BONUS ED INCENTIVI – Bonus Maroni 2023: cos’è, come funziona, a chi spetta

Bonus Maroni 2023: cos’è, come funziona,
a chi spetta


Ecco come funziona il nuovo bonus intitolato a Roberto Maroni e rivolto
a chi decide di continuare a lavorare anche se ha già maturato il diritto a
Quota 103
Per chi decide di restare a lavoro invece di andare in pensione arriva il
“bonus Maroni” 2023, un premio per chi rimanda il pensionamento pur
avendo maturato i requisiti per accedere a Quota 103. Questa misura rientra
tra quelle inserite nel testo della Legge di Bilancio 2023.
Si tratta dell’incentivo simile a quello già attivo dal 2004 al 2007 che
garantisce un aumento di stipendio netto a coloro che posticipano l’uscita
dal mondo del lavoro, ossia un esonero contributivo che per il 2023 p del
9,19%, in base alla prime anticipazioni del testo della manovra.
In questo articolo vi spieghiamo come funziona il bonus Maroni nel 2023, a chi
spetta, come ottenerlo e a quali aumenti in busta paga dà diritto.
COS’È IL BONUS MARONI 2023
Il bonus Maroni 2023 è uno sgravio contributivo concesso ai lavoratori che
pur maturando i requisiti pensionistici per Quota 103 decidono di rimanere a
lavoro. L’esonero ammonta al 9% del totale dei contributi da versare e la
corrispondente somma dovuta a titolo di contribuzione a carico del lavoratore
non sarà destinata all’ente di previdenza ma confluirà nello stipendio netto
del lavoratore (ecco perché, nei fatti, si riceve una retribuzione più alta). È
stato previsto dalla Legge di Bilancio 2023 all’articolo 1, commi 286-287 e
disciplinato dal Decreto 21 aprile 2023 pubblicato sulla Gazzetta ufficiale
Serie Generale n.110 del 12-05-2023.
Ma cosa significa bonus Maroni e perché si chiama così? Questa
agevolazione viene definita “bonus Maroni” in quanto aveva lo stesso nome
uno strumento simile, istituito nel 2004 – rimanendo in vigore fino al 2007 –
dall’allora Ministro per il Welfare Roberto Maroni. Per il ritorno all’operatività di
questo incentivo il Governo ha previsto che le minori entrate contributive per
le casse dell’INPS, pari di fatto al costo della misura, ammonteranno a 10,4
milioni di euro per il 2023 e a 21,8 milioni nel 2024. Ma vediamo tutti i
dettagli.
A CHI SPETTA IL BONUS MARONI 2023
Il bonus Maroni 2023 è destinato ai lavoratori dipendenti del settore pubblico
e privato che, pur avendo maturato entro il 31 dicembre 2023 i requisiti per
la pensione anticipata Quota 103, scelgono di ritardare la loro uscita dal
mondo del lavoro e di aspettare di poter andare in pensione con il trattamento
di vecchiaia ordinario (67 anni e almeno 20 anni di contributi).
Quota 103, si ricorda, è il nuovo strumento di flessibilità in uscita anch’esso
inserito nel testo della Legge di Bilancio 2023 e di cui potete scoprire tutti i
dettagli in questo approfondimento. La domanda per accedere al nuovo
trattamento pensionistico è aperta dal 15 marzo 2023, come vi spieghiamo in
questa guida. In buona sostanza permette il prepensionamento a coloro che,
entro il 31 dicembre 2023, abbiano compiuto 62 anni di età e versato
almeno 41 anni di contributi. Sulla base di questi requisiti e secondo le
stime dei tecnici del Governo, il bonus Maroni potrebbe essere utilizzato nel
2023 da circa 6.500 soggetti.
COME FUNZIONA E A QUANTO AMMONTA IL BONUS MARONI
Ma come funziona il bonus Maroni 2023? In sostanza, per chi decide di
ritardare l’accesso alla pensione è prevista la possibilità di percepire uno
stipendio più sostanzioso in quanto vengono ridotti i contributi a carico del
lavoratore che il datore di lavoro trattiene in busta paga. In particolare
l’esonero contributivo riguarda la quota dei contributi a carico del lavoratore
dovuti all’assicurazione generale obbligatoria per l’invalidità, la vecchiaia ed i
superstiti (IVS) dei lavoratori dipendenti e alle forme sostitutive della
medesima (pari a circa il 9,19%).
Il lavoratore, pertanto, avrà una busta paga più sostanziosa per tutta la durata
dell’incentivo e poi andrà in pensione con un assegno più basso. Nulla cambia
per il datore di lavoro che dovrà continuare a versare all’INPS la quota di
contribuzione a suo carico (di regola il 23,81%) sulla retribuzione pensionabile
erogata al dipendente.
COME RICHIEDERE IL BONUS MARONI
Stando alle disposizioni del Decreto 21 aprile 2023, sarà possibile richiedere
il bonus Maroni con l’aiuto dell’INPS, chiamata a pubblicare entro l’estate le
indicazioni specifiche. Il Decreto spiega però, che per accedere al bonus, il
lavoratore deve:
● dare comunicazione all’INPS della volontà di accedere all’incentivo;
● l’INPS provvede a certificare al lavoratore, dandone comunicazione al
datore di lavoro, il raggiungimento dei requisiti minimi pensionistici per
l’accesso al trattamento di pensione anticipata flessibile entro 30 giorni
dalla richiesta o dall’acquisizione della documentazione integrativa
necessaria;
● il datore di lavoro, acquisita la certificazione, procede all’eventuale
recupero, a conguaglio, delle contribuzioni pensionistiche già
versate.
L’INPS provvederà poi alla predisposizione delle istruzioni operative volte a
specificare gli aspetti tecnici e procedurali della normativa introdotta con la
Legge di Bilancio 2023.
SVANTAGGI E VANTAGGI DEL BONUS MARONI
Ma attenzione, c’è una precisazione da fare rispetto alla scelta di posticipare o
meno l’uscita anticipata dal mondo del lavoro. Da una parte, infatti, è vero che
il lavoratore riceverà subito uno stipendio più alto, ma è altrettanto vero
che lo stesso lavoratore si vedrà riconosciuta una pensione meno “ricca”,
seppur di poco. Infatti, il lavoratore in possesso dei requisiti per la pensione
anticipata che intende continuare l’attività potrà beneficiare della
decontribuzione del bonus in busta paga, ma accettare l’importo della
pensione maturato fino a quel momento. Questo perché i contributi ai fini
pensionistici versati nel periodo in cui si decide di rimanere a lavoro non
andranno ad aumentare il “montante”, ossia la somma dei contributi che il
lavoratore accumula nel corso degli anni e che andranno a pagare la sua
pensione.
Al datore di lavoro, invece, non cambierà nulla in quanto continuerà a
corrispondere la stessa retribuzione all’INPS, contributi previdenziali
compresi. La differenza per l’azienda è che, con il bonus Maroni 2023, tali
versamenti non finiranno nelle casse previdenziali, ma andranno ad
aumentare la busta paga del lavoratore. È bene precisare infine che, durante
il periodo di posticipo del pensionamento, non verranno considerati gli
adeguamenti periodici di rivalutazione in base all’inflazione.
QUANDO ENTRA IN VIGORE IL BONUS MARONI?
Dopo la pubblicazione (un po’ in ritardo in quanto era previsto entro il 31
gennaio 2023) del Decreto 21 aprile 2023 che attua la misura, ora bisognerà
attendere le indicazioni INPS per capire quando sarà attivo il bonus Maroni. Vi
terremo aggiornati.
RIFERIMENTI NORMATIVI
● Testo integrale (Pdf 1 Mb) della Legge di Bilancio 2023 pubblicato
nella Gazzetta Ufficiale n.303 del 29-12-2022 – Supplemento
Ordinario n. 43;
● Decreto 21 aprile 2023 pubblicato sulla Gazzetta ufficiale Serie
Generale n.110 del 12-05-2023.

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