CURIOSITA’ – Come sarà l’ufficio del futuro nel post covid – Più di un anno dopo l’inizio della pandemia, il Report Uffici H2 2021 di World Capital investiga come sarà l’ufficio del futuro nel post covid attraverso una survey condotta su banche, investitori e professionisti

Come sarà l’ufficio del futuro nel postcovid
Più di un anno dopo l’inizio della pandemia, il Report Uffici H2 2021 di World
Capital investiga come sarà l’ufficio del futuro nel post covid attraverso una
survey condotta su banche, investitori e professionisti

Più di un anno dopo l’inizio della pandemia i dati rilevati nel nuovo Report
Uffici H2 2021 di World Capital mostrano un trend in crescita nella richiesta
di spazi di lavoro. Il valore immobiliare più alto si registra al Nord,
precisamente nella piazza di Milano, dove il canone di locazione degli uffici
raggiunge 610 €/mq/anno (+3,4% rispetto a H1 2021).
Si trova invece al Sud il valore più basso, che corrisponde al canone degli
uffici in periferia a Napoli (120 €/mq/ano).
Focalizzandoci sulla domanda, oggi si ricercano uffici dal layout moderno e
ambienti flessibili per poter integrare alle tradizionali modalità di lavoro
quelle più future, come per esempio lo smart working.
Proprio per comprendere come cambieranno gli immobili direzionali nei
prossimi mesi, il Dipartimento di Ricerca di World Capital ha realizzato una
survey su un significativo campione di intervistati (banche, investitori e
professionisti). Da tale analisi è emerso che a fronte della pandemia, le
società opteranno per un modello organizzativo del lavoro flessibile, con il
14% degli intervistati che svolgerà l’attività di smart working quando lo si
desidera e il 28% che opererà da remoto almeno una volta a settimana.
Prima della pandemia, invece, solo il 29% delle società intervistate optava
per una flessibilità lavorativa, alternando momenti di lavoro in presenza e da
remoto, mentre il 71% adottava un modello di lavoro svolto completamente in
ufficio.
World Capital
Tuttavia, nonostante le nuove modalità di lavoro, il 57% degli intervistati
afferma di disporre di spazi di lavoro in linea con le proprie esigenze,
mentre il 29% pensa che l’immobile sia troppo piccolo e il 14% troppo grande.
Tra chi vorrebbe rimodulare i propri spazi di lavoro, il 75% ridurrebbe le aree
comuni a fronte di postazioni lavorative più ampie e private, questo per
evitare il rischio di contagio, mentre il 25% aumenterebbe gli spazi comuni,
orientandosi maggiormente su un layout open space.
“Possiamo affermare che il clima generale è in ripresa e i principali indicatori
di mercato stanno iniziando a registrare un segno positivo nell’asset uffici –
dichiara Andrea Faini, CEO di World Capital – Particolare attenzione è
rivolta alla città di Milano, questo per via degli interessanti valori immobiliari
registrati nei diversi quartieri milanese. Per quanto riguarda il layout degli
spazi, com’è emerso dalla nostra survey, oggi le aziende si stanno orientando
verso una perfetta integrazione di lavoro in presenza e collaborazione da
remoto. La conseguenza di questo nuovo modello è che si ricercano uffici con
un layout più flessibile, modulabile e dove la percentuale di ambienti open
space è più ridotta rispetto al modello pre-covid a cui eravamo ormai abituati.”
fonte: IDEALISTA NEWS

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