INDUSTRIA – Contratti di sviluppo 2022: domanda, requisiti e novità

Contratti di sviluppo 2022: domanda,
requisiti e novità


Tutte le novità sulla procedura per ottenere le agevolazioni previste per i
contratti di sviluppo nel 2022. Ecco la guida dettagliata
Lo strumento dei contratti di sviluppo è rivolto alle imprese delle filiere
industriali strategiche, compresi i settori delle rinnovabili, delle batterie, degli
autobus elettrici, dell’automotive e per le imprese che attuano iniziative per
diminuire le emissioni di CO2.
La misura offre finanziamenti, previsti dal PNRR, resi operativi dal Ministero
dello Sviluppo Economico con diversi decreti attuativi emessi nel corso del
2022.
Vediamo quali sono i requisiti per ottenere gli incentivi, a chi spettano, come
fare domanda e quali sono le novità dei criteri rispetto agli scorsi anni.
COSA SONO I CONTRATTI DI SVILUPPO
Il Contratto di sviluppo è stato introdotto dall’articolo 43 del Decreto Legge 25
giugno 2008, n. 112 ed è operativo dal 2011. Si tratta di uno strumento di
sostegno di programmi d’investimento produttivi, strategici ed innovativi di
grandi dimensioni. Il Decreto del 17 settembre 2021 ha introdotto poi
un’importante novità, ossia la clausola per quelle imprese che si
impegneranno, nel caso di un incremento occupazionale ad assumere in via
prioritaria:
● i percettori di interventi di sostegno al reddito;
● disoccupati a seguito di procedure di licenziamento collettivo;
● lavoratori di aziende coinvolte in tavoli di crisi attivi presso il Ministero.
L’obiettivo di questo percorso prioritario è mettere in campo uno degli obiettivi
del Governo, ovvero la riconversione e reindustrializzazione di alcune
aree del Paese attraverso la concessione d’incentivi e agevolazioni. A gestire
i contratti di sviluppo è l’Agenzia nazionale per l’attrazione degli
investimenti e lo sviluppo d’impresa S.p.A. – Invitalia.
CONTRATTI DI SVILUPPO PREVISTI DAL PNRR
Con lo strumento dei contratti di sviluppo si rendono anche operativi gli
interventi del Ministero dello Sviluppo Economico previsti nel Piano Nazionale
di Ripresa e Resilienza (PNRR), al fine di sostenere la competitività del
sistema produttivo con la realizzazione di progetti su tutto il territorio
nazionale. Le risorse messe a disposizione dal Decreto Aiuti bis sono 40
milioni nel 2022, 400 milioni nel 2023, 12 milioni per ciascun anno dal
2024 al 2030, con l’obiettivo di sbloccare ulteriori progetti. A questi fondi si
aggiunge una dotazione di 2 miliardi euro, ma solo per progetti che
consentano di ridurre le emissioni di CO2 e i consumi di energia attraverso
l’elettrificazione dei processi produttivi e l’utilizzo di idrogeno.
In particolare, lo strumento dei contratti di sviluppo nel 2022 viene attuato da
quattro provvedimenti:
● Il Decreto del MISE 25 marzo Filiere produttive che rende operativo
l’investimento 5.2 del PNRR, “Competitività e resilienza delle filiere
produttive”, da 750 milioni distribuiti a sei filiere strategiche: automotive,
design, moda e arredo, microelettronica e semiconduttori, metallo ed
elettromeccanica;
● Il Decreto del MISE 25 marzo 2022 Batterie e rinnovabili che attua
l’investimento da un miliardo di euro e si rivolge al fotovoltaico, eolico e
batterie;
● il Decreto del MISE 8 aprile 2022 Bus elettrici che attua lo sviluppo in
Italia di una filiera industriale autonoma nel settore degli autobus,
rafforzando la competitività delle imprese nella produzione di veicoli
elettrici;
● il DPCM 4 agosto 2022 n. 2, che prevede per i Contratti di Sviluppo lo
stanziamento della quota rimanente delle risorse del “Fondo
automotive”, pari a 50 milioni di euro per l’anno 2022 e 350 milioni di
euro per ciascuno degli anni dal 2023 al 2030. La procedura di
domanda e ei requisiti sono stati stabiliti dal Decreto direttoriale n.
2900 del 10 ottobre 2022;
● Il Decreto MISE del 25 agosto 2022 (in attesa di pubblicazione) per le
industrie che riducono emissioni di CO2 e consumi energia alle quali
destina di 2 miliardi di euro del Fondo per lo sviluppo e la coesione
(FSC 2021-2027), assegnati dal Cipees al Mise. Risorse per finanziare
ulteriori 101 progetti da realizzare per l’80% nel Mezzogiorno e il 20%
nel Centro – Nord, come previsto dalla normativa europea. In
particolare, 1,5 miliardi di euro sono dedicati alle domande dei contratti
di sviluppo già presentate con la procedura ordinaria mentre 500 milioni
di euro finanzieranno nuovi progetti per il rilancio industriale;
CONTRATTI DI SVILUPPO PNRR: L’OGGETTO DELLE DOMANDE
Per comprendere bene qual’è la procedura operativa ai contratti di sviluppo
PNRR dobbiamo distinguere le differenti tipologie attivate per il 2022, ovvero:
● filiere produttive;
● rinnovabili e batterie;
● bus elettrici;
● automotive.
1) FILIERE PRODUTTIVE
Per le Filiere produttive, le domande di agevolazioni dovranno avere ad
oggetto la realizzazione di programmi di sviluppo concernenti le filiere
produttive strategiche individuate dal Decreto 13 gennaio 2022. A partire
dalla stessa data, i soggetti che abbiano già presentato a Invitalia domande di
Contratto di sviluppo che risultino, alla medesima data, sospese per carenza
di risorse finanziarie potranno presentare istanza di finanziamento di tali
domande sulle risorse assegnate all’Investimento 5.2 “Competitività e
resilienza delle filiere produttive” del PNRR, a condizione che abbiano ad
oggetto programmi di sviluppo coerenti con le finalità ed i requisiti di cui al
citato Decreto e che non risultino avviati antecedentemente alla data del 1°
febbraio 2020.
2) RINNOVABILI E BATTERIE
In merito alle Rinnovabili e batterie, le domande di agevolazioni, dovranno
avere ad oggetto la realizzazione di programmi di sviluppo concernenti settori
produttivi connessi alle tecnologie per la generazione di energia da fonti
rinnovabili, con particolare riferimento a:
● a moduli fotovoltaici innovativi (sub-investimento 5.1.1 “Tecnologia PV”);
● aerogeneratori di nuova generazione e taglia medio-grande
(sub-investimento 5.1.2 “Industria eolica”);
● per l’accumulo elettrochimico (sub-investimento 5.1.3 “Settore
batterie”).
Anche in questo caso, i soggetti che abbiano già presentato a Invitalia
domande di Contratto di sviluppo che risultino sospese per carenza di risorse
finanziarie potranno presentare istanza di finanziamento di tali domande sulle
risorse assegnate all’Investimento 5.1 “Rinnovabili e batterie” del PNRR, a
condizione che abbiano ad oggetto programmi di sviluppo coerenti con le
finalità ed i requisiti di cui al Decreto 27 gennaio 2022 e che non risultino
avviati antecedentemente alla data del 1° febbraio 2020. Possono anche
trovare copertura finanziaria sulle risorse suddette le domande di Contratto di
sviluppo già oggetto di accordi sottoscritti con il Ministero dello sviluppo
economico e Invitalia, sempre a condizione che tali domande abbiano ad
oggetto programmi di sviluppo coerenti con le finalità ed i requisiti di cui al
Decreto 27 gennaio 2022 e che non risultino avviati antecedentemente alla
data del 1° febbraio 2020.
3) BUS ELETTRICI
Le domande di agevolazioni in tale ambito dovranno essere presentate a
Invitalia e dovranno avere ad oggetto la realizzazione di programmi di
sviluppo concernenti:
● l’ottimizzazione e produzione di sistemi di trazione elettrica;
● lo sviluppo e la produzione di nuove architetture di autobus,
nell’ottica della migrazione verso sistemi di alimentazione elettrici,
dell’alleggerimento dei veicoli, della digitalizzazione dei veicoli e dei loro
componenti;
● la creazione o l’ottimizzazione di filiere industriali per la produzione
di componentistica per autoveicoli per il trasporto pubblico e lo sviluppo
e l’industrializzazione di nuove tecnologie IoT applicate al trasporto
pubblico, di sensori e sistemi digitali, anche integrati nei singoli
componenti del veicolo, per il monitoraggio continuo e la manutenzione
predittiva, la guida assistita, la gestione delle flotte, la sicurezza dei
trasporti, il dialogo bus-terra;
● lo sviluppo, la standardizzazione e l’industrializzazione di sistemi
di ricarica, nonché lo sviluppo di tecnologie finalizzate alla produzione
di sistemi per la “smart charging” di autobus elettrici.
I candidati dovranno anche avere specifici requisiti, ovvero:
● idoneità del programma a contribuire al rafforzamento della filiera
produttiva degli autobus, intendendosi in tal senso la partecipazione,
nell’ambito della realizzazione del complessivo programma di sviluppo,
di più imprese operanti nella filiera medesima. Nel caso di programmi di
sviluppo realizzati da una sola impresa, la presenza di elementi di
integrazione con la filiera produttiva in grado di produrre positivi effetti,
in termini di sviluppo e rafforzamento, anche sugli altri attori della filiera
medesima non partecipanti al programma di sviluppo, con particolare
riferimento alle imprese di piccole e medie dimensioni;
● presenza, nell’ambito del complessivo programma di sviluppo, di
progetti di ricerca, sviluppo e innovazione, connessi e funzionali
all’investimento produttivo, finalizzati alla messa a punto di soluzioni
interconnesse, anche nell’ambito del dialogo autobus-terra;
● evidenza del coinvolgimento di amministrazioni locali interessate alla
sottoscrizione di accordi o protocolli di intesa finalizzati alla messa a
punto di nuovi prodotti o al testing dei risultati dei progetti di ricerca e
sviluppo realizzati nell’ambito del programma di sviluppo.
Le domande valgono per quei programmi di sviluppo che non risultino avviati
antecedentemente alla data del 1° febbraio 2020.
4) AUTOMOTIVE
Con il Decreto direttoriale n. 2900 del 10 ottobre 2022 il MISE definisce gli
incentivi per il sostegno agli investimenti per l’insediamento, la riconversione e
la riqualificazione verso forme produttive innovative e sostenibili, al fine di
favorire la transizione verde, la ricerca e gli investimenti nella filiera del settore
automotive, con particolare riferimento allo sviluppo e alla produzione di:
● nuovi veicoli nonché sistemi di alimentazione e propulsione che
aumentino l’efficienza del veicolo minimizzando le emissioni;
● tecnologie, materiali, architetture e componenti strutturali funzionali
all’alleggerimento dei veicoli nonché dei sistemi di trasporto per la
mobilità urbana;
● nuovi sistemi, componenti meccanici, elettrici, elettronici e software per
la gestione delle funzioni principali del veicolo, propulsione, lighting,
dinamica laterale e longitudinale, abitacolo;
● nuovi sistemi, componenti meccanici elettrici, elettronici e software per
sistemi avanzati per l’assistenza alla guida (ADAS), la connettività del
veicolo (V2V e V2I), la gestione di dati, l’interazione uomo veicolo (HMI)
e l’infotainment;
● sistemi infrastrutturali per il rifornimento e la ricarica dei veicoli.
COSA FINANZIANO I CONTRATTI DI SVILUPPO
In generale, come da Decreto del Ministro dello Sviluppo economico 9
dicembre 2014 (e successive modifiche) i contratti di sviluppo sono degli
strumenti che finanziano:
● programmi di sviluppo industriali, compresi i programmi riguardanti
l’attività di trasformazione e commercializzazione di prodotti agricoli;
● programmi di sviluppo per la tutela ambientale;
● programmi di sviluppo di attività turistiche che possono
comprendere, per un importo non superiore al 20% degli investimenti
complessivi da realizzare, programmi destinati allo sviluppo delle
attività commerciali.
L’importo complessivo delle spese e dei costi ammissibili alle agevolazioni
non deve essere inferiore a 20 milioni di euro, ovvero a 7,5 milioni di euro
qualora il programma riguardi esclusivamente l’attività di trasformazione e
commercializzazione di prodotti agricoli. Le imprese si impegnano a realizzare
i programmi in 36 mesi. Con il Decreto MISE del 13 novembre 2020 poi, è
stato confermato il termine di ultimazione dei progetti a 36 mesi dalla
concessione delle agevolazioni, ma è stata anche prevista la possibilità di una
proroga. La proroga può avvenire con una motivata richiesta dell’impresa
beneficiaria, per un periodo massimo di 18 mesi.
A CHI SI RIVOLGONO I CONTRATTI DI SVILUPPO
I programmi di sviluppo possono essere realizzati:
● da una o più imprese, italiane o estere, di qualsiasi dimensione
(compatibilmente con i regolamenti comunitari di volta in volta
applicabili);
● in forma congiunta anche mediante il ricorso allo strumento del
contratto di rete di cui all’art. 3, comma 4-ter, del Decreto Legge 10
febbraio 2009, n. 5.
Nei Contratti di sviluppo i soggetti beneficiari delle agevolazioni sono
articolati in:
● soggetto proponente, ovvero l’impresa che promuove il programma di
sviluppo ed è responsabile della coerenza tecnica ed economica. Deve
presentare spese ammissibili non inferiori a 10 milioni di euro per
quanto riguarda i programmi di sviluppo industriali e per la tutela
ambientale; non inferiori a 3 milioni di euro per quelli che riguardano
esclusivamente attività di trasformazione e commercializzazione di
prodotti agricoli. I programmi non devono avere costo inferiore a 5
milioni di euro per il settore delle attività turistiche. La cifra deve
essere pari a 3 milioni di euro per i programmi di sviluppo delle attività
turistiche che riguardano le aree interne del Paese o il recupero e la
riqualificazione di strutture edilizie dismesse.
● imprese aderenti, ovvero le eventuali altre imprese che realizzano
progetti di investimento nell’ambito del programma di sviluppo. Gli
investimenti proposti dai soggetti aderenti (compresi i programmi di
ricerca, sviluppo e innovazione) devono presentare spese non inferiori a
1,5 milioni di euro.
IMPORTI DELLE AGEVOLAZIONI
Le agevolazioni previste nei contratti di sviluppo sono concesse nelle seguenti
forme, anche in combinazione tra loro:
● finanziamento agevolato, nei limiti del 75% delle spese ammissibili;
● contributo in conto interessi;
● il contributo in conto impianti;
● contributo diretto alla spesa.
L’entità delle agevolazioni, nel rispetto dei limiti delle vigenti norme in materia
di aiuti di Stato, dipende:
● dal tipo di progetto;
● dalla localizzazione dell’iniziativa;
● dalla dimensione dell’impresa.
In linea generale, l’ammontare e la forma dei contributi concedibili vengono
definiti nella fase di negoziazione. Tra gli altri criteri per la determinazione
delle agevolazioni ne sono previsti alcuni specifici per i programmi di
sviluppo per la tutela ambientale e per i programmi riguardanti l’attività di
trasformazione e commercializzazione di prodotti agricoli (Decreto del
Ministro dello sviluppo economico del 2 agosto 2017).
LE SPESE AGEVOLABILI
Le spese agevolabili sono indicate nei Titoli II, III e IV del Decreto del 9
dicembre 2014 e sono:
● spese relative all’acquisto del suolo aziendale, nella misura massima
del 10% dell’investimento complessivo ammissibile del progetto;
● opere murarie e assimilate (massimo 40% dell’investimento
complessivo);
infrastrutture specifiche aziendali;
● macchinari, impianti e attrezzature, o anche i beni necessari
all’attività amministrativa dell’impresa nonché i mezzi mobili
strettamente necessari al ciclo di produzione o per il trasporto in
conservazione condizionata dei prodotti, purché dimensionati alla
effettiva produzione, identificabili singolarmente e a servizio esclusivo
dell’unità produttiva oggetto delle agevolazioni;
● programmi informatici brevetti, licenze, know-how e conoscenze
tecniche non brevettate. I programmi informatici devono essere
commisurati alle esigenze produttive e gestionali dell’impresa. I brevetti,
le licenze, il know-how e le conoscenze tecniche non brevettate devono
riguardare nuove tecnologie di prodotti e processi produttivi, e sono
ammissibili solo per la parte in cui sono utilizzati per l’attività svolta
nell’unità produttiva interessata dal progetto. Per le grandi imprese, tali
spese sono ammissibili fino al 50% dell’investimento complessivo
ammissibile;
● spese per consulenze per le sole PMI e nella misura di misura
massima del 4% delle spese per l’investimento complessivo;
Per quanto riguarda le spese per i progetti di ricerca sono agevolabili quelle
relative:
● al personale, strumenti e attrezzature;
● all’acquisizione o all’ottenimento in licenza dei risultati di ricerca, dei
brevetti e del know-how;
● ai costi per i servizi di consulenza;
● agli altri servizi utilizzati esclusivamente per l’attività del progetto di
ricerca e sviluppo;
● ai materiali;
● al progetto di ricerca e sviluppo.
REGIME FAVOREVOLE PER PER RIDUZIONE CO2
Un ulteriore Decreto MISE sempre firmato il 25 agosto 2022 e anch’esso in
attesa di pubblicazione, prevede un regime favorevole in materia di aiuti di
Stato per i progetti green. Si tratta di progetti di imprese che, non
comportando un aumento della capacità produttiva complessiva, consentono
una riduzione sostanziale delle emissioni di gas serra delle attività
industriali che attualmente fanno affidamento sui combustibili fossili come
fonte di energia o materia prima ovvero a una riduzione sostanziale del
consumo di energia nelle attività e nei processi industriali. Saranno pertanto
agevolati gli investimenti industriali che perseguono uno dei seguenti obiettivi:
● la riduzione di almeno il 40% delle emissioni dirette di gas a effetto
serra, mediante l’elettrificazione dei processi produttivi o l’utilizzo di
idrogeno rinnovabile e di idrogeno elettrolitico in sostituzione dei
combustibili fossili;
● la riduzione di almeno il 20% del consumo di energia in relazione
alle attività sovvenzionate.
COME FUNZIONANO I CONTRATTI DI SVILUPPO
Una volta presentate le domande, Invitalia le verifica entro 120 giorni e le
esamina nel rispetto dell’ordine cronologico di presentazione, tenuto conto
delle risorse finanziarie disponibili. Con il Decreto del Ministro dello
sviluppo economico 8 novembre 2016 è stata introdotta una specifica
procedura per il finanziamento e la valutazione dei programmi di sviluppo di
rilevanti dimensioni (investimenti pari o superiori a 50 milioni di euro, ovvero
20 milioni se relativi al settore della trasformazione e commercializzazione dei
prodotti agricoli), a condizione che presentino una particolare rilevanza
strategica in relazione al contesto territoriale e al sistema produttivo
interessato. Stando a quanto stabilito nel Decreto 13 novembre 2020, vi è
rilevanza strategica se vi sono almeno due dei seguenti requisiti:
● significativo impatto occupazionale;
● capacità di attrazione degli investimenti esteri;
● coerenza degli investimenti con il piano nazionale Industria 4.0;
● rilevante impatto ambientale.
Per i programmi di sviluppo sulla trasformazione e commercializzazione
dei prodotti agricoli deve essere, anche verificata la capacità del programma
di determinare positivi effetti o sinergie con i sistemi di filiera diretta e allargata
regionali o nazionali. Questi criteri sono essenziali per ottenere l’agevolazione.
COME PRESENTARE DOMANDA
Ogniqualvolta vengono aperte le finestre per richiedere i finanziamenti, le
istanze di accesso devono essere presentate all’Agenzia nazionale per
l’attrazione degli investimenti e lo sviluppo d’impresa S.p.A. – Invitalia. Le
domande possono essere presentate esclusivamente online, sulla
piattaforma dedicata. L’impresa (o la rete d’imprese) proponente potrà
presentare domanda online attraverso il suo rappresentante legale o un
procuratore speciale.
Per richiedere le agevolazioni è necessario:
● registrarsi alla piattaforma dedicata ai servizi online di Invitalia,
indicando un indirizzo di posta elettronica ordinario;
● una volta registrati, accedere all’area riservata per compilare
direttamente online la domanda.
Invitalia ha messo anche a disposizione degli utenti una guida per la
compilazione della domanda (Pdf 44 Kb), un manuale operativo sui
contratti di sviluppo (Pdf 2 Mb) e i FAC SIMILE dei moduli che è necessario
presentare, in calce a questa sezione dedicata.
QUANDO PRESENTARE DOMANDA
Ad ottobre 2022 l’unico sportello aperto per richiedere i finanziamenti tramite
contratti di sviluppo è solo quello per la filiera dell’automotive, in particolare le
imprese potranno richiedere le agevolazioni:
● sia per i progetti già presentati, in questo caso gli sportelli verranno
aperti dal 13 al 27 ottobre;
● sia per le nuove domande a partire dal 15 novembre 2022.
GLI ACCORDI DI SVILUPPO E ACCORDI DI PROGRAMMA
Per facilitare la valutazione del programma le aziende possono proporre degli
Accordi di Sviluppo con una sottoscrizione tra il Ministero, Invitalia, l’impresa
proponente e le eventuali Regioni cofinanziatrici di uno specifico accordo. È
anche possibile mettere in campo degli Accordi di Programma sottoscritti tra
il Ministero, le Regioni, gli enti pubblici e le imprese interessate e l’Agenzia.
Con tali accordi si possono destinare una quota parte delle risorse disponibili
per l’attuazione d’iniziative di rilevante e significativo impatto sulla
competitività del sistema produttivo dei territori. Tali agevolazioni si valutano in
base a dove si propone il programma di sviluppo e se si tratta di aree di crisi,
ma devono avere almeno due dei citati requisiti previsti per l’accesso ai
contratti di sviluppo (articolo 9, comma 6, del Decreto 9 dicembre 2014). Le
due procedure sono previste dal Decreto del Ministro dello Sviluppo
Economico dell’8 novembre 2016.
COME RICHIEDERE LA SOTTOSCRIZIONE DEGLI ACCORDI DI
SVILUPPO O DI PROGRAMMA
Per richiedere la procedura dell’Accordo di Sviluppo, prevista dal Decreto
dell’8 novembre 2016, è necessario compilare il modulo (disponibile nella
propria area riservata), sottoscriverlo digitalmente e inviarlo all’indirizzo PEC
cds2015@pec.invitalia.it indicando nell’oggetto della mail, il numero di
protocollo generato dalla piattaforma al momento della presentazione della
domanda. Chi aveva già presentato domanda di finanziamento prima della
pubblicazione del Decreto Ministeriale dell’8 novembre 2016, può comunque
farne richiesta seguendo la stessa procedura.
ALTRI AIUTI PER PRESENTARE LA DOMANDA
Nella fase di compilazione della domanda per i contratti di sviluppo è possibile
essere seguiti passo dopo passo da Invitalia. Si può contattare infatti
l’Agenzia attraverso la “scheda contatto” per cui si consiglia l’utilizzo di
indirizzi di posta ordinaria non PEC. Per compilare la scheda contatto è
necessario essere iscritto all’Area Riservata. Inoltre si può contattare il
Numero Azzurro 848.886 886 (a pagamento in base alla propria tariffa
telefonica) disponibile dal lunedì al venerdì dalle 9:00 alle 18:00.
RIFERIMENTI NORMATIVI
Decreto direttoriale MISE 17 settembre 2021 (Pdf 660Kb).
Decreto Legge 25 giugno 2008, n. 112 (Pdf 1 Mb).
Legge di Bilancio 2021 (Pdf 4 Mb).
Decreto del Ministro dello sviluppo economico 9 dicembre 2014 (Pdf 495
Kb).
Classificazione Comuni turismo – Elenco (Pdf 1 Mb).
Direttiva del Ministro dello sviluppo economico del 19 marzo 2021 (Pdf
302 Kb).
Decreto Legge 10 febbraio 2009, n. 5 (Pdf 361 Kb).
Manuale Operativo Contratto di Sviluppo (Pdf 2 Mb).
Decreto del Ministro dello sviluppo economico del 2 agosto 2017 (Pdf
335 Kb).
Guida per presentare domanda Contratti di Sviluppo (Pdf 44 Kb).
Decreto del Ministro dello sviluppo economico 8 novembre 2016 (Pdf 237
Kb).
Decreto del Ministro dello sviluppo economico del 13 novembre 2020
(Pdf 711 Kb).
Decreto Direttoriale 25 marzo 2022 Batterie e rinnovabili (Pdf 511 Kb).
Decreto Direttoriale 25 marzo 2022 Filiere industriali (Pdf 506 Kb)
Decreto del MISE 8 aprile 2022 Bus elettrici (Pdf 601 Kb);
Decreto Legge n.115 del 9 agosto 2022 (Pdf 337 Kb);
DPCM 4 agosto 2022 n. 2 (Pdf 66 Kb).
Decreto direttoriale n. 2900 del 10 ottobre 2022 (Pdf 187 Kb).

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