IMPRESE – La governance che premia le PMI: Osservatorio CG Lab SDA Bocconi e Banca Generali hanno presentato i dati dell’Osservatorio sulla governance delle PMI: indice e parametri che trainano fatturato e dividendi

La governance che premia le PMI:
Osservatorio CGLab
SDA Bocconi e Banca Generali hanno presentato i dati dell’Osservatorio
sulla governance delle PMI: indice e parametri che trainano fatturato e
dividendi

Presentati i risultati dell’Osservatorio sulla Governance delle PMI, realizzato
dal Corporate Governance Lab di SDA Bocconi con il contributo di PwC TLS,
Banca Generali e NUO e presentato assieme a Banca Generali.
Basato sull’analisi di oltre 5mila imprese italiane con fatturato superiore ai 50
milioni di euro, l’Osservatorio ne ha valutato assetto e performance, messi alla
cruciale prova del biennio pandemico 2019-20.
Corporate governance e pandemia
Il 14% delle PMI prese in esame (771 su un campione di 5.398 aziende) ha
registrato un indice di corporate governance (ICG) in crescita tenendo conto
dei seguenti parametri: esistenza di un CdA, leadership individuale, presenza
di consiglieri esterni, separazione delle cariche di presidente e amministratore
delegato, diversity del CdA (genere, età e provenienza geografica).
L’Osservatorio rivela però anche un altro dato fondamentale: nonostante la
crisi Covid abbia prodotto un calo di fatturato medio dell’8,4% tra le imprese
italiane, quelle in in cui l’ICG è migliorato hanno perso 2,3 punti in meno, e
laddove l’indice si è mantenuto stabile, anche la perdita è stata più contenuta.
Questo significa che le PMI dotate di modelli di governance più efficienti sono
in grado di affrontare le crisi in maniera più efficace, valutando meglio rischi
(ad esempio quelli legati ad attività di internazionalizzazione) e strategie
correttive (ad esempio, investendo nei mercati più sicuri). In pratica, una
migliore governance aiuta a “proteggere” il fatturato e di conseguenza anche i
dividendi.
Corporate governance e performance
In base alle rilevazioni dell’Osservatorio, tutti i 5 parametri: il CdA è stato
introdotto in 79 casi ed aperto a consiglieri esterni in 182; la diversity del CdA
è aumentata in 229 imprese; la separazione delle cariche tra presidente e A.d.
ha riguardato 377 imprese, mentre 251 sono passate sotto una leadership
individuale.
Un miglioramento dell’indice è risultato essere associato ad una più netta
probabilità di distribuire dividendi: un solo punto in più si traduce in un
aumento del 14,9% della probabilità di pagare dividendi. Analoga correlazione
con il fatturato un punto in più di ICG si è rivelata in correlazione alla minore
necessità (-7,4%) di sostegni statali.
Corporate governance e mercati
L’Osservatorio ha studiato la correlazione tra esposizione al rischio e ICG
nelle strategie di internazionalizzazione e ICG. Ebbene, per ciascuna delle tre
categorie (politici, climatici e di credito) il risultato è stato evidente: le imprese
con una governance migliore riconoscono meglio i rischi e riducono
l’esposizione verso contesti di mercato più incerti. Ad un ICG più elevato è
risultato corrispondere una presenza minore in paesi a rischio, e viceversa.
Come spiegato da Alessandro Minichilli, Direttore Corporate Governance
LAB.
I risultati della ricerca dimostrano l’importanza di una buona governance nel
saper valutare le scelte strategiche in funzione dei rischi. Di fronte ad un
rischio basso, una buona governance tranquillizza. Ma se il rischio è alto, la
governance mitiga
ICG: best practice replicabili
I risultati e le best practice emerse dall’Osservatorio diventano una base di
partenza preziosa per elaborare strategie di governance efficaci da integrare
nei modelli di business. E’ quanto ha fatto per esempio Banca Generali, come
ha spiegato il Vice Direttore Generale, Andrea Ragaini.
I risultati del Corporate Governance Lab confermano in positivo – nonostante
il periodo di crisi – la correlazione diretta tra governance d’impresa e risultati
finanziari.
Un concetto sempre più evidente che ha spinto Banca Generali a sviluppare
un modulo di consulenza ad hoc per i suoi clienti-imprenditori.
Il nostro obiettivo è ora quello di integrare nel nostro modello di open banking
le best practice emerse dall’Osservatorio, così da fornire ai nostri clienti
soluzioni accurate e personalizzate per prendersi cura del proprio patrimonio
d’azienda in uno scenario di mercato sempre più complesso
Sport: sospensione versamenti fiscali e
contributivi
Proroga della sospensione dei versamenti fiscali e contributivi per le
aziende del comparto Sport, riprenderanno dal 31 agosto: tutti i dettagli
La sospensione dei versamenti fiscali e contributivi per le attività del comparto
Sport è stata prorogata fino al 31 luglio 2022. A stabilirlo è il Decreto Bollette,
che contiene novità anche per quanto riguarda federazioni, enti, associazioni
e società sportive.
La ripresa dei versamenti, inizialmente prevista dal 30 aprile 2022, ripartirà
regolarmente dal 31 agosto 2022 senza l’applicazione di sanzioni e interessi e
includerà anche i periodi dal 1° maggio al 31 luglio 2022. Lo slittamento
riguarda, nel dettaglio:
● versamenti delle ritenute alla fonte sui redditi di lavoro dipendente
e sui redditi assimilati a quelli di lavoro dipendente, operati in
qualità di sostituti d’imposta;
● versamenti dei contributi previdenziali e assistenziali;
● premi per l’assicurazione obbligatoria;
● versamenti IVA;
● versamenti delle imposte sui redditi.
Non rientrano nella proroga, invece, i pagamenti relativi all’IRAP o dovuti in
conseguenza di atti emessi dall’Agenzia delle Entrate o dall’Agenzia delle
Entrate-Riscossione.
Sarà possibile effettuare i versamenti sia in un’unica soluzione entro il 31
agosto 2022 sia optando per il versamento rateale per un massimo di 4 rate
mensili di pari importo.

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