CREDITO ED INCENTIVI – Bonus mobili 2023: requisiti, importi, spese ammesse, domanda

Bonus mobili 2023: requisiti, importi,
spese ammesse, domanda


La guida dettagliata sul bonus mobili ed elettrodomestici. Ecco a chi
spetta, gli importi, le tipologie di spese ammesse e come fare domanda
Anche nel 2023 è possibile usufruire del bonus mobili ed elettrodomestici, ma
l’importo massimo di spesa non può superare gli 8.000 euro, mentre nel
2022 la soglia era di 10.000 euro. Disponibile anche la guida dell’Agenzia
delle Entrate aggiornata a gennaio 2023.
La detrazione del 50% sulla spesa sostenuta potrà continuare ad essere
richiesta da chi realizza un intervento di ristrutturazione edilizia
acquistando nuovi mobili e/o grandi elettrodomestici di classe non
inferiore alla classe A per i forni, alla classe E per le lavatrici, le lavasciugatrici
e le lavastoviglie, alla classe F per i frigoriferi e i congelatori.
Vediamo quali sono i requisiti del bonus mobili 2023, a chi spetta, gli importi,
le tipologie di spese ammesse e come fare domanda grazie alle linee guida
aggiornate dell’Agenzia delle Entrate ed esempi pratici.
COS’È IL BONUS MOBILI ED ELETTRODOMESTICI
Il bonus mobili consiste in una detrazione IRPEF del 50% per l’acquisto di
mobili e di grandi elettrodomestici destinati ad arredare un immobile oggetto
di ristrutturazione o di manutenzione ordinaria (questo secondo caso
viene definito impropriamente “bonus mobili senza ristrutturazione”).
Nato per rilanciare il settore della mobilia e per incentivare l’acquisto di
elettrodomestici di classe energetica alta, il bonus mobili è stato introdotto
con il Decreto Legge 4 giugno 2013, n. 63 per poi essere prorogato con
modifiche dalla Legge di Bilancio 2021. L’ultima proroga arriva con Legge di
Bilancio 2022 fino al 2024 ma con una riduzione del tetto di spesa che da
10.000 euro passa a 8.000 euro grazie ad una modifica confluita nella Legge
di Bilancio 2023.
Fino al 31 dicembre 2022 avevano ancora diritto al bonus mobili a 10.000
euro solo coloro che avevano effettuato acquisti entro il 2022 e riferiti a
lavori iniziati nel 2021. Questo perché la detrazione spetta a condizione che
gli interventi di recupero del patrimonio edilizio siano iniziati a partire dal 1°
gennaio dell’anno precedente a quello dell’acquisto dei mobili e dei grandi
elettrodomestici. Ma andiamo a vedere più da vicino cos’è e come funziona
questo bonus, come da indicazioni della guida aggiornata dell’Agenzia delle
Entrate di gennaio 2023.
COME FUNZIONA IL BONUS MOBILI ED ELETTRODOMESTICI
Il bonus mobili funziona sotto forma di detrazione indicando le spese
sostenute nella dichiarazione dei redditi (modello 730 o modello Redditi
persone fisiche). Il bonus si ottiene anche quando il contribuente ha scelto, in
alternativa alla fruizione diretta delle detrazioni per gli interventi di recupero
del patrimonio edilizio, di cedere il credito o di esercitare l’opzione per lo
sconto in fattura.
Ma attenzione, la detrazione da indicare nella dichiarazione dei redditi spetta
unicamente al contribuente che usufruisce della detrazione per le spese di
intervento di recupero del patrimonio edilizio. Per esempio, se le spese per
ristrutturare l’immobile sono state sostenute soltanto da uno dei coniugi e
quelle per l’arredo dall’altro coniuge, il bonus non spetta a nessuno dei due.
Inoltre l’importo da recuperare con detrazione deve essere suddiviso in dieci
quote annuali di pari importo. Quindi la spesa si recupera in 10 anni.
A CHI SPETTA
Ma chi ha diritto al bonus mobili? Possono usufruire del bonus mobili ed
elettrodomestici i proprietari di un immobile oggetto di ristrutturazione
che siano contribuenti in Italia, ma non solo. Il bonus spetta infatti anche ai
titolari di diritti reali o personali di godimento sugli immobili oggetto degli
interventi e che ne sostengono le relative spese come i proprietari o nudi
proprietari e i titolari di un diritto reale di godimento (usufrutto, uso, abitazione
o superficie).
ALTRI BENEFICIARI
Hanno diritto al bonus anche i locatari o comodatari, i soci di cooperative
divise e indivise, gli imprenditori individuali, per gli immobili non rientranti fra i
beni strumentali o merce. Rientrano anche soggetti che producono redditi in
forma associata (i soci di società semplici, in nome collettivo, in accomandita
semplice e soggetti a questi equiparati, soci di imprese familiari), alle stesse
condizioni previste per gli imprenditori individuali.
Infine, se sostengono direttamente le spese e siano intestatari di bonifici e
fatture, possono fruire della detrazione anche:
● coniuge separato assegnatario dell’immobile intestato all’altro coniuge;
● il familiare convivente del possessore o detentore dell’immobile
oggetto dell’intervento (il coniuge, i parenti entro il terzo grado e gli affini
entro il secondo grado);
● convivente more uxorio, non proprietario dell’immobile oggetto degli
interventi né titolare di un contratto di comodato, per le spese sostenute
a partire dal 1° gennaio 2016;
● componente dell’unione civile (la Legge 20 maggio 2016, n. 76, per
garantire la tutela dei diritti derivanti dalle unioni civili tra persone delle
stesso sesso, equipara al vincolo giuridico derivante dal matrimonio
quello prodotto dalle unioni civili).
QUANDO SI PUÒ OTTENERE IL BONUS MOBILI 2023
Per ottenere il bonus mobili è indispensabile realizzare una ristrutturazione
edilizia, sia su singole unità immobiliari residenziali sia su parti comuni di
edifici, sempre residenziali. Non esiste, quindi, un vero e proprio “bonus
mobili senza ristrutturazione“, a meno che questa dicitura non venga
attribuita ai lavori di manutenzione ordinaria solo in alcuni casi specifici che,
comunque, devono essere effettuati. Insomma, senza i cosiddetti “lavori
trainanti” il bonus mobili non può essere riconosciuto. In particolare, per
ottenere il bonus mobili è necessario mettere in campo una serie d’interventi
quali:
● manutenzione straordinaria, restauro e risanamento conservativo,
ristrutturazione edilizia su singoli appartamenti;
● ricostruzione o ripristino di un immobile danneggiato da eventi
calamitosi, se è stato dichiarato lo stato di emergenza;
● restauro, risanamento conservativo e ristrutturazione edilizia,
riguardanti interi fabbricati, eseguiti da imprese di costruzione o
ristrutturazione immobiliare e da cooperative edilizie che entro 18 mesi
dal termine dei lavori vendono o assegnano l’immobile;
● manutenzione ordinaria, manutenzione straordinaria, restauro e
risanamento conservativo, ristrutturazione edilizia su parti comuni di
edifici residenziali.
Tra le spese da portare in detrazione si possono includere quelle di trasporto
e di montaggio dei beni acquistati. Come precisato dall’Agenzia delle entrate
nella circolare n. 30/2020, il bonus mobili spetta anche ai contribuenti che
usufruiscono del Sismabonus, per gli interventi finalizzati alla riduzione del
rischio sismico, nonché, per le spese sostenute dal 1° luglio 2020, del
Superbonus di cui al comma 4 dell’articolo 119 del decreto legge n. 34/2020.
CASI PARTICOLARI DI DETRAZIONE CON I BONUS MOBILI
Ma attenzione, la detrazione spetta anche quando:
● i beni acquistati sono destinati ad arredare un ambiente diverso dello
stesso immobile oggetto di intervento edilizio;
● quando i mobili e i grandi elettrodomestici sono destinati ad arredare
l’immobile, ma l’intervento cui è collegato l’acquisto viene effettuato su
una pertinenza dell’immobile stesso, anche se accatastata
autonomamente;
● se si effettua un intervento sulle parti condominiali (per esempio,
guardiole, appartamento del portiere, lavatoi), i condomini hanno diritto
alla detrazione, ciascuno per la propria quota, solo per i beni
acquistati e destinati ad arredare queste parti. Il bonus non è concesso,
invece, se acquistano arredi per la propria abitazione.
I LAVORI CHE NON DANNO DIRITTO AL BONUS MOBILI
La guida dell’Agenzia delle Entrate ha chiarito anche quali sono gli
interventi che non danno diritto al bonus mobili ed elettrodomestici, ovvero:
● i lavori di manutenzione ordinaria su singoli appartamenti come per
esempio, tinteggiatura di pareti e soffitti, sostituzione di pavimenti,
sostituzione d’infissi esterni, rifacimento di intonaci interni.
● quelli finalizzati all’adozione di misure dirette a prevenire il rischio del
compimento di atti illeciti da parte di terzi (a meno che, per le loro
particolari caratteristiche, non siano anche inquadrabili tra gli interventi
edilizi di manutenzione ordinaria, manutenzione straordinaria, restauro
o risanamento conservativo, ristrutturazione edilizia);
● la realizzazione di posti auto o box pertinenziali;
LA CONDIZIONE DELL’INIZIO DEI LAVORI
Regola generale per la fruizione della detrazione al 50% è che gli interventi di
recupero del patrimonio edilizio siano iniziati a partire dal 1° gennaio dell’anno
precedente a quello dell’acquisto dei mobili e dei grandi elettrodomestici o
proseguiti nell’anno in corso. Ecco alcuni esempi:
● per gli acquisti effettuati nel 2021, è necessario che i lavori siano
iniziati a partire dal 1° gennaio 2020 (con un plafond di spesa massimo
di 10.000 euro) mentre, se i lavori sono iniziati nel 2019, la detrazione
non spetta;
● per gli acquisti effettuati nel 2022, il bonus mobili spetta con interventi
di ristrutturazione iniziati a partire dal 1° gennaio 2021 (con una spesa
massima detraibile di 10.000 euro);
● per gli acquisti effettuati nel 2023, il bonus mobili spetta con interventi
di ristrutturazione iniziati a partire dal 1° gennaio 2022 (con una spesa
massima detraibile di 8.000 euro);
● per gli acquisti effettuati nel 2024, il bonus mobili spetta con interventi
di ristrutturazione iniziati a partire dal 1° gennaio 2023 (con una spesa
massima detraibile di 8.000 euro).
Ma attenzione, se gli interventi di recupero del patrimonio edilizio sono stati
effettuati nell’anno precedente a quello dell’acquisto, o sono iniziati nell’anno
precedente a quello dell’acquisto e proseguiti in questo anno, il limite di spesa
deve essere considerato al netto delle spese sostenute nell’anno
precedente per le quali si è usufruito della detrazione. Facciamo un esempio:
Se con riferimento a un intervento edilizio iniziato nel 2022 sono già stati
acquistati nello stesso anno mobili per 5.000 euro, per i quali si fruirà della
detrazione, sugli acquisti che si effettueranno nel 2023 si potrà beneficiare di
una detrazione calcolata sull’importo massimo di 5.000 euro (10.000 – 5.000).
Per gli acquisti effettuati nel 2023, invece, non spetta alcuna detrazione se nel
2022 sono già stati acquistati mobili ed elettrodomestici per un importo pari o
superiore ai 10.000 euro.
COME ACCERTARE LA DATA D’INIZIO DEI LAVORI
come abbiamo visto, per ottenere il bonus è necessario che la data dell’inizio
dei lavori di ristrutturazione preceda quella in cui si acquistano i beni. Non è
fondamentale, invece, che le spese di ristrutturazione siano sostenute
prima di quelle per l’arredo dell’immobile.
Se l’acquisto dei mobili e grandi elettrodomestici è destinato a un unico
immobile facente parte di un edificio interamente ristrutturato da imprese di
costruzione o ristrutturazione immobiliare e da cooperative edilizie, per data
di “inizio lavori” si intende la data di acquisto o di assegnazione
dell’immobile. La data di avvio dei lavori può essere dimostrata, per esempio,
da eventuali abilitazioni amministrative o dalla comunicazione preventiva
all’ASL, se è obbligatoria (la cosiddetta CILA). Per gli interventi che non
necessitano di comunicazioni o titoli abilitativi, è sufficiente una dichiarazione
sostitutiva di atto di notorietà.
Ma attenzione, gli acquisti di alcuni elettrodomestici, per i quali si può
usufruire del bonus (forni, frigoriferi, lavastoviglie, piani cottura elettrici,
lavasciuga, lavatrici) vanno comunicati all’ENEA, come vi spiegheremo in
fondo a questo articolo.
GLI ACQUISTI AMMESSI AL BONUS MOBILI
Possono rientrare nella detrazione del bonus gli acquisti opportunamente
certificati, fatti sia in Italia che all’estero, per:
● mobili nuovi, come letti, armadi, cassettiere, librerie, scrivanie, tavoli,
sedie, comodini, divani, poltrone, credenze, materassi, apparecchi
d’illuminazione. È escluso l’acquisto di porte, pavimentazioni (per
esempio, il parquet), tende e tendaggi, altri complementi di arredo;
● elettrodomestici nuovi di classe energetica non inferiore alla A per
i forni, alla classe E per le lavatrici, le lavasciugatrici e le lavastoviglie,
alla classe F per i frigoriferi e i congelatori, per le apparecchiature per le
quali sia prevista l’etichetta energetica, finalizzati all’arredo
dell’immobile oggetto dei sopra citati interventi. Sono ammessi tra gli
acquisti, per esempio: frigoriferi, congelatori, lavatrici, lavasciuga e
asciugatrici, lavastoviglie, apparecchi per la cottura, stufe elettriche,
forni a microonde, piastre riscaldanti elettriche, apparecchi elettrici di
riscaldamento, radiatori elettrici, ventilatori elettrici, apparecchi per il
condizionamento.
NUOVE ETICHETTE ENERGETICHE
Con riferimento alle classi di efficienza energetica che i grandi elettrodomestici
devono possedere per l’accesso alla detrazione, si fa presente che, sulla base
del Regolamento (UE) del 4 luglio 2017, n. 2017/1369, a partire dal 1°
marzo 2021, sono in vigore le nuove etichette energetiche comunitarie che,
dalla medesima data, hanno sostituito quelle precedenti introdotte a partire dal

  1. In particolare, il nuovo regolamento comunitario sull’etichettatura
    energetica ha previsto una rimodulazione delle classi di efficienza energetica,
    con la conseguenza che, sempre dal 1° marzo 2021, sono state eliminate le
    classi A+, A++ e A+++ ed è stata introdotta una nuova classificazione in scala
    A-G.
    PAGAMENTI AMMESSI PER OTTENERE IL BONUS MOBILI 2023
    Per avere la detrazione sugli acquisti di mobili e di grandi elettrodomestici
    occorre effettuare i pagamenti:
    ● con bonifico. Se il pagamento è disposto con bonifico, non è
    necessario utilizzare quello (soggetto a ritenuta) appositamente
    predisposto da banche e Poste S.p.a. per le spese di ristrutturazione
    edilizia;
    ● carta di debito o credito. In tal caso, la data di pagamento è
    individuata nel giorno di utilizzo della carta da parte del titolare (indicata
    nella ricevuta di transazione) e non nel giorno di addebito sul conto
    corrente;
    ● finanziamento a rate, a condizione che la società che eroga il
    finanziamento paghi il corrispettivo con bonifico o carte e che il
    contribuente abbia una copia della ricevuta del pagamento. In questo
    caso, l’anno di sostenimento della spesa sarà quello di effettuazione del
    pagamento da parte della finanziaria.
    Stesse modalità devono essere osservate per il pagamento delle spese di
    trasporto e montaggio dei beni. Non è consentito, invece, pagare con
    assegni bancari, contanti o altri mezzi di pagamento.
    LIMITAZIONI
    La detrazione del bonus mobili ed elettrodomestici non utilizzata in tutto o in
    parte non si trasferisce né in caso di decesso del contribuente, né in caso
    di cessione dell’immobile oggetto di intervento di recupero edilizio. Questo
    vale anche quando con la cessione dell’immobile sono state trasferite
    all’acquirente le restanti rate della detrazione delle spese di recupero del
    patrimonio edilizio. Il contribuente potrà continuare a usufruire delle quote di
    detrazione non utilizzate anche se l’abitazione oggetto di ristrutturazione è
    ceduta prima che sia trascorso l’intero periodo per usufruire del bonus.
    IMPORTO MASSIMO DEL BONUS MOBILI
    Nel 2023, indipendentemente dall’importo delle spese sostenute per i lavori di
    ristrutturazione, la detrazione del 50% va calcolata su un importo massimo di
    8.000 euro spesi per l’acquisto di mobili e grandi elettrodomestici (nel 2022 il
    tetto era di 10.000 euro). Lo “sconto fiscale” massimo, per così dire, nel 2023
    sarà di 3.500 euro (il 50% di 8.000 euro). La detrazione, inoltre, deve essere
    ripartita tra gli aventi diritto in dieci quote annuali di pari importo.
    È bene precisare che il bonus riguarda la singola unità immobiliare,
    comprensiva delle pertinenze, o la parte comune dell’edificio oggetto di
    ristrutturazione. Quindi, il contribuente che esegue lavori di ristrutturazione su
    più unità immobiliari avrà diritto più volte al beneficio.
    COME RICHIEDERE IL BONUS MOBILI
    Il bonus mobili può essere fruito con l’aiuto di un CAF o del proprio consulente
    fiscale in fase di dichiarazione dei redditi, con la presentazione del modello
    730 o del modello Persone Fisiche (ex Unico). Non si tratta, dunque, di una
    vera e propria richiesta perché non esiste una domanda, ma bisogna solo
    esporre le spese sostenute nell’apposito riquadro della denuncia per ottenere
    lo sconto fiscale e non pagare metà dell’IRPEF dovuta su quelle spese. Si
    ribadisce, infine che l’importo detraibile va suddiviso in 10 quote annuali di
    pari importo. Per facilitare gli interessati l’Agenzia delle Entrate ha anche
    messo a disposizione degli specifici modelli di dichiarazione e la guida
    aggiornata a gennaio 2023.
    COMUNICAZIONE ENEA
    Chi vuole usufruire del bonus mobili ed elettrodomestici, inoltre, deve
    comunicare all’ENEA (Agenzia Nazionale per le nuove tecnologie energia
    sviluppo economico sostenibile) gli acquisti per alcuni degli elettrodomestici
    per i quali si può usufruire del bonus (forni, frigoriferi, lavastoviglie, piani
    cottura elettrici, lavasciuga, lavatrici, asciugatrici). La mancata o tardiva
    trasmissione non implica, tuttavia, la perdita del diritto alle detrazioni
    (Risoluzione Agenzia delle Entrate n. 46/E del 18 aprile 2019).
    Per compilare la comunicazione, bisogna andare sul sito dell’Enea e
    compilare il modulo in questa sezione, disponibile solo nell’area personale
    del portale. Ricordate che la comunicazione deve essere presentata entro 90
    giorni dalla fine dei lavori di ristrutturazione, di manutenzione straordinaria o
    d’interventi per il risparmio energetico. Ulteriori informazioni in questa pagina
    del sito ENEA.
    CONTROLLI E DOCUMENTI DA CONSERVARE
    L’Agenzia delle Entrate e l’Autorità Giudiziaria hanno diritto a effettuare
    verifiche e controlli su quanto dichiarato dal contribuente per ottenere la
    detrazione fiscale. Per la verifica e i controlli sul bonus è obbligatorio
    conservare i documenti quali:
    ● ricevuta del bonifico;
    ● ricevuta di avvenuta transazione (per i pagamenti con carta di credito
    o di debito);
    ● documentazione di addebito sul conto corrente;
    ● fatture di acquisto dei beni, riportanti la natura, la qualità e la quantità
    dei beni e dei servizi acquisiti.
    GUIDA AGENZIA DELLE ENTRATE E FAQ
    Per ulteriori approfondimenti è possibile consultare la Guida Agenzia delle
    Entrate sul Bonus Mobili (Pdf 5 Mb) aggiornata a gennaio 2023, dove sono
    indicate anche le FAQ, ossia le risposte alle domande frequenti.
    RIFERIMENTI
    Decreto Legge 4 giugno 2013, n. 63 (Pdf 127 Kb) introduzione della
    detrazione
    Legge di Bilancio 2021 (Pdf 4 Mb)
    Legge di Bilancio 2022 (Pdf 2 Mb)
    Legge di Bilancio 2023 (Pdf 1 Mb)
    Circolare dell’Agenzia delle Entrate n° 9 del 1° aprile 2022 (Pdf 771 Kb)

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