IRPEF – Nel 2023 forfettario fino a 85.000 euro e clausola antielusione

Nel 2023 forfettario fino a 85.000 euro e
clausola antielusione


di Anna Maria D’Andrea – IRPEF
I contribuenti titolari di partita IVA nel regime forfettario vedranno due
importanti novità nel 2023: limite di ricavi a 85.000 euro dal 2023 e
clausola di antielusione per chi supera il limite stesso
Nel 2023 il nuovo limite di ricavi per i contribuenti in regime forfettario passerà
da 65.000 a 85.000 euro; verrà inserita anche una clausola antielusione da
100.000 euro. Ma si tratta ancora di norma da approvare.
Nel frattempo, però, prende forma il quadro delle misure per il prossimo anno.
La premier Giorgia Meloni ha parlato dell’introduzione di tre flat tax dal 2023 e
questa modifica alla soglia di accesso al regime rientra tra queste.
Le altre due formule di tassazione piatta citate da Meloni consistono
nell’introduzione di una flat tax incrementale al 15 per cento con una
franchigia del 5 per cento e un tetto massimo di 40.000 euro e nel
potenziamento della detassazione dei premi di produttività.
Partite IVA, regime forfettario fino a 85.000 euro nel 2023: le novità
sulla flat tax
In vista della messa a punto della Legge di Bilancio 2023 la flat tax torna al
centro dell’attenzione.
La tassa piatta del 15 per cento è da sempre uno dei cavalli di battaglia del
Centro Destra e il Governo Meloni, con il Ministro Giorgetti a capo
dell’Economia, potrebbe muovere nuovi passi per l’attuazione dell’ambizioso e
controverso progetto di superamento dell’IRPEF.
Le novità sulla flat tax inserite nel Disegno di Legge di Bilancio 2023 nascono
dalla necessità di agire tenendo conto di due nodi particolarmente “stretti”:
quello della possibile incostituzionalità della flat tax e quello delle risorse
necessarie.
Proprio per questo si parte anche dalle tasse piatte già vigenti e in particolare
si agisce sul regime forfettario.
La soglia d’accesso e permanenza che oggi è fissata a 65.000 euro, stando
all’impianto attuale della prossima Manovra, dovrebbe salire a 85.000 euro.
Clausola antielusione di 100.000 euro
La seconda novità che si legge nella bozza del disegno di Legge di Bilancio
2023 è relativa alle regole per l’uscita dal regime.
Infatti, la regola che il Parlamento dovrà discutere ed eventualmente
approvare prevede che:
Il regime forfetario cessa di avere applicazione dall’anno stesso in cui i ricavi o
i compensi percepiti sono superiori a 100.000 euro.
In tale ultimo caso è dovuta l’imposta sul valore aggiunto a partire dalle
operazioni effettuate che comportano il superamento del predetto limite
Ciò comporta il superamento di una situazione assolutamente paradossale
quale quella attuale in cui, incredibilmente, il contribuente nel regime
forfettario potrebbe superare il limite di ricavi all’infinito nel periodo d’imposta
considerato, pagare le imposte avvalendosi del 5% o del 15% e fuoriuscire
solo l’anno successivo dal regime, “scampandola” nell’anno in cui il limite è
stato superato di tanto.
In questo modo, invece, si garantisce che in caso di sforamento del limite al di
sotto dei 100.000 il contribuente non debba svenarsi riprendendo tutto a
tassazione con IRPEF ed IVA, ma semplicemente uscendo l’anno dopo.
Una norma antielusione che potenzialmente potrebbe produrre maggiore
giustizia fiscale nei prossimi anni.

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