Lavoro e disabili 2022, cosa prevedono le linee guida del Ministero del Lavoro e per la Disabilità

Lavoro e disabili 2022, cosa prevedono
le linee guida del Ministero
Dai Ministeri del Lavoro
e per la Disabilità arrivano le linee guida
per l’inserimento lavorativo delle persone disabili. Ecco cosa
prevedono e quali sono gli obiettivi prefissati
Novità per il lavoro dei disabili, arrivano le “Linee guida in materia di
collocamento mirato delle persone con disabilità”, adottate dal Ministro
del Lavoro e dalla Ministra per la Disabilità per rafforzare il collocamento
mirato.
Un’impalcatura di principi rivolta ai centri per l’impiego con l’obiettivo di
delineare un percorso di collaborazione e condivisione tra Istituzioni,
orientato verso un sistema di inclusione lavorativa più efficiente e organico in
tutto il Paese.
Ma andiamo a vedere, più nel dettaglio, cosa prevedono queste nuove linee
guida riguardo ai diritti dei lavoratori disabili e ai doveri dei datori di lavoro.
LINEE GUIDA SUL LAVORO PER DISABILI, COSA PREVEDONO
Le nuove linee guida per l’inserimento nel mondo del lavoro dei lavoratori
disabili sono state presentate in conferenza stampa dal Ministro del Lavoro e
dalla Ministra per le Disabilità il 16 marzo 2022. Si tratta di uno strumento di
indirizzo rivolto ai centri per l’impiego che prestano i servizi per l’inserimento
lavorativo delle persone con disabilità. In particolare, le linee guida fissano i
criteri secondo cui queste attività devono esser svolte, quali:
● multidimensionalità;
● progetti personalizzati;
● rete integrata dei servizi (sanitario, sociale, istruzione/formazione,
lavoro) per la continuità nell’accompagnamento dei progetti
personalizzati anche mediante la presenza di équipe multidisciplinari;
● dimensione del lavoro al centro dei percorsi di inclusione sociale delle
persone con disabilità e della più ampia realizzazione dei relativi
progetti di vita indipendente;
● partecipazione ai progetti di inclusione proposti dai servizi;
● pari opportunità e non discriminazione;
● sistemi informativi integrati e interoperabili;
● approccio bio-psico-sociale come standard “nelle more della
revisione delle procedure di accertamento della disabilità”;
● rafforzamento delle capacità del sistema mediante l’investimento nella
formazione degli operatori e il potenziamento delle competenze;
● percorso di collaborazione e di condivisione inter istituzionale verso un
sistema di inclusione lavorativa in grado di essere più efficiente e
organico in tutto il Paese;
● offerta di un quadro di riferimento unitario rispetto a principi,
interventi e metodologie di attuazione;
● sostegno alle azioni di capacità amministrativa, nell’ottica della
collaborazione inter istituzionale, favorendo l’adozione di interventi
innovativi nella programmazione regionale e sostenendo il
rafforzamento di quanto già previsto dai servizi territoriali per il
collocamento mirato;
● promozione e consolidamento della gestione sistematica dei dati
amministrativi riferiti al Collocamento mirato. Bisogna prevedere
aggiornamento costante e regolare dei flussi informativi, lo sviluppo
della collaborazione applicativa orientata a una piena interoperabilità tra
i sistemi di riferimento sulla disabilità, nel quadro della governance
regionale e in sinergia con le esigenze di uniformità espresse a livello
nazionale, anche ai fini di una loro opportuna analisi e valutazione;
● piattaforma informatica accessibile e dinamica per la raccolta
sistematica delle buone pratiche di inclusione lavorativa al fine di
contribuire, con la diffusione di esperienze positive ed efficaci,
all’innalzamento degli standard di gestione del sistema del
collocamento mirato e ad assicurare la disponibilità su tutto il territorio
nazionale di modelli replicabili di azioni, procedure e progettualità;
● monitoraggio annuale dell’attuazione delle Linee guida, da parte del
Ministero del lavoro e delle politiche sociali con la collaborazione delle
amministrazioni regionali competenti, anche avvalendosi del repertorio
ragionato delle buone pratiche espresse dai territori e contenute nella
Piattaforma informatica;
● proposta di valutazione ex ante di genere dell’impatto delle misure
adottate dalle amministrazioni nell’ambito del collocamento mirato;
● proposta di adozione del main streaming della disabilità per un sistema
di analisi e valutazione delle politiche promosse dalle amministrazioni
regionali che consideri il potenziale impatto sul mondo della disabilità
delle misure predisposte, non solo in termini di equità ma anche in
chiave di crescita economica;
● entro 18 mesi i servizi sono chiamati ad attuare una ricognizione sugli
iscritti per verificare le permanenze nelle liste del collocamento
obbligatorio per le persone iscritte da oltre 24 mesi, identificando: le
cause prevalenti della loro perdurante condizione di disoccupazione; il
numero di offerte di lavoro presentate loro nel medesimo periodo;
● promozione di campagne di comunicazione e valorizzazione della
responsabilità sociale delle imprese che garantiscano buoni risultati
quantitativi e qualitativi sul piano occupazionale e producano i necessari
cambiamenti culturali sulla tematica della disabilità in contesti
organizzativi e produttivi;
● introduzione o consolidamento, da parte delle amministrazioni
competenti per il collocamento mirato, di meccanismi e clausole
premianti negli appalti pubblici a favore di imprese ed enti che abbiano
istituito la figura del responsabile dell’inserimento lavorativo nei luoghi di
lavoro;
● ricorso alla figura del responsabile dell’inserimento lavorativo nei
luoghi di lavoro anche in forma consulenziale per le PMI attingendo a
competenze disponibili sul territorio;
● rimodulazione delle misure e dei servizi del collocamento mirato, basata
sull’adozione di modelli di intervento in linea con i principi richiamati
dall’articolo 1 del Decreto Legislativo 151 del 2015, con
l’identificazione dei responsabili dei procedimenti, senza trascurare le
peculiarità territoriali e le implicazioni di governance del sistema
conseguenti alla loro adozione.
LA NORMATIVA
Le linee guida appena presentate si inseriscono nella Strategia europea per i
diritti delle persone con disabilità 2021-2030, presentata dalla
Commissione Europea il 3 marzo 2021 e fanno propri i principi espressi dalla
Convenzione delle Nazioni Unite sui Diritti delle Persone con Disabilità.
GLI OBIETTIVI DELLE LINEE GUIDA
Le indicazioni fornite dal documento mirano a delineare un percorso di
collaborazione e condivisione tra istituzioni orientato per offrire un sistema di
inclusione lavorativa e legiferato a livello nazionale. In particolare, nel testo il
lavoro viene considerato fondamentale all’interno di percorsi di integrazione
sociale delle persone con disabilità.
Le linee guida devono essere intese come un “vademecum” sulle strategie da
adottare da quando il soggetto si presenta al centro per l’impiego, fino alla
sua collocazione. L’attuazione delle linee guida sarà oggetto di un
monitoraggio annuale, da parte del Ministero con la collaborazione delle
amministrazioni regionali competenti e tavoli tecnici tra gli attori istituzionali
sono già stati previsti per i necessari completamenti.
Gli interventi, le indicazioni ed i metodi presentati nelle linee guida sono
finalizzati a:
● favorire la presenza e la fruibilità di servizi, strumenti e risorse
adeguati, su tutto il territorio nazionale, secondo i principi delle pari
opportunità, a beneficio dei cittadini con disabilità e delle imprese
interessati dalla norma del collocamento mirato;
● sostenere la standardizzazione dei processi di attuazione delle
norme su tutto il territorio nazionale, da parte dei servizi competenti,
per ridurre i divari territoriali che penalizzano vaste aree del Paese;
● orientare le azioni del sistema nella prospettiva di un miglioramento
continuo dell’efficacia delle prestazioni, favorito da attività di
monitoraggio e da una condivisione delle pratiche valide tra le diverse
realtà locali.
CHI ATTUA LE LINEE GUIDA LAVORO DISABILI
Le linee guida dovranno essere attuate da vere e proprie reti integrate
attraverso la:
● cooperazione operativa tra i diversi servizi pubblici territoriali che
agiscono negli ambiti del lavoro, sanitario e sociale, dell’istruzione e
della formazione;
● ricognizione periodica da parte delle amministrazioni, entro il 31
marzo di ogni anno, sulle risorse umane, strumentali e finanziarie
dedicate al collocamento mirato sul proprio territorio; coinvolgimento
attivo della persona nella costruzione del percorso personalizzato e
nella definizione del patto di servizio personalizzato;
● formalizzazione di un organigramma e di un Responsabile del
processo di presa in carico e del progetto personalizzato per
ciascuno degli iscritti alle liste per il collocamento mirato;
● costruzione, presso ogni servizio per il collocamento mirato, di una rete
integrata nella quale partecipino servizi sociali, sanitari, educativi e
formativi del territorio, nonché l’INAIL, assicurata dalla presenza o
individuazione di referenti per i diversi sistemi di riferimento. Il comitato
tecnico è una delle modalità con cui si esprime la rete integrata dei
servizi;
● istituzione di un modello di collaborazione tra servizi finalizzato alla
progettazione personalizzata, così come previsto dalla disciplina più
recente in materia;
● presenza di équipe multidisciplinari che coinvolgano in maniera più
continua il centro per l’impiego, i servizi sociali e i servizi sanitari;
● individuazione di un case manager che, come nel caso del Reddito di
Inclusione, curi la realizzazione e il monitoraggio del “progetto
personalizzato”.
GLI ACCORDI TERRITORIALI
Gli attori delle linee guida mettono in campo le strategie di inserimento del
lavoro per disabili mediante la sottoscrizione di accordi territoriali con
funzioni di proposta, verifica e valutazione in merito alle linee
programmatiche delle politiche ricondotte ai principi del collocamento mirato
su base territoriale.
Nello specifico, le Regioni costituiscono luoghi di concertazione con le parti
sociali, con le organizzazioni sindacali dei lavoratori e dei datori di lavoro, con
le rappresentanze delle cooperative sociali di cui alla Legge 8 novembre
1991, n.381, con le associazioni delle persone con disabilità e i loro familiari,
nonché con le altre organizzazioni del terzo settore rilevanti in merito
all’applicazione del diritto al lavoro delle persone con disabilità.
Negli accordi si individuano i fabbisogni del territorio e si propongono linee di
intervento triennali in materia di inserimento lavorativo delle persone con
disabilità. È anche necessario prevedere un monitoraggio semestrale degli
indirizzi di programmazione delle politiche attive per il diritto al lavoro delle
persone con disabilità, ai fini di una loro riprogrammazione annuale.
RESPONSABILE DELL’INSERIMENTO LAVORATIVO DISABILI
Una figura chiave che interviene a seguito di specifici accordi territoriali è il
responsabile dell’inserimento lavorativo dei disabili. Tale professionista
svolge una funzione di facilitazione o mediazione che interviene sia nel
momento dell’ingresso della persona con disabilità nel contesto lavorativo sia
nella gestione di un ambiente di lavoro.
Deve possedere competenze specifiche acquisite in percorsi di formazione
dedicati e partecipa alla predisposizione del progetto personalizzato di
inserimento lavorativo. Inoltre, cura i rapporti con il centro per l’impiego
territorialmente competente per l’inserimento lavorativo dei disabili, nonché
con i servizi territoriali per l’inserimento. I centri per l’impiego si fanno
promotori di azioni di sensibilizzazione per l’istituzione di un responsabile
dell’inserimento lavorativo nei luoghi di lavoro.
È opportuno fare ricorso all’esternalizzazione di tali funzioni attraverso il
coinvolgimento di associazioni di categoria o di enti del terzo settore che al
loro interno abbiano individuato figure professionali opportunamente formate
in grado di rivestire il ruolo di responsabile dell’inserimento lavorativo e che
mettano a disposizione tale servizio tramite forme consulenziali.
A CHI SI RIVOLGONO LE LINEE GUIDA
Le Linee guida sul lavoro disabili prevedono interventi concreti specifici rivolti
a:
● giovani con disabilità non ancora in età da lavoro o ancora all’interno
del sistema d’istruzione, che saranno “accompagnati” in un percorso di
inclusione sociale e integrazione lavorativa;
● coloro che accedono per la prima volta alle liste del collocamento
obbligatorio o sono iscritti da non oltre 24 mesi;
● disoccupati da oltre 24 mesi e persone che rientrano nel mercato del
lavoro dopo dimissioni, licenziamenti o lunghi periodi di malattia,
infortunio sul lavoro, malattia professionale o riabilitazione.
Quando gli interessati si rivolgono al centro per l’impiego vengono poi attivati
tre passaggi cruciali di seguito descritti.
1) VALUTAZIONE BIO PSICO SOCIALE DELLA DISABILITÀ
La valutazione bio psico sociale della disabilità deve essere adottata in
tutte le fasi del percorso, dall’iscrizione al Collocamento mirato fino
all’inserimento lavorativo della persona con disabilità. Il testo sottolinea la
necessità di incentivare l’utilizzo di metodi di valutazione e di misure che
rilevino i punti di forza e non solo le limitazioni. È indispensabile che i sistemi
informativi facilitino la continuità, la cumulabilità e l’interoperabilità
dell’informazione.
2) REDAZIONE PROFILO DI OCCUPABILITÀ
Una volta effettuata la valutazione, si procede alla redazione del piano di
inserimento professionale. A tal fine è opportuno prevedere piani di
formazione rivolti agli operatori del collocamento mirato sull’uso
complementare e condiviso delle informazioni sulla persona e l’ambiente, per
la costruzione di progetti di inserimento lavorativo.
Il profilo di occupabilità della persona con disabilità viene rivisto
periodicamente ogni 6 mesi o nel caso si presentino rilevanti mutate
condizioni personali, ambientali, relazionali e occupazionali. La scheda
compilata dal comitato tecnico dovrà contenere l’esito della valutazione in
ottica bio psico sociale.
3) ANALISI DELLE CARATTERISTICHE DEI POSTI DI LAVORO
Concluse le prime due fasi, i servizi di collocamento mirato raccolgono tutte
le informazioni utili all’analisi del funzionamento del posto di lavoro
disponibile e alla descrizione del relativo ambiente complessivo di lavoro.
I centri per l’impiego organizzano la formazione per gli operatori del
collocamento mirato anche al fine di potenziare le competenze specifiche
relative all’analisi delle caratteristiche dei posti di lavoro e si valuta anche la
possibilità di ricorrere allo smart working.
LINEE GUIDA LAVORO DISABILI: LA PROMOZIONE DELLE “BUONE
PRATICHE”
Il testo delle linee guida del lavoro per i disabili si focalizza anche sulla
raccolta sistematica delle buone pratiche di inclusione lavorativa al fine di
contribuire, con la diffusione di esperienze positive ed efficaci,
all’innalzamento degli standard di gestione del sistema del collocamento
mirato. Tale modello vuole anche assicurare la disponibilità su tutto il territorio
nazionale, di standard replicabili di azioni, procedure e progettualità a
beneficio delle persone con disabilità e dei datori di lavoro interessati dalla
normativa per il collocamento mirato.
Le buone pratiche individuate dovranno confluire in una Piattaforma
informatica accessibile e consultabile, dinamica e aggiornabile. La selezione
delle esperienze da inserire nel repertorio di buone pratiche dovrà sottostare a
specifiche metodologie di valutazione, criteri ed indicatori che attestino
l’idoneità delle caratteristiche elettive e verrà effettuata da parte di un gruppo
di lavoro istituito presso il Ministero del lavoro e delle politiche sociali.
LA BANCA DATI COLLOCAMENTO MIRATO
L’adozione delle linee guida si affianca ad un altro intervento: la presentazione
della Banca dati del collocamento obbligatorio mirato di prossima
attivazione. Tale strumento raccoglierà tutte le informazioni trasmesse dai
datori di lavoro sull’applicazione della Legge n. 68/1999 sul collocamento
obbligatorio delle persone con disabilità.
Il Ministero del lavoro ha avviato interlocuzioni con INPS e INAIL al fine di
approntare tutti gli adempimenti utili per renderla operativa. Le informazioni
saranno accessibili alle Regioni e Province autonome di Trento e Bolzano,
all’Ispettorato Nazionale del Lavoro, all’ANPAL, al Dipartimento della Funzione
Pubblica della Presidenza del Consiglio dei Ministri, ai datori di lavoro pubblici
e privati e alle persone iscritte presso il collocamento mirato.
IL TESTO DELLE LINEE GUIDA
Il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali e quello per le Disabilità hanno
messo a disposizione degli utenti la presentazione (Pdf 607 Kb) delle Linee
guida del lavoro per disabili che potete consultare. Disponibile anche il video
della conferenza stampa di presentazione, che potete vedere in questa
pagina.

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