Contratti di sviluppo: il Mise stanzia 2,2 miliardi di euro per le filiere industriali strategiche

Contratti di sviluppo: il Mise stanzia 2,2
miliardi di euro per le filiere industriali
strategiche

di Michelle Crisantemi

Sono circa 2,2 miliardi di euro le risorse complessive destinate dal Ministero
dello Sviluppo economico a sostegno della competitività delle filiere industriali
strategiche del Paese, una delle priorità indicate nel Piano Nazionale di
Ripresa e Resilienza.
L’obiettivo è di realizzare almeno 40 nuovi progetti d’investimento su tutto il
territorio nazionale, attraverso lo strumento agevolativo dei Contratti di
sviluppo in settori strategici, vale a dire: automotive, microelettronica e
semiconduttori, metallo ed elettromeccanica, chimico-farmaceutico, turismo,
design, moda e arredo, agroindustria e tutela ambientale.
Il ministro Giancarlo Giorgetti ha infatti disposto che la dotazione finanziaria
dei Contratti di sviluppo, 450 milioni di euro stanziati nella legge di bilancio
2022, venga ulteriormente integrata con le risorse previste dal PNRR.
In particolare, sono disponibili 750 milioni di euro per progetti d’investimento
legati alla digitalizzazione, innovazione e competitività delle filiere del made in
Italy e 1 miliardo di euro per rafforzare gli investimenti, anche in ricerca e
innovazione, sulle principali filiere della transizione ecologica, favorendo
anche i processi di riconversione industriale con la costruzione di Gigafactory
per realizzare batterie e pannelli fotovoltaici e per l’eolico.
“Lo strumento dei Contratti di sviluppo è stato ridisegnato proprio con
l’obiettivo di agevolare la realizzazione di progetti d’investimento che
favoriscono la reindustrializzazione e la valorizzazione del nostro patrimonio
industriale, incentivando programmi di ricerca e di trasferimento
tecnologico che sono la chiave per vincere la sfida della transizione digitale e
green”, commenta il Ministro Giorgetti.
“In quest’ottica, abbiamo anche voluto dare un segnale chiaro e concreto ai
lavoratori coinvolti in aree territoriali e aziende in crisi, legando la concessione
di incentivi agli impegni degli investitori ad assumerli”, aggiunge.
Ogni progetto d’investimento finanziato dovrà infatti essere funzionale alla
nascita, allo sviluppo o al rafforzamento di imprese appartenenti a filiere
strategiche che siano in grado di aumentare la produttività e la crescita
economica del Paese, oltre che generare un impatto positivo
sull’occupazione.
Proprio in quest’ottica è stata inserita, nella nuova normativa, una clausula
che disciplina la valutazione dei progetti e la concessione degli incentivi
previsti dai Contratti di sviluppo.
Infatti, nel caso in cui a seguito della realizzazione del programma di sviluppo
sia previsto un incremento occupazionale, le imprese richiedenti dovranno
impegnarsi ad assumere, in via prioritaria, i percettori di interventi di sostegno
al reddito, disoccupati a seguito di procedure di licenziamento collettivo e
lavoratori di aziende coinvolte in tavoli di crisi attivi presso il Mise.

FONTE – INNOVATION POST

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