Bonus ristrutturazione 2022, novità e regole: come funziona, lavori ammessi e adempimenti
di Anna Maria D’Andrea –
Bonus ristrutturazione 2022, come funziona e quali sono i lavori ammessi in detrazione? Il bonus del 50 per cento per i lavori di ristrutturazione edilizia è confermato anche per il 2022 e, nell’ottica di definire in maniera chiara fino a quando è possibile fruirne, la Legge di Bilancio dispone la proroga dell’agevolazione a regole invariate fino al 2024. Nonostante non siano cambiate le indicazioni operative in merito ai lavori inclusi nel bonus ristrutturazione 2022, al fine di contrastare le frodi nel settore edilizio sono stati introdotti nuovi adempimenti per la cessione del credito e lo sconto in fattura. Anche per le agevolazioni diverse dal superbonus è richiesta l’apposizione del visto di conformità e, in parallelo, l’attestazione di congruità delle spese da parte di professionisti abilitati. Facciamo quindi il punto delle istruzioni da conoscere per accedere al bonus ristrutturazione per i lavori effettuati a partire dal 1° gennaio 2022. Bonus ristrutturazione 2022, lavori ammessi, limiti e come funziona Nella Legge di Bilancio 2022, attualmente in discussione in Parlamento, c’è la proroga del bonus ristrutturazione non solo per l’anno in arrivo ma anche per i prossimi. La Manovra, nell’ottica di dare stabilità alle agevolazioni in ambito edilizio, dispone la proroga delle detrazioni per le ristrutturazioni edilizie e per la riqualificazione energetica fino al 31 dicembre 2024. Dal 1° gennaio 2022 e anche per i due anni successivi, con il bonus ristrutturazione i contribuenti avranno quindi la possibilità di portare in detrazione fiscale al 50 per cento le spese sostenute per i lavori di riqualificazione edilizia, manutenzione straordinaria e ordinaria (per i condomini) per un massimo di 96.000 euro di spesa. Ma cos’è e come funziona la detrazione fiscale per le ristrutturazioni edilizie? Il bonus ristrutturazione consente di accedere ad un rimborso IRPEF del 50 per cento per le spese sostenute, fino ad un massimo di 96.000 euro. Si tratta dell’agevolazione disciplinata dall’articolo 16-bis del TUIR che, a regime, consiste in una detrazione IRPEF del 36 per cento e fino a 48.000 euro di spesa, limiti aumentati di anno in anno e per i quali si va verso la proroga lunga per il 2022 e fino al 31 dicembre 2024. Accanto alla possibilità di fruire del bonus ristrutturazione come detrazione in dichiarazione dei redditi, anche per il 2022 sarà possibile optare per la cessione del credito e lo sconto in fattura. Bisognerà però tenere a mente i due nuovi adempimenti richiesti, introdotti dal decreto antifrode n. 157/2021, che verrà accorpato alle novità della Legge di Bilancio 2022. Bonus ristrutturazioni 2022 con cessione del credito e sconto in fattura: visto di conformità e attestazione di congruità In parallelo alla proroga dei bonus casa, la Legge di Bilancio 2022 prevede l’estensione della possibilità di beneficiare delle agevolazioni fiscali mediante cessione del credito e sconto in fattura. Una proroga che però, anche per il bonus ristrutturazione 2022, si affianca al nuovo duplice obbligo relativo al visto di conformità e all’attestazione di congruità dei prezzi. L’esercizio dell’opzione per la cessione del credito o per lo sconto in fattura dovrà quindi essere comunicata dal professionista che ha apposto il visto di conformità, e che ha quindi effettuato il primo controllo documentale sulla sussistenza dei requisiti per beneficiare del bonus ristrutturazione del 50 per cento. L’invio dovrà essere effettuato mediante il modulo e le istruzioni messe a disposizione dall’Agenzia delle Entrate, entro il 16 marzo dell’anno successivo a quello di riferimento. Inoltre, sarà necessaria l’attestazione di congruità delle spese rilasciata da un tecnico abilitato che, come indicato dall’Agenzia delle Entrate nella circolare n. 16/E del 29 novembre 2021, dovrà accertare che nell’esecuzione dei lavori, venga rispettato il limite massimo dei costi ammissibili per tipologia di intervento, tenuto conto dei singoli elementi che lo compongono e dell’insieme del progetto. A tal fine sarà emanato un apposito prezzario da parte del Ministero della Transizione Ecologica ma, nell’attesa, sarà possibile far riferimento ai prezzi indicati da regioni e province autonome, ai listini ufficiali o locali delle Camere di Commercio o, in difetto, ai valori di mercato previsti in base al luogo in cui si effettua l’intervento. Bonus ristrutturazione 2022: elenco lavori e spese ammesse in detrazione Dopo esserci focalizzati sulle novità previste per il 2022, analizziamo di seguito le regole generali alla base del bonus ristrutturazioni del 50 per cento. I lavori ammessi al bonus del 50 per cento sono numerosi e la detrazione fiscale spetta per: ● lavori di manutenzione ordinaria, straordinaria, restauro, risanamento conservativo e ristrutturazione edilizia effettuati su parti comuni di edifici residenziali, cioè su condomini (interventi indicati alle lettere a), b), c) e d) dell’articolo 3 del Dpr 380/2001); ● interventi di manutenzione straordinaria, restauro e risanamento conservativo, ristrutturazione edilizia effettuati su singole unità immobiliari residenziali di qualsiasi categoria catastale, anche rurali e pertinenze (interventi elencati alle lettere b), c) e d) dell’articolo 3 del Dpr 380/2001). Alcuni esempi di lavori di manutenzione ordinaria per cui è riconosciuto il bonus ristrutturazioni sono i seguenti: ● installazione di ascensori e scale di sicurezza ● realizzazione e miglioramento dei servizi igienici ● sostituzione di infissi esterni e serramenti o persiane con serrande e con modifica di materiale o tipologia di infisso ● rifacimento di scale e rampe ● interventi finalizzati al risparmio energetico ● recinzione dell’area privata ● costruzione di scale interne. Bonus ristrutturazione 2022: detrazione anche per la sostituzione di porte interne Il bonus ristrutturazione 2022 spetta anche per la sostituzione di porte interne. È stato il MEF a fornire chiarimenti in merito alla detrazione IRPEF del 50 per cento per la sostituzione di porte, lavoro che molti credono erroneamente che rientri nel bonus mobili. La spesa sostenuta per cambiare le porte in casa rientra nella manutenzione ordinaria. Ciò significa che il lavoro è automaticamente detraibile in condominio, mentre sarebbe escluso per gli edifici singoli. C’è tuttavia una possibilità di accedere al bonus ristrutturazioni per la sostituzione delle porte anche negli edifici singoli: come chiarito dal Ministero, la detrazione del 50 per cento è riconosciuta qualora la spesa rientri in un intervento più articolato di manutenzione straordinaria. Come stabilito dalla circolare del Ministero dell’Economia e delle Finanze n. 57 del 1998, la spesa sostenuta per interventi singolarmente non agevolabili (manutenzione ordinaria) si somma al totale degli oneri detraibili qualora integrata o correlata ad interventi di categorie diverse per i quali compete la detrazione d’imposta. Per individuare quali lavori rientrano nel totale di quelli ammessi al bonus ristrutturazione, è necessario considerare il carattere assorbente della categoria di interventi “superiore” rispetto a quella “inferiore”. In parole semplici, la spesa sostenuta per sostituire le porte interne è detraibile se si tratta di un lavoro di finitura utile per completare i restanti interventi. Ciò sta a significare che nel caso di manutenzione straordinaria o ristrutturazione su un edificio singolo, la detrazione del 50 per cento può essere calcolata anche per le spese di sostituzione di porte interne (normalmente rientranti nella manutenzione ordinaria), se necessarie per completare il lavoro effettuato nel suo insieme. Bonus ristrutturazione 2022, a chi spetta? Soggetti beneficiari della detrazione IRPEF del 50 per cento Il bonus ristrutturazioni può essere richiesto da tutti i contribuenti soggetti al pagamento delle imposte sui redditi, residenti o non residenti in Italia. La detrazione del 50 per cento dall’IRPEF può essere richiesta non solo dal proprietario ma anche dai seguenti soggetti che sostengono le spese: ● proprietari o nudi proprietari; ● titolari di un diritto reale di godimento (usufrutto, uso, abitazione o superficie); ● locatari o comodatari; ● soci di cooperative divise e indivise; ● imprenditori individuali, per gli immobili non rientranti fra i beni strumentali o merce; ● soggetti che producono redditi in forma associata (società semplici, in nome collettivo, in accomandita semplice e soggetti a questi equiparati, imprese familiari), alle stesse condizioni previste per gli imprenditori individuali. Se è stato stipulato un contratto preliminare di vendita – compromesso – chi ha comprato l’immobile può usufruire del bonus se: ● è stato immesso nel possesso dell’immobile; ● esegue i lavori di ristrutturazione a proprio carico; ● è stato regolarmente registrato il compromesso. L’agevolazione fiscale sui lavori di ristrutturazione può essere richiesta anche a chi esegue lavori in proprio sull’immobile ma soltanto per le spese sostenute per l’acquisto del materiale. Bonus ristrutturazione 2022: come pagare? Per pagare le fatture relative ai lavori rientranti nel bonus ristrutturazioni 2022, bisognerà utilizzare un bonifico bancario o postale parlante, all’interno del quale dovranno essere indicati i seguenti dati: ● causale del versamento: Bonifico relativo a lavori edilizi che danno diritto alla detrazione prevista dall’articolo 16-bis del Dpr 917/1986; ● codice fiscale del beneficiario della detrazione; ● codice fiscale o Partita Iva del beneficiario del pagamento. Il bonus ristrutturazione può essere richiesto anche se i lavori sono stati pagati con un finanziamento. In questo caso la società finanziaria dovrà pagare tramite bonifico, seguendo tutte le indicazioni per la compilazione (indicando il CF del soggetto per il quale si effettua il pagamento) e il titolare dell’agevolazione fiscale dovrà conservare la ricevuta del bonifico. Comunicazione ENEA bonus ristrutturazione 2022: è obbligatoria? Anche per i lavori conclusi nel 2022, qualora rientranti in quelli con obiettivi di risparmio energetico, sarà necessario inviare la comunicazione ENEA. L’adempimento, già previsto da alcuni anni per l’ecobonus, è stato esteso ormai tre anni fa anche per il bonus ristrutturazioni. La trasmissione dei dati all’ENEA è necessaria per i seguenti interventi edilizi e tecnologici: Componenti e tecnologie Tipo di intervento Strutture edilizie • riduzione della trasmittanza delle pareti verticali che delimitano gli ambienti riscaldati dall’ esterno, dai vani freddi e dal terreno; • riduzione delle trasmittanze delle strutture opache orizzontali e inclinate (coperture) che delimitano gli ambienti riscaldati dall’esterno e dai vani freddi; • riduzione della trasmittanza termica dei Pavimenti che delimitano gli ambienti riscaldati dall’esterno, dai vani freddi e dal terreno Infissi • riduzione della trasmittanza dei serramenti comprensivi di infissi che delimitano gli ambienti riscaldati dall’esterno e dai vani freddi Impianti tecnologici • installazione di collettori solari (solare termico) per la produzione di acqua calda sanitaria e/o il riscaldamento degli ambienti; • sostituzione di generatori di calore con caldaie a condensazione per il riscaldamento degli ambienti (con o senza produzione di acqua calda sanitaria) o per la sola produzione di acqua calda per una pluralità di utenze ed eventuale adeguamento dell’impianto; • sostituzione di generatori con generatori di calore ad aria a condensazione ed eventuale adeguamento dell’impianto; • pompe di calore per climatizzazione degli ambienti ed eventuale adeguamento dell’impianto; • sistemi ibridi (caldaia a condensazione e pompa di calore) ed eventuale adeguamento dell’impianto; • microcogeneratori (Pe<50kWe); • scaldacqua a pompa di calore; • generatori di calore a biomassa; • installazione di sistemi di contabilizzazione del calore negli impianti centralizzati per una pluralità di utenze; • installazione di sistemi di termoregolazione e building automation; • installazione di impianti fotovoltaici Elettrodomestici 2 (solo se collegati ad un intervento di recupero del patrimonio edilizio iniziato a decorrere dal 1° gennaio 2017) • forni; • frigoriferi; • lavastoviglie; • piani cottura elettrici; • lavasciuga; • lavatrici Ci sono 90 giorni di tempo per inviare la comunicazione ENEA, termine che come di consueto segue la data di messa online del portale per i bonus casa dell’anno di riferimento e che, anche nel 2022, sarà conseguentemente rinviato per le spese sostenute fino a tale data. Uno dei dubbi di molti contribuenti riguarda le conseguenze in caso di omesso o tardivo invio della stessa. Per chi si chiede se si perde il bonus ristrutturazioni, la risposta è no. La normativa che ha introdotto l’obbligo di comunicazione ENEA per i lavori ammessi al bonus ristrutturazioni che comportano anche un risparmio energetico non ha previsto sanzioni in caso di mancato invio. Allo stesso modo, ad oggi non è previsto che in caso di omesso invio venga meno la possibilità di accedere alla detrazione fiscale prevista per i lavori di ristrutturazione, così come per il bonus mobili ed elettrodomestici. Bisogna tuttavia chiarire che la risposta corretta a chi si chiede se sia o meno obbligatoria la comunicazione ENEA per le ristrutturazioni è che sì, bisognerà effettuare l’invio entro la scadenza prefissata. L’obbligo è stato introdotto dalla Legge di Bilancio 2018 per consentire all’ENEA di effettuare il monitoraggio e la valutazione del risparmio energetico ottenuto grazie alla realizzazione degli interventi edilizi e tecnologici che comportano un risparmio di energia o l’utilizzo di fonti rinnovabili e che accedono al bonus ristrutturazioni del 50 per cento. Bonus ristrutturazione 2022, come si richiede e quali documenti conservare La richiesta del bonus ristrutturazione 2022 dovrà avvenire in sede di compilazione della dichiarazione dei redditi, salvo i casi in cui si decida di avvalersi della duplice opzione per la cessione del credito e dello sconto in fattura. Per beneficiare del bonus del 50 per cento in dichiarazione dei redditi, sarà necessario indicare gli oneri sostenuti nel modello 730. In ogni caso sarà necessario conservare i seguenti documenti, anche in caso di future richieste di controlli da parte dell’Agenzia delle Entrate: ● le abilitazioni amministrative in relazione alla tipologia di lavori da realizzare (concessione, autorizzazione o comunicazione di inizio lavori). Se queste abilitazioni non sono previste è sufficiente una dichiarazione sostitutiva dell’atto di notorietà in cui deve essere indicata la data di inizio dei lavori e attestare che gli interventi di ristrutturazione edilizia posti in essere rientrano tra quelli agevolabili; ● domanda di accatastamento per gli immobili non ancora censiti; ● ricevute di pagamento dell’IMU, se dovuta; ● delibera assembleare di approvazione dell’esecuzione dei lavori e tabella millesimale di ripartizione delle spese per gli interventi riguardanti parti comuni di edifici residenziali; ● in caso di lavori effettuati dal detentore dell’immobile, se diverso dai familiari conviventi, dichiarazione di consenso del possessore all’esecuzione dei lavori; ● comunicazione preventiva contenente la data di inizio dei lavori da inviare all’ASL, se obbligatoria secondo le disposizioni in materia di sicurezza dei cantieri; ● fatture e ricevute fiscali relative alle spese effettivamente sostenute ● ricevute dei bonifici di pagamento. Chi intende esercitare l’opzione per la cessione del credito o lo sconto in fattura, dovrà invece trasmettere il modulo telematico all’Agenzia delle Entrate, tramite la procedura web disponibile al seguente percorso: La mia scrivania / Servizi per / Comunicare e poi selezionando “Comunicazione opzioni per interventi edilizi e Superbonus”. La comunicazione può essere inviata entro il 16 marzo dell’anno successivo a quello in cui sono state sostenute le spese che danno diritto alla detrazione