CURIOSITA’ ED AUTORIPARAZIONE – Boom del mercato di auto usate. «I prezzi sono in rialzo del 33%»

Boom del mercato di auto usate. «I
prezzi sono in rialzo del 33%»


di Simonluca Pini
Se fino a qualche anno il mercato dell’usato era foriero di “buoni affari”
per l’automobilista, oggi è tutto più complesso e costoso
Comprare un’automobile nuova è diventato un vero e proprio percorso ad
ostacoli. Tempi di attesa eterni, listini aumentati, accessori introvabili a causa
della mancanza di semiconduttori.
La soluzione più ovvia? Puntare sull’usato, meglio ancora se recente o poco
chilometrato. Ma anche qui arrivano le brutte notizie. Il mercato delle vetture di
seconda mano ha subito una vera e propria impennata, aumentando
notevolmente le cifre da investire e al tempo stesso riducendo la disponibilità
di vettura a causa dell’elevata domanda. Se fino a qualche anno il mercato
dell’usato era foriero di “buoni affari” per l’automobilista, oggi è tutto più
complesso e costoso.
Aumenti del 20% in un anno
Utilizzando i numeri dell’indice Agpi, che misura i prezzi delle auto usate in
vendita su AutoScout24 e considera i veicoli di seconda mano pubblicati da
meno di 18 settimane e un con valore inferiore a 250mila euro, nell’ultimo
anno gli aumenti hanno superato il 20% e in tre anni il costo medio è cresciuto
addirittura del 33 per cento. «I vincoli di stock e una domanda elevata e
continua dei consumatori – afferma Sergio Lanfranchi, Centro Studi di
AutoScout24 – hanno portato a un costante aumento dei prezzi di vendita
delle auto usate anche nei primi 7 mesi del 2022. Secondo l’indice dei prezzi
di AutoScout24, il valore medio di un’auto usata nel mese di luglio 2022 ha
toccato la soglia di circa 21.600 euro, pari a un +21,7% rispetto allo stesso
mese dello scorso anno e del +33,6% rispetto a luglio 2019. Per i dealer,
anche nello scenario di distribuzione attuale, l’online si è confermato lo
strumento ideale per massimizzare le opportunità di vendita e acquisto,
soprattutto attraverso gli strumenti utili a tenere sotto controllo il mercato, ogni
giorno, attraverso il monitoraggio dei dati di domanda e offerta».
Le disponibilità in concessionaria
Naturalmente la mancanza di vetture nuove e la maggiore attenzione
sull’usato ha cambiato anche le disponibilità in concessionaria. Come
sottolineato dall’indagine realizzata dal Centro Studi Fleet&Mobility, lo stock
medio di autovetture usate presso il dealer ha subito, nel corso dei dieci anni
analizzati (dal 2012 al 2021), forti oscillazioni che lo hanno portato a
raggiungere un picco massimo di 89 unità nel 2017 e un picco minimo di 50
nel 2021.
Altro dato interessante arriva dal tempo di permanenza. Dal 2012 al 2014 lo
stock di vetture usate restava mediamente in magazzino per 84 giorni. Dal
2015 al 2020 i giorni si sono ridotti a 73 giorni (2,3 mesi). Nel 2021, per lo
stesso motivo analizzato sopra, si sono ridotti a 59. Tradotto? Se all’inizio del
periodo il magazzino ruotava 4,4 volte all’anno, nell’ultimo anno la velocità è
aumentata a 6,2 volte.
Cambiano le abitudini di acquisto
Il turbolento momento del mercato ha cambiato anche le abitudini d’acquisto
sulle vetture usate. Nel 2010 gli italiani che acquistavano un’auto usata
concentravano la scelta su vetture relativamente recenti: come riportato da
Fleet&Mobility solo una su quattro aveva più di dieci anni per un totale di circa
600mila passaggi di proprietà. Nel 2021, in un mercato dell’usato più grande
del 10% rispetto al 2010, la metà dei passaggi ha riguardato vetture
immatricolate oltre dieci anni prima raggiungendo 1,4 milioni di veicoli.
Questo dato offre diverse chiavi di lettura. Da una parte c’è il miglior
invecchiamento delle auto e una maggiore attenzione alla manutenzione ha
permesso di puntare su veicoli più anziani. Dall’altra parte un significativo
allontanamento dalle auto nuove o seminuove in favore di vetture più datate.
Nel 2010, escludendo i noleggi, su 100 auto acquistate 39 erano nuove, 47
usate fino a dieci anni e solo 14 erano più vecchie di un decennio. Nel 2021 si
è passati a 28 nuove, 37 fino a dieci anni e 35 più vecchie, sottolineando così
l’attenzione del cliente su vetture più economiche.

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