USI E CONSUMI – Il carovita cambia le abitudini, gli italiani riducono i consumi ma riscoprono la bici

Il carovita cambia le abitudini, gli italiani
riducono i consumi ma riscoprono la bici


Secondo un’indagine di Altroconsumo, per il 43% peggiora la situazione
economica. Quattro cittadini su dieci risparmiano sull’uso degli
elettrodomestici. Le spese mediche un lusso per un italiano su tre
di Monica Sozzi
Dopo due anni di Covid, ora è l’inflazione a ridisegnare comportamenti di
consumo e stili di vita. L’incremento del costo dell’energia e delle materie
prime, legato soprattutto alla guerra in Ucraina, ha causato aumenti
generalizzati che hanno influito a cascata su tutti i settori produttivi, dal prezzo
del carburante alle bollette ai prodotti alimentari. Voci di spesa che riguardano
ogni famiglia, indipendentemente dalle fasce di reddito. Ma gli effetti sono
disomogenei: l’aumento delle spese fisse grava in particolare sul bilancio delle
famiglie meno abbienti.
È quanto emerge dall’indagine statistica di Altroconsumo sugli effetti
dell’inflazione del 2022, presentata il 31 maggio in occasione del Festival del
Giornalismo Alimentare di Torino. L’inchiesta, che è stata condotta a fine aprile
su un campione di circa mille consumatori di età compresa tra 25 e 79 anni.
conferma un significativo cambio delle abitudini di consumo in diversi
contesti di spesa: il 43% degli italiani ha sperimentato nell’ultimo anno un
peggioramento della propria situazione economica. Il 25% degli intervistati ha
difficoltà a pagare le bollette, il 21% è costretto a razionare carne e pesce, il
18% ha cancellato o rimandato un viaggio di piacere.
Consumi domestici. L’inflazione pesa particolarmente sui consumi domestici:
l’80% degli intervistati ha risparmiato su energia e acqua per contenere
l’aumento delle bollette. Come nei mesi freddi è stato razionalizzato l’uso del
riscaldamento, nella stagione calda si intende utilizzare con maggior
parsimonia l’impianto di condizionamento: questo vale per il 52% degli
italiani. L’attenzione ai consumi non è solo circoscritta alla climatizzazione, ma
anche applicata dal 40% degli intervistati all’utilizzo degli elettrodomestici.
Quasi un italiano su tre, inoltre, dichiara di aver fatto meno bagni, docce più
veloci e rubinetto chiuso mentre ci si lava i denti.
Mobilità. Il 65% degli intervistati ha modificato le abitudini alla guida a causa
del caro carburante. Il 31% di questi usa l’auto solo quando è strettamente
necessario, mentre il 26% mette in pratica degli accorgimenti salva benzina,
tra cui guida a velocità moderata, non spingere troppo il motore ed evitare
sorpassi.La mobilità sostenibile, osserva l’indagine, in questo contesto offre
un ottimo vantaggio competitivo economico, oltre che ambientale: il 18% si
muove di più a piedi o in bicicletta e il 10% prende i mezzi pubblici con più
frequenza di quanto non facesse prima della crisi.
Spesa alimentare. Per compensare la perdita di potere d’acquisto il 33%
della popolazione orienta la propria scelta verso prodotti di “primo prezzo”,
cioè con il prezzo a scaffale più basso della categoria, private label (marchio
catena della Gdo) e in generale in offerta. Aumentano le vendite di prodotti a
lunga conservazione come cibi in scatola, zucchero, pasta e farina,
caratteristici dei periodi in cui la popolazione fa scorta alimentare in clima di
incertezza economica e politica.
Il 29% degli intervistati nel processo di acquisto seleziona cibo e bevande
essenziali e rinuncia al superfluo, come dolci, snack, bevande e alcolici. Ma
un italiano su cinque (21%) decide di rinunciare ad alimenti come carne e
pesce, importanti per i loro valori nutrizionali. Inoltre, si riducono anche i
momenti conviviali, come i pasti fuori casa e le pause caffè al bar, diventate
più sporadiche per il 26% degli intervistati.
Cure mediche. Un italiano su tre ritiene oggi le spese sanitarie un lusso da
rimandare o dilazionare: il 33% dichiara infatti di non riuscire a far fronte alle
proprie spese mediche. Nello specifico, si rinuncia alle cure dentistiche (16%),
alle visite specialistiche (13%) e alle sedute di psicoterapia (8%). Per il 10%
dei rispondenti sono diventati impossibili da affrontare i costi per l’acquisto di
dispositivi medici come occhiali da vista o apparecchio acustico.
Attività culturali. Le spese obbligate e ordinarie erodono inevitabilmente il
budget dedicato al tempo libero e allo shopping. Dopo oltre due anni di
pandemia, la voglia di socialità e svago è elevata, ma la spesa da allocare a
queste attività è ridotta. Ottima alternativa diventa allora quella offerta dai
contenuti di intrattenimento delle piattaforme online, sperimentata in tempi di
lockdown. Inoltre, da inizio anno il 17% degli italiani ha eliminato le attività
culturali fuori casa. Un ulteriore 17% ha modificato i piani per le vacanze,
cancellandoli o cambiando destinazione. Anche lo shopping è penalizzato e
quasi tre persone su dieci rimandano l’acquisto di nuovi capi d’abbigliamento.
Il quadro delineato nell’inchiesta dimostra che l’inflazione sta velocemente
deteriorando il potere di acquisto delle famiglie, osserva Altroconsumo, che
chiede al governo di rendere definitive le misure tampone finora adottate per
frenare il caro-energia, come l’abbassamento dell’Iva e l’eliminazione dalle
bollette degli oneri di sistema.
fonte: ISTITUTO NAZIONALE PER LO SVILUPPO SOSTENIBILE

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