APPROFONDIMENTI – COVID 19 – Quando finirà la pandemia in Italia? Ecco il calendario delle riaperture

Quando finirà la pandemia in Italia? Ecco
il calendario delle riaperture

La curva dei contagi ha iniziato a piegarsi da qualche settimana, e
anche quella dei morti finalmente. Ecco come il governo Draghi
intende guidare l’uscita dalla pandemia
La curva dei contagi ha iniziato a piegarsi da qualche settimana, ma ancora
troppo alti erano i decessi, come ovvio che sia tuttavia, a causa della “coda”
che le nuove infezioni si portano dietro. Normalmente, il bollettino Covid
registra un ritardo di 2/3 settimane, tempo che necessariamente passa tra il
contagio e l’eventuale aggravamento della malattia. Ora, finalmente, anche la
mortalità per Covid è in calo in Italia, per la prima volta dopo 3 mesi.
A evidenziarlo è l’85° Instant report settimanale di Altems-Alta scuola di
economia e management dei sistemi sanitari dell’Università Cattolica di
Roma. Dati estremamente importanti, che ci fanno finalmente tirare un sospiro
di sollievo e chi conducono, lentamente, verso quella che sempre più esperti
indicano come fine della pandemia.
Vietato abbassare la guardia, ma i segnali per il ritorno alla normalità ci sono
tutti. Grazie ai vaccini, il Covid resterà con noi – forse ancora a lungo, forse
diventerà endemico – ma non farà più paura. Anche la variante Omicron
finora è stata meno aggressiva seppur più contagiosa delle precedenti (qui i
nuovi sintomi “spia” per riconoscerla e quando fare il tampone).
Il 31 marzo finirà lo stato di emergenza, e nelle prossime settimane
assisteremo via via a un graduale allentamento di tutte le restrizioni, posto che
ormai anche le differenze tra colori delle regioni quasi non esistono più per chi
è vaccinato o guarito.
Riapertura graduale e ritorno alla normalità
La parola d’ordine è gradualità: un percorso a tappe che potrebbe subire però
una forte accelerata proprio a partire dal 1° aprile. Un nodo importante da
sciogliere sarà quello relativo al green pass: fino a quando resterà in vigore?
Ancora una data ufficiale non c’è, ma un allentamento relativo all’obbligo di
certificato verde potrà essere valutato soltanto quando sarà completata la
campagna vaccinale delle terze dosi booster. Questo l’orientamento di Draghi
e dei suoi.
La Camera intanto ha approvato in via definitiva il decreto Covid, con 452 voti
a favore e 53 contrari, che proroga lo stato di emergenza fino al prossimo 31
marzo. Ma diverse norme sono state modificate dal Parlamento: non è
passato ad esempio l’emendamento di Fratelli d’Italia che chiedeva di abolire
il green pass a fine marzo. Sulla stessa onda il leader della Lega Matteo
Salvini, che ha tuonato: “Lo stato di emergenza non va rinnovato” e ha chiesto
di “far venir meno tutti i provvedimenti restrittivi come green pass e super
green pass”.
Intanto Palazzo Chigi sta lavorando alla road map che ci condurrà – si spera
questa volta davvero – fuori dalla pandemia. Un’ipotesi di calendario di
riaperture che si sta mettendo a punto per un ritorno alla vita normale
“prudente e graduale”, ha detto il premier Draghi. Poi inizierà un percorso al
contrario di quello avvenuto nei mesi scorsi, eliminando prima l’obbligo di
green pass nei luoghi all’aperto e poi via via altrove: una linea indicata più
volte anche dal sottosegretario alla salute Andrea Costa, più “morbido”
rispetto al collega Sileri.
L’ultimo orientamento del governo, d’accordo con l’Istituto Superiore di Sanità,
sembra quello di mantenere il green pass in vigore almeno fino al 15 giugno,
almeno per quanto riguarda l’ambito del lavoro. Potrebbe invece cadere molto
prima l’obbligo di esibirlo in bar e ristoranti all’aperto e nei luoghi dove si
pratica sport all’aria aperta.
La road map verso la fine della pandemia
Mentre l’AIFA ha appena approvato il primo farmaco che previene il
Covid, prodotto da AstraZeneca, ecco quale potrebbe essere il calendario
delle riaperture da qui ai prossimi mesi.
Stadi
Già da sabato 19 febbraio si è potuti tornare negli stadi con capienza al 75%
rispetto a quella massima consentita. È possibile poi che dal 1° aprile si arrivi
al 100% all’aperto e al 75% al chiuso.
Green pass
Sicuramente andremo verso un progressivo allentamento dell’obbligo di green
pass, fino alla sua completa eliminazione.
Dal 1° aprile il green pass potrebbe essere eliminato per bar e ristoranti
all’aperto e per tutte le altre attività all’esterno, compresi i circoli sportivi.
Ancora non c’è certezza sulle date, però.
Ma come dicevamo pare che il governo intenda tenerlo in vigore almeno fino
al 15 giugno per tutti i lavoratori, sia del settore pubblico che privato.
Ricordiamo che per i lavoratori over 50 ora vige anche l’obbligo vaccinale, che
scadrà proprio il 15 giugno.
Dovrebbe restare attivo il green pass anche per i luoghi al chiuso e per
viaggiare a bordo di treni, aerei e navi. Probabilmente anche a scuola,
soprattutto ora che gli studenti vaccinati o guariti, di fatto, non vanno più in
Dad.
Sistema a colori delle regioni
Approvato l’ordine del giorno di Fratelli d’Italia che impegna il governo ad
attuare iniziative per superare del tutto il sistema a colori delle regioni. Già
nelle prossime settimane si potrebbe eliminare il passaggio in zona gialla e
arancione, lasciando solo la zona rossa nel caso in cui dovesse crearsi un
focolaio.
Visite in ospedale
Una data da segnarsi sul calendario è certamente giovedì 10 marzo: da quel
giorno sarà di nuovo possibile visitare i familiari ricoverati in ospedale, ma solo
per 45 minuti al giorno. A stabilirlo un emendamento di Italia Viva passato alla
Camera.
Ai guariti dal Covid basterà fare un tampone dopo aver completato il ciclo
vaccinale primario. Per chi ha tre dosi il tampone non sarà necessario. La
regola sarà valida in tutta Italia, anche in terapia intensiva.
Cibi e bevande in cinema e teatri
Dal 10 marzo si tornerà a poter consumare cibi e bevande nei cinema e nei
teatri, dove i bar potranno riaprire. La chiusura era prevista fino al 31 marzo,
ma l’Aula della Camera ha deciso di anticiparla.
Autobus e metro
Il governo ha accolto un ordine del giorno della Lega che stabilisce, nel caso
però la curva pandemica continui a scendere, la possibilità per gli studenti con
più di 12 anni di salire sui mezzi pubblici – autobus, tram e metro – anche con
il solo tampone negativo e non più con il green pass rafforzato, cioè da
vaccino o guarigione.
Vaccino Sputnik
La Camera ha approvato infine un ordine del giorno che impegna il governo “a
risolvere con urgenza il tema dell’ingresso in Italia dei cittadini vaccinati
con Sputnik“, che si trovano in un limbo burocratico per cui non si vedono
riconoscere il green pass perché, ad oggi, manca l’approvazione ufficiale
dell’Ema.

FONTE – QUIFINANZA

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