PNRR: 800 milioni contro il dissesto idrogeologico e 600 milioni per rete fognaria e depurazione

Pnrr: 800 milioni contro il dissesto idrogeologico e
600 milioni per rete fognaria e depurazione

(Regioni.it 4284 – 28/04/2022) 800 milioni per interventi contro il dissesto
idrogeologico e 600 milioni per investimenti relativi a fognature e depurazione:
via libera in Conferenza Stato – Regioni a due tasselli fondamentali della
Missione 2, componente 4, del PNRR, finalizzata alla tutela del territorio e
della risorsa idrica.
L’obiettivo degli 800 milioni – oggetto di un Decreto su cui è stata sancita
un’intesa in Conferenza Stato-Regioni – è quello di mettere in sicurezza il
territorio dal rischio frane, sempre più frequenti a causa delle alluvioni, e per
ridurre e prevenire gli allagamenti. Gli investimenti riguarderanno interventi di
ripristino di strutture e infrastrutture pubbliche danneggiate per la riduzione del
rischio residuo.
Un altro Decreto – su cui in Conferenza Stato-Regioni si è registrato il parere
favorevole delle Regioni – definisce i criteri di riparto di 600 milioni che
serviranno per ristrutturare la rete fognaria e le strutture di depurazione, in
molti casi obsoleti o addirittura assenti, puntando sull’innovazione e cercando
anche di consentire, dove possibile, la trasformazione degli impianti di
depurazione in ‘fabbriche verdi’ per permettere il recupero di energia e fanghi
e il riutilizzo delle acque reflue depurate per scopi irrigui o industriali.
Investimenti necessari anche per far fronte alla sentenza della Corte europea
di giustizia che ha condannato l’Italia per non aver rispettato una serie di
obblighi imposti dalla direttiva Ue sulle acque reflue.Pnrr: le considerazioni di alcune regioni
(Regioni.it 4284 – 28/04/2022) Sul Pnrr “le regioni sono state bypassate, gran
parte dei progetti vengono trattati direttamente dal governo e dai comuni”,
dichiara il presidente della regione Lombardia, Attilio Fontana, nel corso del
dibattito sull’impatto del Pnrr sulle Regioni che si è tenuto alla Terrazza Civita
di Roma (organizzato da SocialCom, Comin & Partners e Jump) e moderato
dal direttore dell’Adnkronos Gian Marco Chiocci.
All’evento “Le Regioni e il Pnrr” hanno partecipato i Presidenti Attilio Fontana
(Lombardia), Nello Musumeci (Sicilia), Donatella Tesei (Umbria), Nicola
Zingaretti (Lazio).
“Per fare l’esempio della regione Lombardia, – aggiunge Fontana – su 9,5
miliardi che dovrebbero toccare la nostra regione ne trattiamo direttamente 2:
1,2 miliardi destinati all’edilizia sanitaria (la realizzazione di ospedali e delle
case di comunità), un’altra parte destinata all’ammodernamento dei nostri treni
e del materiale ferroviario e un’altra piccola parte all’housing sociale”.
“Per le altre cose – rileva Fontana – bisogna chiedere più informazioni ai
comuni perché la scelta fatta è stata quella di far mettere i progetti a terra dai
comuni, noi stiamo aiutando i comuni e abbiamo assunto nuovi tecnici”.
Anche il presidente della Regione Sicilia, Nello Musumeci, evidenzia la
necessità di “un quadro di chiarezza, ancora mi pare ci sia qualche area di
confusione, noi regioni non siano state preventivamente consultate nella fase
di programmazione, alcune priorità, per esempio, oggi sarebbero inserite nel
programma”.
“Noi in Sicilia abbiamo speso tutti i fondi che l’Unione Europea ci chiedeva
nella scadenza, dal 2018 al 2021, quindi la musica e’ cambiata, abbiamo
bisogno di intercettare le opportunità del Pnrr, ci vuole forse maggiore
assistenza tecnica, soprattutto nei piccoli comuni”.
Per il presidente della regione Lazio, Nicola Zingaretti, “non bisogna temere i
rallentamenti ma fare di tutto perché non ci siano. La guerra, il costo
dell’energia sono già elementi oggettivi che portano a rivedere i progetti ma le
condizioni ci sono tutte per sfruttare bene il Pnrr, che parla di digitalizzazione,
green economy e buon lavoro con buone imprese. Il 13 maggio presenteremo
la nuova stagione della programmazione europea che porterà i fondi ordinari
da 2,7 miliardi a 4,5, più i 6 previsti nel Pnrr e altre risorse ancora.
Presenteremo un piano possibile dei prossimi 5-6 anni di 17 miliardi di
investimenti”.“Ma attenzione – avverte Zingaretti – Perché se i soldi non sono spesi con una
visione ideale e di dove andare possono diventare una scusa per non
affrontare i problemi”.
Il presidente della regione Umbria Donatella Tesei ribadisce che “il Pnrr è una
grande opportunità. E’ evidente che c’è un piano che va costruito di
finalizzazione. Quello che è emerso oggi è che le regioni sono degli enti
attuatori al pari dei Comuni. Il tema del terremoto è rilevante perché ha colpito
le regioni dell’Italia centrale e quindi anche questo è un impegno straordinario
oltre a quello che abbiamo dovuto affrontare con il Covid e dopo”.
“Oggi anche il tema dell’energia, – rileva Tesei – delle materie prima che
mancano, degli aumenti che ci sono stati, incidono molto anche sul comparto
della ricostruzione post terremoto. Stiamo lavorando in cabina di
coordinamento con il commissario Legnini per far uscire il nuovo prezzario
che dovrà venire incontro a queste problematiche per far sì che le aziende
non chiudano i cantieri e si prosegua con la collaborazione ormai avviata ma
che è stata ferma per 4 anni dopo il terremoto”

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