Commissione Europea, un fondo per l’innovazione nelle PMI

Commissione Europea, un fondo per
l’innovazione nelle PMI

La Commissione Europea ha annunciato un nuovo fondo da 47 milioni di euro
pensato specificatamente per la protezione dell’innovazione che le PMI stanno
portando avanti durante questo periodo di rilancio dopo il pesante schiaffo
all’economia subito a causa del Covid. Difendere l’innovazione delle PMI
significa non soltanto valorizzarne il ruolo, ma anche garantire un futuro ( ed
un premio al merito) per quanti hanno investito in ricerca e sviluppo anche nei
mesi più difficili del periodo pandemico.
Un fondo per la proprietà intellettuale delle PMI
Il fondo è stato messo a punto da uno studio congiunto della Commissione
Europea e dell’Ufficio dell’Unione Europea per la Proprietà Intellettuale
(EUIPO): consta di voicher dedicati per contribuire alla protezione dei diritti di
proprietà intellettuale.
Così Margrethe Vestager, Vicepresidente esecutiva responsabile della politica
di concorrenza:
Piccolo è bello, ma se le PMI vogliono crescere o diventare leader nelle nuove
tecnologie devono proteggere le loro invenzioni e le loro creazioni, come
fanno le grandi imprese. Il principale valore aggiunto di cui disponiamo nell’UE
è rappresentato da nuove idee e competenze. Con questo fondo vogliamo
aiutare le PMI a far fronte a questo periodo particolare e a restare forti e
innovative nei decenni a venire
Sulla stessa falsariga il commento di Thierry Breton, Commissario per il
Mercato Interno:
È evidente che le PMI sono state particolarmente colpite dalla crisi COVID-19,
ma restano la spina dorsale della nostra economia e dei nostri ecosistemi.
Questo fondo aiuterà le PMI a valorizzare le loro innovazioni e la loro
creatività, il che è fondamentale per la loro ricapitalizzazione e affinché
possano guidare le transizioni verde e digitale
Il fondo è pensato per un sostegno così strutturato:
● rimborso del 90% dei costi previsti dagli Stati membri per i servizi di IP
Scan, che forniscono un’ampia valutazione delle esigenze della PMI
richiedente in materia di proprietà intellettuale, tenendo conto del
potenziale innovativo dei suoi beni immateriali;
● rimborso del 75% dei costi addebitati dagli uffici per la proprietà
intellettuale (compresi gli uffici nazionali per la proprietà intellettuale,
l’Ufficio dell’Unione europea per la proprietà intellettuale e l’Ufficio del
Benelux per la proprietà intellettuale) per la registrazione di marchi e
disegni o modelli;
● rimborso del 50% dei costi addebitati dall’Organizzazione mondiale per
la proprietà intellettuale per l’ottenimento della protezione internazionale
di marchi e disegni o modelli;
● rimborso del 50% dei costi addebitati dagli uffici nazionali dei brevetti
per la registrazione dei brevetti nel 2022;
● a partire dal 2023 potrebbero essere previsti altri servizi, ad esempio il
rimborso parziale dei costi della ricerca relativa allo stato anteriore della
tecnica, dei costi di deposito della domanda di brevetto e dei costi della
consulenza privata in materia di proprietà intellettuale da parte di
avvocati di PI (per la registrazione di brevetti, gli accordi di licenza, la
valutazione della PI, i costi della risoluzione alternativa delle
controversie ecc.).
L’Italia, che sulle PMI e sulla creatività basa gran parte della propria ricchezza,
spesso è tardiva e carente nella tutela delle proprietà intellettuali: il fondo può
essere un importante stimolo proprio per il nostro Paese, quindi, stimolando le
PMI ad una specifica attenzione a queste tematiche sulle quali si basa
l’affermazione di idee e progetti a livello internazionale.
Questa la pagina da cui partire per la presentazione delle proposte
candidate ad attingere al Fondo per le PMI 2022.

FONTE – PUNTOINFORMATICO

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