ALIMENTARI – Tutela dei prodotti Made in Italy a 360°

Tutela dei prodotti Made in Italy a 360°


di Cinzia De Stefanis
In arrivo un contrassegno ufficiale di attestazione dell’origine italiana delle
merci, un bollino per i ristoranti italiani autentici sparsi per il mondo e infine la “
Blockchain” per la tracciabilità delle filiere.
Queste alcune delle novità contenute nell’ultima bozza del Ddl sul Made in
Italy atteso all’esame del Consiglio dei ministri delle prossime ore.
Il provvedimento, composta da 45 articoli introduce anche altre novità:
● viene disposto per l’anno 2024, il Voucher 3I – Investire In Innovazione –
al fine di supportare la valorizzazione dei processi di innovazione;
● si prevede all’interno del Sistema camerale l’istituzione di una rete di
“Centri di servizi per la finanza complementare” per facilitare l’incontro,
anche tramite specifici sistemi e piattaforme digitali, tra Pmi e operatori
della finanza, con l’obiettivo di agevolare l’accesso e incrementare
l’utilizzo delle fonti finanziarie complementari al credito ordinario e di
sostenerne il consolidamento e la crescita delle imprese;
● viene inserita la disposizione sul pubblico approvvigionamento di
forniture di qualità che prevede che: “Al fine di valorizzare e tutelare la
qualità dei prodotti italiani ed europei e promuovere l’effettiva
partecipazione agli affidamenti delle micro, delle piccole e delle medie
imprese, anche di prossimità, il Ministro delle imprese e del made in
Italy d’intesa con il Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, sentita la
Conferenza Unificata di cui all’articolo 8, comma 1, del decreto
legislativo 28 agosto 1997, n. 281, e previa consultazione delle
associazioni di categoria maggiormente rappresentative, adotta Linee
guida volte a stabilire criteri per la misurazione del livello qualitativo dei
prodotti, da valutarsi, da parte delle stazioni appaltanti, anche sulla
base del rispetto da parte delle imprese degli obblighi in materia
ambientale, sociale e del lavoro stabiliti dalla normativa europea e
nazionale, dai contratti collettivi o dalle disposizioni internazionali di
diritto del lavoro indicate nell’allegato X alla direttiva 2014/24/UE del
Parlamento europeo e del Consiglio del 26 febbraio 2014.Il livello di
ottemperanza agli standard qualitativi previsti dalle Linee guida di cui al
comma 1, nel rispetto dei principi di proporzionalità e non
discriminazione nei rapporti con i Paesi terzi, può essere considerato
dalla stazione appaltante, per ciascuna delle voci merceologiche che
compongono l’offerta, tra i criteri di valutazione dell’offerta
economicamente più vantaggiosa di cui all’articolo 108, comma 4 del
decreto legislativo 31 marzo 2023, n. 36.”
Certificazione di qualità della ristorazione italiana all’estero – Al fine di
valorizzare e sostenere gli esercizi di ristorazione che offrono all’estero
prodotti enogastronomici effettivamente conformi alle migliori tradizioni italiane
all’estero e di contrastare l’utilizzo speculativo dell’italian sounding, i ristoratori
situati all’estero possono chiedere la certificazione distintiva di “ristorante
italiano nel mondo”. La certificazione è rilasciata, su istanza del ristoratore, da
un ente certificatore accreditato presso l’organismo unico di accreditamento
nazionale italiano, sulla base di una tariffa approvata e di un disciplinare
adottato con decreto del Ministro delle imprese e del made in Italy, di concerto
con il Ministro dell’agricoltura e della sovranità alimentare e forestale e del
Ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale che individua i
requisiti e le specifiche per il rilascio della certificazione stessa, con particolare
riferimento all’utilizzo di ingredienti di qualità e di prodotti appartenenti alla
tradizione enogastronomica italiana, a denominazione di origine protetta, a
indicazione geografica protetta, a denominazione di origine controllata, a
denominazione di origine controllata e garantita e a indicazione geografica
tipica. La certificazione ha la durata di tre anni dalla data del rilascio ed è
rinnovabile su richiesta. La domanda di rinnovo può essere presentata a
decorrere da tre mesi antecedenti la scadenza della certificazione.
Contrassegno per il made in Italy – Verrà adottato un contrassegno ufficiale di
attestazione dell’origine italiana delle merci, di cui è vietato a chiunque l’uso,
da solo o in congiunzione con la dizione «made in Italy», fuori dei casi
consentiti. Ai fini della tutela e promozione della proprietà intellettuale e
commerciale dei beni prodotti nel territorio nazionale e di un più efficace
contrasto alla falsificazione le imprese che producono beni sul territorio
nazionale ai sensi della vigente normativa comunitaria, possono, su base
volontaria, apporre sui predetti beni il contrassegno. Il contrassegno, in
ragione della sua natura e funzione è carta valori ai sensi della legge 13 luglio
1966, n. 559, ed è realizzato con tecniche di sicurezza o con impiego di carte
filigranate o similari o di altri materiali di sicurezza ovvero con elementi o
sistemi magnetici ed elettronici in grado, unitamente alle relative infrastrutture,
di assicurare un’idonea protezione dalle contraffazioni e dalle falsificazioni.
Tracciabilità delle filiere – Il Ministero delle imprese e del made in Italy
concede alle PMI che ne facciano richiesta:
● contributi a fondo perduto per progetti che prevedono la ricerca
applicata, lo sviluppo e l’utilizzo delle tecnologie basate su registri
distribuiti per la realizzazione di sistemi di tracciabilità delle filiere
produttive del made in Italy, dalla produzione delle materie prime fino
alla distribuzione commerciale, nonché l’utilizzo di tecnologie di
identificazione automatica per i propri prodotti al fine di rendere
accessibile ai consumatori le informazioni relative alla tracciabilità e alla
provenienza del prodotto;
● un voucher per la consulenza e formazione sulla digitalizzazione dei
processi produttivi basati su registri distribuiti o per l’acquisto di servizi
per la tracciabilità.
Istituzione del Liceo del made in Italy -Al fine di promuovere, nell’ottica
dell’allineamento tra domanda e offerta di lavoro, le conoscenze, le abilità e le
competenze connesse al made in Italy, è istituito il percorso liceale made in
Italy.
Promozione dell’Italia o di parti del suo territorio nazionale come destinazione
turistica – Considerato l’obiettivo strategico di accrescere l’attrattività turistica
dell’Italia e la competitività dell’intero settore turistico nazionale, nonché di
assicurare che la promozione dell’Italia o di parti del suo territorio come
destinazioni turistiche avvenga entro una cornice unitaria, è istituito presso il
Ministero del turismo un Comitato nazionale presieduto da un rappresentante
dello stesso Ministero e composto da un delegato per ciascuna regione e
provincia autonoma, e al quale possono essere invitati i Ministeri competenti
interessati per materia. Il Comitato assicura il raccordo politico, strategico e
operativo per coordinare le campagne di promozione all’estero dell’immagine
dell’Italia, anche nel caso in cui oggetto diretto dell’attività pubblicitaria sia una
sola parte del territorio nazionale. Per la partecipazione al Comitato non
spettano compensi, gettoni di presenza, rimborsi di spesa o altri emolumenti
comunque denominati.

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