000 480 (40.000 – reddito complessivo)/5.000
Riportiamo di seguito alcuni esempi di calcolo.
Un lavoratore che nel 2021 percepisce un reddito complessivo di 32.000 euro,
ha diritto ad un’ulteriore detrazione annua di 531,43 euro.
In caso di reddito complessivo di 36.000 euro il lavoratore ha invece diritto ad
una ulteriore detrazione di importo pari a 384,00 euro.
Anche ai fini della detrazione, è necessario che il contribuente abbia capienza
Irpef. In caso di capienza parziale, il bonus spetterà entro tale limite.
Detrazioni lavoro dipendente 2021: a chi spettano?
Hanno diritto alle detrazioni lavoro dipendente tutti i lavoratori titolari di
contratto di lavoro subordinato sia a tempo determinato che indeterminato, ma
anche chi ha un contratto a progetto, di collaborazione continuativa e chi
percepisce redditi assimilati come la Naspi.
L’importo e il calcolo detrazioni lavoro dipendente non sono tuttavia uguali per
tutti i lavoratori titolari di reddito da lavoro dipendente e superati i 55.000 euro
di reddito annuo la detrazione d’imposta si azzera.
Le detrazioni d’imposta per figli, coniugi e familiari a carico
Nel modulo in pdf da consegnare al datore di lavoro bisognerà indicare anche
i dati relativi al coniuge a carico, figli o altri familiari.
Per il coniuge, la detrazione spetta se il marito o la moglie non possiede
redditi propri che superino l’importo di 2.840,51 euro all’anno.
Lo stesso limite riguarda anche i figli a carico ovvero anche figli adottivi,
naturali, riconosciuti, affidati o affiliati che convivono con il contribuente o
percepiscano assegni alimentari non risultanti da provvedimenti dell’autorità
giudiziaria (indipendentemente dall’età).
Sono considerati a carico i figli di età fino a 24 anni che possiedono redditi fino
a 4.000 euro.
Se l’altro genitore manca o non ha riconosciuto i figli naturali e il contribuente
non è coniugato o, se coniugato, si è successivamente legalmente ed
effettivamente separato ovvero se vi sono figli adottivi, affidati o affiliati del
solo contribuente e questi non è coniugato o, se coniugato, si è
successivamente legalmente ed effettivamente separato, la detrazione
prevista per il coniuge si applica, se più favorevole, al primo figlio e per gli altri
figli si applicano le detrazioni ordinariamente previste per questi ultimi.
La mancanza del coniuge che dà luogo alla concessione della detrazione
speciale si verifica nei seguenti casi:
● quando l’altro genitore è deceduto;
● quando l’altro genitore non ha riconosciuto i figli naturali;
● quando da certificazione dell’autorità giudiziaria risulti lo stato di
abbandono del coniuge.
Sono considerati altri familiari a carico, nel caso in cui siano titolari di reddito
non superiore a 2.840,51 euro e che convivono con il contribuente o
percepiscono assegni alimentari non stabiliti da provvedimento del giudice:
● genitori (in loro mancanza gli ascendenti prossimi),
● adottanti,
● generi,
● nuore,
● suoceri,
● fratelli e sorelle germani o unilaterali,
● nipoti,
● coniuge separato o divorziato che percepisca alimenti.
La ripartizione della detrazione per figli a carico
Per i genitori non legalmente ed effettivamente separati la detrazione
d’imposta spetta nella misura del 50 per cento ciascuno ovvero, in caso di
accordo, è riconosciuta al genitore con reddito più alto.
In caso di separazione o divorzio le detrazioni d’imposta spettano al genitore
affidatario mentre nel caso di affidamento congiunto o condiviso è divisa al
50% per ciascun genitore, tranne nei casi in cui ad uno dei due non sono
riconosciute le detrazioni per motivi di reddito.
In caso di coniuge fiscalmente a carico dell’altro, la detrazione spetta a
quest’ultimo per l’intero importo.