Green Pass obbligatorio per i lavoratori
autonomi, badanti ed idraulici? I chiarimenti
del Governo
di Eleonora Capizzi
Green Pass, è obbligatorio per lavoratori autonomi, badanti e idraulici?
Tutte le risposte nelle FAQ del Governo aggiornate al 27 settembre 2021:
a dover esibire la certificazione verde i liberi professionisti che
accedono a uffici pubblici o privati, come anche i collaboratori
domestici, mentre sono esonerati tutti i tecnici che operano a domicilio.
Green Pass, l’obbligo vale anche per lavoratori autonomi, badanti e tecnici a
domicilio?
Tutti i chiarimenti arrivano con le FAQ del Governo , le risposte alle domande
frequenti, aggiornate al 27 settembre 2021 dopo la pubblicazione del Decreto
sull’estensione dell’obbligo di esibizione della certificazione verde a lavoro.
Non sono quindi tenuti a mostrare il Green Pass, gli idraulici, gli elettricisti e
tutti i tecnici che operano a domicilio, mentre non sono escluse colf e badanti,
anche se a partita IVA.
E, ancora, i lavoratori autonomi che accedono in qualsiasi ufficio, pubblico o
privato, devono esibire il Green Pass all’addetto al controllo nominato dal
titolare.
Queste ed altre precisazioni seguono le novità introdotte dal Decreto
sull’estensione dell’obbligo di Green Pass sui luoghi di lavoro, il DL n.
127/2021, pubblicato in Gazzetta il 21 settembre.
La regola, si ricorda, scatta a partire dal 15 ottobre prossimo per tutti i
lavoratori, pubblici e privati, compresi i liberi professionisti che accedono in
qualsiasi luogo di lavoro.
Green Pass obbligatorio per i lavoratori autonomi, badanti ed
idraulici? I chiarimenti del Governo
Sarà obbligatorio dal 15 ottobre controllare il Green Pass all’idraulico,
elettricista o qualsiasi altro tecnico che opera a domicilio?
“No, in quanto non sono datori di lavoro ma stanno acquistando servizi”.
Questo è quanto si legge in una delle FAQ del Governo aggiornate al 27
settembre.
Diverso è il caso di collaboratori domestici e badanti che, anche se a partita
IVA, dovranno essere comunque sottoposti a verifiche da parte del datore di
lavoro o della persona per cui prestano servizio.
Anche il libero professionista che accede agli uffici di qualsiasi azienda,
pubblica o privata, dovrà esibire la certificazione verde “ai soggetti previsti dal
decreto-legge n. 127 del 2021”, ossia dai datori di lavoro ai loro delegati.
Delegati che, sempre in base ai nuovi chiarimenti, dovranno controllare il
Green Pass anche del titolare dell’azienda che opera al suo interno, e quindi
anche del proprio datore di lavoro.
La regola generale, quindi, è quella per cui qualsiasi lavoratore, dipendente o
autonomo, che accede a qualsiasi titolo ad un luogo di lavoro, pubblico o
privato, deve possedere la certificazione verde.
Gli unici a rimanere fuori dal vincolo di esibizione sono i tecnici a domicilio, per
le ragioni citate, ma resta comunque la facoltà in capo al cliente di richiedere
la certificazione.
Si tratta comunque di una libertà, infatti, che nulla a che vedere con l’obbligo
previsto dal DL n. 127/21 in capo a tutti i datori di lavoro i quali, in caso di
violazione, rischiano sanzioni che vanno dai 400 ai 1.000 euro.
Green Pass a lavoro, i nuovi chiarimenti: smart working, controlli
a campione
Il lavoratore che svolge la propria attività in smart working, non entrando in
uffici o in altri luoghi di lavoro non dovrà avere, come è ovvio, alcun certificato
per lavorare da casa.
Una precisazione che potrebbe sembrare banale, ma fa da gancio ad un
ulteriore punto nodale messo in chiaro dall’Esecutivo: la modalità di lavoro
agile non può essere impiegata per eludere l’obbligo di esibizione del Green
Pass.
Ed è a tal proposito che è bene tenere a mente che per i dipendenti pubblici il
DPCM del 24 settembre ha anticipato il ritorno a lavoro in presenza dal 1°
gennaio 2022 a metà ottobre prossimo.
Dal 15 ottobre, quindi, insieme all’entrata in vigore del vincolo sulla
certificazione verde, il lavoro agile non sarà più considerato come una delle
modalità ordinarie di svolgimento della prestazione lavorativa nel pubblico
impiego. Un ritorno in presenza che quindi rende impossibile l’elusione a cui
fa riferimento il chiarimento del Governo.
Infine, un altro aspetto controverso a cui il Governo ha dedicato una FAQ è
quello dei controlli e delle eventuali sanzioni ai datori di lavoro in caso di
irregolarità venute alla luce successivamente a verifiche delle autorità
competenti.
Le aziende che effettueranno controlli a campione sul personale, sempre nel
rispetto degli “adeguati modelli organizzativi” così come previsto dal DL n.
127/2021, non subiranno alcuna conseguenza nel caso in cui un controllo
delle autorità dovesse riscontrare lavoratori senza Green Pass.
Si rimane in attesa delle successive indicazioni su contenuti e caratteristiche
di tali modelli organizzativi le quali dovrebbero essere rilasciate a breve, visto
l’avvicinarsi della data fatidica del 15 settembre.
fonte:
INFORMAZIONE FISCALE