GIOVANI E LAVORO – Sistema Duale: cos’è, come funziona e a chi si rivolge

Sistema Duale: cos’è, come funziona e a
chi si rivolge


La guida dettagliata sul Sistema Duale in Italia, ecco come funziona, a
chi si rivolge e quali sono i vantaggi per chi lo applica
Il Sistema Duale è un modello di formazione professionale il cui obiettivo è
favorire l’occupabilità giovanile incoraggiando l’incontro tra domanda e offerta
di lavoro.
Questo modello, nato in Germania e diffuso in vari Paesi del Nord Europa,
vede le istituzioni formative e i datori di lavoro operare sinergicamente
nella formazione e nell’inserimento lavorativo dei giovani.
In questa guida vi spieghiamo come funziona e quali sono gli incentivi statali
ed Europei per favorire tale modello formativo, in linea con i dettami del
REACT EU e il PNRR.
SISTEMA DUALE, COS’È
Il Sistema Duale è uno specifico modello di formazione professionale che
prevede l’alternarsi di momenti formativi in aula (presso una scuola / ente
formativo) e momenti di formazione pratica in contesti lavorativi (presso
imprese), favorendo così politiche di transizione tra il mondo della scuola e il
mondo del lavoro. Questa “dualità” permette ai giovani che sono inseriti in un
percorso di istruzione e formazione di acquisire contemporaneamente
esperienza nel mondo del lavoro e accrescere le proprie competenze
professionali.
OBIETTIVI DEL SISTEMA DUALE
L’obiettivo del sistema duale è favorire l’occupabilità dei giovani tra i 15 e i 25
anni, incoraggiando l’incontro tra domanda e offerta di lavoro. Questa
modalità di apprendimento è finalizzata infatti a rendere più sinergici i sistemi
d’istruzione e formazione con il mercato del lavoro, migliorando la qualità
con processi di riconoscimento delle competenze, l’adeguamento dei
curricula, favorendo il passaggio dei giovani dal sistema dell’istruzione al
mondo del lavoro in un’ottica di riduzione della disoccupazione giovanile.
IL SISTEMA DUALE IN ITALIA
Per incidere sugli alti tassi di disoccupazione giovanile, nel medio lungo
periodo, le riforme del mercato del lavoro (Jobs Act, ovvero Legge 10
dicembre 2014 n.183 e successive) e della scuola (“Buona Scuola”, ovvero la
Legge 13 luglio 2015, n. 107) hanno introdotto in Italia questo modello di
apprendimento, mutuato dalla cultura tedesca e già applicato con successo
nei Paesi del Nord Europa. La sperimentazione del Sistema Duale è stata
disciplinata in particolare da uno specifico Accordo approvato il 25
settembre 2015 dalla Conferenza Stato-Regioni e nel primo biennio sono
stati coinvolti circa 60 mila giovani.
Poi il sistema duale è stato riconfermato con i Bilanci di Stato degli anni
successivi ed è previsto anche per il 2023. Nello specifico, insieme al
Programma GOL e al Fondo Nuove Competenze, va a comporre il nuovo
Piano Nazionale Nuove Competenze introdotto dal Ministero del Lavoro per
riformulare il mercato di lavoro in Italia. Su questo tema, vi consigliamo di
leggere questo approfondimento.
Vi segnaliamo anche che il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, il
Ministero dell’Istruzione, l’INL e l’INAIL hanno sottoscritto il Protocollo
d’intesa per la promozione e la diffusione della cultura, della salute e
sicurezza nei luoghi di lavoro nell’ambito dei percorsi per le competenze
trasversali e orientamento, con cui sono stati definiti gli ambiti e le modalità di
attuazione del sistema.
LE RISORSE
Per il 2022, il Decreto n. 15 del 14 aprile 2022 ha stanziato per questo
sistema, 130 milioni di euro. A breve sarà anche pubblicato il Decreto di
riparto delle risorse per il 2023 (e vi aggiorneremo).
Per l’annualità 2021 il Ministero del Lavoro con la Legge di Bilancio 2021 e il
Decreto n.215 del 9 novembre 2021 ha stanziato risorse per un totale
complessivo di 176 milioni e 700.000 euro per il finanziamento dei percorsi
formativi rivolti all’apprendistato per la qualifica e il diploma professionale, il
diploma d’istruzione secondaria superiore e il certificato di specializzazione
tecnica superiore e dei percorsi per le competenze trasversali e per
l’orientamento.
A rimpinguare queste risorse per il 2021 e il 2022 vi sono stati anche i fondi
del REACT EU.
COME FUNZIONA IL SISTEMA DUALE
Il sistema duale è una modalità di apprendimento basata sull’alternarsi di:
● momenti formativi “in aula” (presso una istituzione formativa);
● momenti di formazione pratica in “contesti lavorativi” (presso una
impresa o organizzazione).
Si mira a favorire così, politiche di transizione tra il mondo della scuola e il
mondo del lavoro per consentire ai giovani, ancora inseriti in un percorso di
diritto – dovere all’istruzione e formazione, di orientarsi nel mercato del lavoro
acquisendo competenze spendibili e accorciando i tempi di passaggio tra
l’esperienza formativa e quella professionale.
In tale modello le istituzioni formative e i datori di lavoro operare
sinergicamente nella formazione e nell’inserimento lavorativo dei giovani di
età compresa tra i 15 e i 25 anni. In questo modo, si riduce il gap di
competenze tra chi ha conoscenze esclusivamente teoriche e chi invece, ha
già anche un’esperienza lavorativa.
Il responsabile di questo processo è proprio il tutor duale, il cui compito sarà
quello di curare i rapporti tra le giovani risorse e il mondo aziendale. Il sistema
duale è utile perché crea un rapporto continuativo e organico tra mondi che,
fino al 2015, erano distanti. Parliamo del sistema dell’istruzione, quello della
formazione professionale e il mercato del lavoro. Non è, infatti, un intervento
specifico, quanto più un approccio generale verso le politiche di transizione
tra scuola e lavoro.
GLI STRUMENTI DEL SISTEMA DUALE
Tre sono gli strumenti per attuare questo modello di apprendimento:
● l’alternanza rafforzata, ovvero una metodologia didattica – prevista
nell’ambito del secondo ciclo d’istruzione, resa obbligatoria in ogni
istituzione formativa e tipologia di percorso – con periodi di
applicazione pratica non inferiori a 400 ore annue;
● l’impresa formativa simulata, ovvero delle modalità di realizzazione
dell’alternanza, attuata mediante la realizzazione di un’azienda virtuale,
animata dagli allievi di una classe, che svolge un’attività di mercato e fa
riferimento a un’azienda reale (cosiddetta azienda tutor o madrina) che
costituisce il modello di riferimento da simulare in ogni fase o ciclo di
vita aziendale. Anche questa modalità formativa prevede periodi di
applicazione pratica non inferiori a 400 ore annue;
● l’apprendistato di primo livello (o cosiddetto apprendistato formativo
– duale ex articolo 43 Decreto Legislativo 81 del 2015) che costituisce
la forma privilegiata d’inserimento dei giovani nel mercato del lavoro
poiché consente – da un lato – il conseguimento di un titolo di studio e –
dall’altro – di maturare un’esperienza professionale diretta.
A CHI SI RIVOLGE
Il sistema duale come modello formativo si rivolge a:
● insegnanti delle scuole pubbliche;
● aziende;
● personale degli enti di formazione;
● liberi professionisti (progettisti, tutor, docenti, consulenti).
CHI PUÒ APPLICARLO
Si può applicare in tutte le situazioni formative in cui c’è un tutor duale che
cura l’alternanza scuola – lavoro e l’apprendistato. Tanto per conto di
soggetti pubblici (quali le scuole) quanto per conto di quelli privati (quali Enti di
formazione), in percorsi di formazione professionale (IeFP, IFTS, ITS).
SISTEMA DUALE, I VANTAGGI
Ai datori di lavoro privati di tutti i settori economico produttivi che attivano
percorsi in duale spettano vantaggi di diversa natura:
● sgravi contributivi e fiscali;
● sgravi retributivi;
● incentivi economici.
I vantaggi gli incentivi vengono attivati a livello regionale con specifici bandi.
ALTRI APPROFONDIMENTI E AGGIORNAMENTI
Vi potrebbe interessare anche l’approfondimento sul Piano nazionale nuove
competenze, la guida sul Piano Neet, la spiegazione del programma GOL e
del fondo nuove competenze.

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