INPS – Pensioni 2022 e 2023: tutti i requisiti e le proroghe

Pensioni 2022 e 2023: tutti i requisiti e le
proroghe


di Noemi Ricci
Quali requisiti e agevolazioni per andare in pensione nel 2022 e nel 2023
già oggi disponibili? Ecco tutte le risposte in attesa della Legge di
Bilancio.
In attesa della Riforma delle pensioni, rimandata a fine 2023 per entrata in
vigore nel 2024, in Legge di Bilancio ci saranno quanto meno le classiche
proroghe (Opzione Donna e APE Sociale) almeno per il prossimo anno, oltre
al delinearsi di una nuova formula di flessibilità in uscita al posto della Quota
102, per ritirarsi con 41 anni di contributi a partire da una certa soglia minima
di età .
Dal 1° gennaio 2023, dunque, si dovrà tenere conto di nuovi requisiti per
andare in pensione, che condizioneranno anche la decorrenza del primo
assegno.
=> Scopri quando andrai in pensione: calcolo online
Facciamo dunque il punto sugli strumenti oggi già disponibili disponibili per
andare in pensione nel 2022 e nel 2023, alcuni dei quali in scadenza a fine
anno ed altre invece strutturali, evidenziando con chiarezza tutte le differenze.
Quanti contributi servono per andare in pensione nel 2022?
Gli attuali requisiti ordinari per andare in pensione, ovvero per accedere alla
La pensione di vecchiaia, che rappresenta da sempre la principale forma di
previdenza pubblica in Italia erogata mensilmente dall’INPS in favore dei
lavoratori dipendenti e autonomi che abbiano maturato, in alternativa:
– 67 anni di età e 20 anni di contributi per la generalità dei lavoratori;
– 66 anni e 7 mesi di età per addetti a mansioni gravose;
– 15 anni di contributi per i quindicenni che possono ancora accedere alla
deroga Amato;
– 5 anni di contributi per chi ha compiuto i 71 anni e rientra interamente nel
regime contributivo (chi non aveva alcuna contribuzione prima del 1996).
In più: a chi rientra nel sistema misto viene anche richiesto di aver maturato,
alla data di presentazione della domanda di pensionamento, un assegno
previdenziale pari almeno a 1,5 volte l’assegno sociale; è richiesta la
cessazione del rapporto di lavoro dipendente (non il lavoro autonomo o
parasubordinato).
=> Pensione anticipata contributiva a 64 anni: quali requisiti?
Quanti contributi servono per andare in pensione anticipata?
Tanto nel 2022 quanto nel 2023 (i requisiti sono bloccati fino al 2026), la
Legge Fornero permette di andare in pensione anticipata ordinaria con
un’anzianità contributiva di:
– 42 anni e 10 mesi per gli uomini;
– 41 anni e 10 mesi per le donne.
Per l’accesso alla pensione anticipata ordinaria è prevista una finestra
mobile che fa slittare la percezione del primo rateo di pensione di tre mesi
dalla maturazione dei requisiti.
=> Pensione anticipata, requisiti anno per anno
Ci sono poi altre forme agevolate di pensione anticipata, pensate per tutelare
alcune categorie di lavoratori.
Quali sono i requisiti servono per la pensione anticipata
usuranti?
Per gli addetti a mansioni usuranti, cioè caratterizzate da mansioni faticose
o pesanti viene prevista la possibilità di andare in pensione anticipata con:
– quota 97,6 (somma di età e contributi), ossia età minima 61 anni e 7 mesi e
35 anni di contributi per i dipendenti;
– quota 98,6, ossia età minima 62 anni e 7 mesi con anzianità contributiva di
35 anni, per gli autonomi.
Quali sono i requisiti servono per Opzione Donna?
Con Opzione Donna le lavoratrici del pubblico e del privato potranno andare
in pensione a 58 o 59 anni di età e 35 di contributi, ma con l’assegno
calcolato interamente su sistema contributivo. Con le regole attuali i requisiti
andavano maturati al 31 dicembre 2021 mentre con la proroga attesa nella
Legge di Bilancio si potranno maturare entro fine 2022, così da includere
anche le nate un anno dopo. Chi matura il diritto può esercitarlo anche in un
secondo momento (si cristallizza) così da far aumentare il montante
contributivo.
Chi ha diritto all’APE Sociale?
L’APE Sociale è la pensione agevolata che consente di lasciare il lavoro con
almeno 30 anni di contributi (per i lavoratori che svolgono lavori gravosi ne
servono almeno 36 anni) senza penalizzazioni e a costo zero per il lavoratore.
E’ una misura provvisoria, al momento in scadenza a fine 2022 ma che, con la
proroga attesa in Legge di Bilancio, dovrebbe essere confermata anche per il
2023.
Hanno però diritto all’APE Sociale soltanto le seguenti quattro categorie di
lavoratori: disoccupati involontari senza sussidio (NASpI) da almeno tre
mesi; caregiver per assistenza da almeno sei mesi del coniuge o partner in
unione civile, oppure di un parente di primo grado convivente; disabili pari
almeno al 74%; addetti a lavori gravosi da almeno sei anni nell’arco degli
ultimi sette anni.
Quali sono le agevolazioni per la pensione dei precoci?
I cosiddetti lavoratori precoci – coloro che prima dei 19 anni di età avevano
già maturato almeno 12 mesi di contributi – possono andare in pensione
anticipata con Quota 41 ovvero con 41 anni di contributi, indipendentemente
dall’età anagrafica, sia per uomini che per donne. Viene però richiesto di
rientrare in una delle stesse categorie tutelate dall’APe Sociale. Si tratta di
una misura strutturale.
=> Pensione Precoci e Quota 41: cosa resta e cosa cambia dal
2023
Chi può andare in pensione nel 2023?
Le misure sopra descritte sono soggette nel tempo all’adeguamento delle
aspettative di vita. Il prossimo incremento dell’età pensionabile legato alle
speranze di vita era previsto nel 2023 ma, a fronte della frenata dovuta al
Covid, secondo le stime INPS, non ci saranno scatti per la pensione di
vecchiaia fino al 2024. Vuol dire che nel 2023 possono andare in pensione,
con i requisiti Fornero invariati, gli stessi soggetti che ne hanno diritto oggi.
Per quanto riguarda la pensione anticipata ordinaria, in virtù del Decreto
Pensioni 2019, i requisiti sopra indicati resteranno in vigore fino al 2026 (è
previsto il congelamento degli adeguamenti alle aspettative di vita). Questo
significa che potranno andare in pensione nel 2023 tutti coloro che
matureranno gli stessi requisiti previsti già per il 2022.
Quando andrò in pensione?
Per sapere quando si potrà andare in pensione si può: richiedere un estratto
conto contributivo al proprio ente pensionistico così da avere un’indicazione di
massima di quanto manca al raggiungimento dei requisiti minimi; stimare la
decorrenza pensione online con il calcolatore gratuito realizzato da PMI.it.
Quali novità per la pensione anticipata 2023?
Il Governo sta studiando una formula che sostituisca Quota 102 (che scade a
fine 2022) e che integri la Quota 41: la proposta finale sarebbe quella di
consentire la pensione anticipata a chi accumula una quota 103-104 (si sta
ancora decidendo) composta da un requisito contributivo di 41 anni di
versamenti, una soglia anagrafica minima di 61- 63 anni e divieto di cumulo
con reddito da lavoro. Per questo motivo è stata ribattezzata la “nuova Quota
41” , che tuttavia non tocca la vera Quota 41 riservata ai lavoratori precoci,
che è una misura strutturale e pertanto destinata a rimanere inalterata.
Cosa è lo scalone 2023?
Si tratta del passaggio brusco dai requisiti speciali concessi dalle formule di
flessibilità in uscita (in modo particolare Quota 102, con vincolo anagrafico a
64 anni anni) e quelli della pensione Fornero (uscita a 67 anni minimo). In
Manovra 2023, tuttavia, il Governo sta studiando una clausola che eviti tale
scalone per un gruppo di lavoratori.

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