LAVORO – Apprendistato di I livello: i bonus assunzione per le imprese nel 2023

Apprendistato di I livello: i bonus assunzione per
le imprese nel 2023


di Francesco Rodorigo – LEGGI E PRASSI
Nel 2023 sono previste diverse agevolazioni contributive e fiscali per i datori di
lavoro che assumono giovani con contratto di apprendistato di I livello.
Vantaggi anche per le istituzioni formative e i lavoratori
Anche per il 2023 sono previste diverse agevolazioni contributive e fiscali per
le imprese che avviano rapporti di lavoro tramite il contratto di apprendistato di
I livello, per migliorare l’occupabilità dei giovani e ridurre i costi del lavoro.
Si tratta del contatto riservato ai giovani di età compresa tra i 15 e i 25 anni e
inseriti all’interno di un percorso scolastico e/o formativo.
I bonus assunzione, in particolare gli esoneri contributivi, sono riassunti nella
guida pubblicata da ANPAL Servizi il 10 marzo 2023.
Per il 2023 resta in vigore il criterio legato alle dimensioni dell’impresa (con più
o meno di 9 dipendenti) per determinare l’aliquota imponibile per il calcolo
della contribuzione da parte del datore di lavoro.
In caso di prosecuzione del rapporto in contratto subordinato, è previsto un
esonero contributivo del 100 per cento per 3 anni nel limite di 3.000 euro
annui.
Apprendistato di I livello: i bonus assunzione per le imprese nel 2023
L’ANPAL, l’Agenzia Nazionale per le Politiche Attive del Lavoro, ha pubblicato
la guida dedicata a chi assume persone con un contratto di apprendistato
di I livello, in particolare a tutte le agevolazioni contributive e fiscali per i
datori di lavoro.
I bonus assunzione non si applicano solamente ai contratti a tempo
indeterminato, ma sono previsti anche per le imprese che assumono lavoratori
con contratti di apprendistato di I livello.
Questa tipologia di contratto è riservata ai giovani di età compresa tra i 15 e i
25 anni e inseriti all’interno di un percorso scolastico e/o formativo.
Anche per il 2023, con l’obiettivo di migliorare l’occupabilità dei giovani e
sostenere l’impegno delle aziende, sono state garantite diverse misure che
permettono di ridurre il costo del lavoro attraverso benefici di natura
retributiva, contributiva e fiscale.
Come si legge nella guida, infatti, l’attivazione di un contratto di apprendistato
di I livello comporta numerosi vantaggi per tutti i soggetti coinvolti:
● le aziende, che hanno la possibilità di formare nuove risorse in base alle
proprie esigenze, mantenendo basso il costo del lavoro e assolvendo a
un’importante responsabilità sociale verso i giovani;
● i giovani lavoratori, che hanno la possibilità di conseguire un titolo di
studio e acquisire le abilità trasversali con un regolare contratto di
lavoro;
● le istituzioni formative, che possono ridurre il mismatch tra offerta
formativa e fabbisogni professionali garantendo più facilità di
occupazione.
I contratti di apprendistato di I livello sono finalizzati al conseguimento di una
qualifica o diploma professionale, del diploma di maturità e del certificato di
specializzazione tecnica superiore.
Apprendistato di I livello: gli esoneri contributivi previsti per l’assunzione
di giovani
Per il 2023, dunque, i datori di lavoro che assumono giovani mediante
contratto di apprendistato di I livello potranno beneficiare di alcune
agevolazioni.
Nello specifico, le imprese possono fruire degli incentivi previsti dal DL n.
150/2015 (art. 32) ed estesi alle annualità successive dalla Legge di Bilancio
2018.
Si tratta delle seguenti agevolazioni:
● esonero dell’1,31 per cento dal pagamento dei contributi della NASpI;
● cancellazione del contributo integrativo dello 0,30 per cento per i Fondi
Interprofessionali;
● abolizione del contributo a carico del datore di lavoro, in caso di
licenziamento dell’apprendista (cosiddetto ticket di licenziamento).
Per quanto riguarda la contribuzione a carico del datore di lavoro, nel 2023
continuano ad applicarsi le agevolazioni sulla base del requisito dimensionale
dell’impresa.
La contribuzione per le imprese con meno di 9 dipendenti è prevista all’1,5 per
cento per il primo anno, al 3 per cento per il secondo e al 5 per cento per il
terzo anno.
Per le imprese con più di 9 dipendenti, invece, l’aliquota imponibile è pari al 5
per cento per tutta la durata dell’apprendistato.
Come specificato dal Ministero del Lavoro nell’interpello n. 22/2016,
l’aliquota è calcolata sulla retribuzione effettivamente erogata all’apprendista.
L’aliquota contributiva a carico dell’apprendista, invece, è pari al 5,84 per
cento della retribuzione imponibile, per tutto il periodo di formazione e per un
anno dalla prosecuzione del rapporto di lavoro, al termine del periodo di
apprendistato.
Inoltre, dal punto di vista fiscale, il costo degli apprendisti è escluso dalla base
per il calcolo IRAP.
Infine, nel caso in cui il rapporto di lavoro dovesse proseguire e trasformarsi in
contratto subordinato a tutele crescenti, i datori di lavoro possono beneficiare
di un esonero contributivo totale (del 100 per cento) per tre anni, nel limite
massimo di 3.000 euro annui.
Lo sgravio si applica per le assunzioni di allievi che, entro 6 mesi dal
conseguimento del titolo di studio, abbiano svolto presso lo stesso datore di
lavoro:
● attività di alternanza scuola lavoro per almeno il 30 per cento del monte
ore totale previsto;
● periodi di apprendistato di I livello.
Queste, dunque, le agevolazioni per i datori di lavoro che intendono assumere
giovani tramite contratti di apprendistato di I livello nel 2023.

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