PENSIONI – Welfare e pensioni: il rinnovo del sistema passa anche dal potenziamento delle politiche attive

Welfare e pensioni: il rinnovo del sistema
passa anche dal potenziamento delle
politiche attive


di Giuseppe Guarasci – PENSIONI
L’innovazione del Paese passa dall’evoluzione del welfare e del lavoro.
Lo ha affermato la Ministra del Lavoro, Marina Calderone, durante le
celebrazioni per i 125 anni dell’INPS. La riforma del welfare è l’intervento
più urgente, insieme all’attivazione delle persone grazie al
potenziamento delle politiche attive
Il rinnovo del sistema di welfare attuale è necessario per adeguarsi ai
cambiamenti della società e del mondo del lavoro ma anche per prevedere
nuove forme di tutela.
Il potenziamento delle politiche attive è uno degli interventi portanti, che mette
al centro l’attivazione delle persone così da consentire percorsi previdenziali
stabili che permettano ai cittadini di progettare il proprio futuro pensionistico.
Questa la linea della Ministra del Lavoro, Marina Calderone, intervenuta il 3
marzo 2023 alla cerimonia per le celebrazioni dei 125 anni dalla fondazione
dell’INPS.
Come sottolineato, poi, a margine dell’evento, il paradigma delle politiche
attive cambierà, dalla presa in carico alle fasi successive. La macchina a cui
sta lavorando il Ministero e il governo è quasi pronta, a partire dal Programma
GOL e tutte le altre iniziative.
Welfare e pensioni: il rinnovo del sistema passa anche dal
potenziamento delle politiche attive
Si sono tenute ieri, 3 marzo 2023, a Roma le celebrazioni per i 125 anni
dalla fondazione dell’INPS a cui ha partecipato anche il Presidente della
Repubblica.
Nel corso della cerimonia “L’evoluzione del welfare e Lavoro per innovare il
Paese” è intervenuta anche Martina Calderone, Ministra del Lavoro in carica,
la quale ha posto particolare attenzione all’urgenza di una riforma dell’attuale
sistema di welfare, in modo da adeguarlo a tutte le sfide del mondo del lavoro
e della società in continuo mutamento.
Come si legge nel comunicato stampa rilasciato dal Ministero, è
necessario, dunque, immaginare nuovi schemi di tutela. L’obiettivo del
Dicastero è quello di disegnare percorsi di previdenza stabili in modo che
ognuno possa progettare il proprio futuro pensionistico.
Uno degli aspetti fondamentali in questo senso è il potenziamento delle
politiche attive con l’attivazione delle persone come linea guida, un percorso
già avviato con la Legge di Bilancio 2023.
Come sottolineato dalla Ministra Calderone:
“Al centro di tutto resta quel diritto-dovere al lavoro che la Costituzione mette
tra i principi fondamentali della Repubblica. Perché il lavoro è anche
inclusione e la condizione necessaria per costruire una storia previdenziale
solida.”
Per il potenziamento delle politiche attive, ribadisce la Ministra:
“occorre semplificare il più possibile l’articolazione burocratica dei processi,
mantenendo il presidio del monitoraggio e controllo, facendo sintesi tra le
sollecitazioni per creare le migliori condizioni per l’evoluzione e l’innovazione
del Paese. Con questa idea di fondo stiamo lavorando per il potenziamento
delle politiche attive.”
Potenziamento delle politiche attive: Programma GOL al centro
A margine dell’evento, poi, la Ministra del Lavoro ha fornito alcuni dettagli
sugli sviluppi della nuova riforma delle politiche attive.
“Praticamente ci siamo, abbiamo quasi finito di mettere a punto la tutta la
macchina. Si sta mettendo a punto il programma GOL e tutte le altre iniziative.
Cambierà il paradigma.”
La prima misura vedrà come primo passaggio il patto di attivazione digitale e il
patto di servizio. Da qui poi partiranno tutti gli altri interventi.
Il Programma GOL (Programma Garanzia Occupabilità dei Lavoratori), infatti,
è lo strumento di punta della riforma delle politiche attive, questo ha l’obiettivo
di migliorare l’inserimento lavorativo delle persone, in particolare i percettori di
ammortizzatori sociali o altri sostegni al reddito, i lavoratori fragili e chi non ha
un impiego.
Di particolare interesse sono proprio i percettori del reddito di cittadinanza,
che come stabilito dalla Legge Bilancio sarà abolito a partire dal 2024.
Per questo anno di transizione i beneficiari del sussidio economico saranno
tenuti a frequentare percorsi di formazione e riqualificazione delle
competenze, specialmente nell’ambito del Programma GOL, per favorire il
rientro nel mondo del lavoro.

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