Crisi in Ucraina, via libera della Commissione europea agli Aiuti di Stato: sostegni fino a 400 mila euro per le imprese

Crisi in Ucraina, via libera della
Commissione europea agli Aiuti di Stato:
sostegni fino a 400 mila euro per le imprese

Le sanzioni adottate dall’UE e dai suoi partner internazionali hanno
gravemente colpito l’economia russa, “ma penalizzano anche l’economia
europea ed è una situazione che si protrarrà nei mesi a venire. Dobbiamo
attenuare l’impatto economico di questa guerra e sostenere le imprese e i
settori gravemente colpiti e dobbiamo farlo in modo coordinato”. Margrethe
Vestager, Vicepresidente esecutiva responsabile della politica di concorrenza,
spiega così l’importante decisione presa dalla Commissione Europea di
consentire agli Stati membri di avvalersi della flessibilità prevista dalle norme
sugli aiuti di Stato per far fronte a questa situazione senza precedenti,
continuando a garantire pari condizioni di concorrenza nel mercato unico.
Il quadro temporaneo di crisi sarà operativo fino al 31 dicembre 2022. Al fine
di garantire la certezza del diritto, la Commissione valuterà prima di tale data
se il quadro debba essere prorogato. Inoltre durante il periodo di applicazione
la Commissione valuterà il contenuto e la portata del quadro alla luce degli
sviluppi sui mercati dell’energia, sugli altri mercati dei fattori di produzione e
della situazione economica generale.
Il quadro temporaneo di crisi integra gli strumenti esistenti in materia di aiuti di
Stato con molte altre possibilità già a disposizione degli Stati membri, come le
misure che forniscono un risarcimento alle imprese per i danni subiti
direttamente a causa di circostanze eccezionali e le misure illustrate nelle
comunicazioni della Commissione sugli sviluppi del mercato dell’energia.
Il nuovo quadro consentirà agli Stati membri di
● concedere aiuti di importo limitato alle imprese colpite dall’attuale crisi o
dalle relative sanzioni e controsanzioni;
● garantire che le imprese dispongano di liquidità sufficiente; e iii)
compensare le imprese per i costi aggiuntivi sostenuti a causa dei
prezzi eccezionalmente elevati del gas e dell’energia elettrica.
Questo tipo di misure sarà accessibile anche per le imprese “in difficoltà”, per
le quali le attuali circostanze potrebbero far sorgere un forte fabbisogno di
liquidità proprio alla fine della pandemia di COVID-19. Le entità controllate
dalla Russia che sono sanzionate saranno naturalmente escluse dall’ambito di
applicazione di tali misure.
Gli Stati membri potranno immediatamente introdurre regimi per concedere
fino a 400.000 euro a impresa per ridurre al minimo l’impatto del forte
aumento dei costi dei fattori di produzione. La Commissione è pronta a
collaborare immediatamente con gli Stati membri per trovare soluzioni
praticabili che salvaguardino questo importante settore della nostra economia,
sfruttando al massimo la flessibilità prevista dalle norme sugli aiuti di Stato.
Al fine di preservare la parità di condizioni nel mercato unico, il nuovo quadro
temporaneo di crisi prevede una serie di garanzie. Gli Stati membri sono
inoltre invitati a includere requisiti di sostenibilità per la concessione di aiuti
per i costi aggiuntivi dell’energia connessi agli elevati prezzi del gas e
dell’elettricità.
La Commissione europea continuerà a controllare la situazione e a fornire il
sostegno necessario ai governi e ai cittadini.
Il nuovo framework integra le ampie possibilità di cui dispongono gli Stati
membri per concepire misure in linea con le esistenti norme dell’UE sugli aiuti
di Stato che, ad esempio consentono agli Stati membri di aiutare le imprese a
far fronte alla carenza di liquidità e a sopperire a un urgente fabbisogno di
aiuti al salvataggio. Inoltre l’articolo 107, paragrafo 2, lettera b), TFUE
consente agli Stati membri di compensare le imprese per i danni direttamente
causati da un evento eccezionale, come l’attuale crisi.


Digitalizzazione e transizione ecologica, al
via l’11 aprile le domande per i contratti di
sviluppo dedicati alle filiere industriali
strategiche

di Franco Canna

Ammontano a oltre 3 miliardi le risorse che le imprese avranno a
disposizione, attraverso lo strumento dei Contratti di Sviluppo, per lo
sviluppo delle filiere industriali strategiche. Saranno finanziati progetti di
ricerca e innovazione suscettibili di aumentare la produttività,
l’autonomia strategica e l’occupazione del Paese
Delle risorse a disposizione 1,7 miliardi arrivano dal PNRR, mentre 1,37
miliardi sono stati stanziati nella legge di Bilancio per gli anni dal 2022 al
2026.
A partire dalle ore 12 di lunedì 11 aprile sarà possibile presentare le domande
di agevolazione.
Digitalizzazione e innovazione
Interventi per 750 milioni di euro sono destinati a progetti legati alla
digitalizzazione, all’innovazione e competitività del made in Italy nei settori
● automotive
● agroindustria
● design
● moda e arredo
● microelettronica e semiconduttori
● metallo ed elettromeccanica
● chimica e farmaceutica.
Di queste risorse almeno il 40% agevolerà progetti da realizzare nelle Regioni
Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia.
Transizione ecologica
Un miliardo di euro è invece dedicato al rafforzamento degli investimenti sulle
principali filiere della transizione ecologica, incentivando programmi di ricerca
e innovazione nonché i processi di riconversione industriale.
Tre le linee di intervento:
● 500 milioni sono dedicati alla costruzione di Gigafactory nel settore
delle batterie
● 400 milioni sono per le tecnologie dei pannelli fotovoltaici
● 100 milioni per l’industria eolica.
Successivamente arriveranno anche i bandi per la costruzione di autobus
elettrici a cui sono destinati ulteriori 300 milioni di euro. In questo caso
l’obiettivo del Governo è di favorire la creazione di una filiera autonoma in
Italia che non si limiti al solo assemblaggio.
“Con l’avvio di questi bandi il Mise raggiunge nei tempi uno dei più importanti
traguardi fissati nel PNRR, perché sono ridisegnati e potenziati i Contratti di
sviluppo molto apprezzati dal mondo delle imprese”, commenta il ministro
Giancarlo Giorgetti. “Si tratta di uno strumento fondamentale che crea
sviluppo e occupazione e noi intendiamo metterlo a disposizione di tutti gli
imprenditori che vogliono utilizzarli per un nuovo percorso di crescita.
Abbiamo inoltre chiesto alla ministra Carfagna di anticipare e sbloccare
ulteriori fondi per i Contratti di sviluppo per renderli immediatamente disponibili
e far partire più velocemente altri progetti al Sud”.
Sostenere gli investimenti produttivi in questa fase – sottolinea Giorgetti –
“risponde non solo alla necessità di gestire l’impatto economico e sociale della
transizione digitale e green ma anche gli effetti del conflitto in Ucraina sulle
nostre filiere industriali. Dobbiamo pertanto accelerare su tutte quelle misure
pensate per rafforzare la competitività delle imprese, in particolare quelle del
settore manifatturiero, assicurando così all’Italia e alla Ue l’autonomia
strategica”.

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