COSTI ENERGETICI – Termosifoni, elettrodomestici e docce: come tagliare la bolletta – Tra le mura domestiche molti gli accorgimenti che le famiglie possono mettere in atto, come sprecare meno acqua calda e spegnere personal computer e tv

Termosifoni, elettrodomestici e docce:
come tagliare la bolletta
Tra le mura domestiche molti gli accorgimenti che le famiglie possono
mettere in atto, come sprecare meno acqua calda e spegnere personal
computer e tv


di Jacopo Giliberto
Certo, il valore etico del risparmio. Naturale, il sentimento di tutela
dell’ambiente. Ovvio, c’è anche la condivisione di un impegno collettivo simile,
per certi versi, a quel sentimento di coesione dei tempi dolorosamente
orgogliosi delle canzoni dai balconi durante il confinamento virale. Ma alla fine
ciò che funziona più di ogni altra cosa per ridurre i consumi di energia nelle
case, negli uffici, nei negozi, negli stabilimenti, nei laboratori e nelle altre
attività umane è il costo insolente del metano e, di conseguenza, il prezzo
sfacciato della corrente elettrica.
L’aggiornamento tariffario trimestrale deciso dall’autorità dell’energia Arera per
il 1° luglio, senza variazioni di rilievo, aveva rinviato di tre mesi la randellata
delle bollette prevista per il 1° ottobre.
Le soluzioni per fare a meno dell’energia sono note da settimane, ma sono
conosciute da sempre: meno sprechi, soprattutto per riscaldare o raffreddare
case e luoghi di lavoro. Ma prima, un paio di numeri di inquadramento.
I 25,7 milioni di famiglie italiane potrebbero risparmiare 5,5 miliardi di metri
cubi di metano l’anno — il doppio di quanto si estrae oggi dai grandi ma ormai
spompati giacimenti nazionali di gas — se la doccia venisse fatta a giorni
alterni (risparmio per famiglia: 95,7 metri cubi di gas in meno l’anno) e se i
termosifoni venissero abbassati di un grado (risparmio per famiglia: 118,6
metri cubi di gas l’anno). Questi numeri non sono del Governo; sono il risultato
di una ricerca condotta qualche mese fa dall’ingegner Nicolandrea Calabrese,
responsabile del laboratorio dell’Enea sull’efficienza energetica negli edifici.
Il documento del Governo si chiama «Piano nazionale di contenimento dei
consumi di gas naturale», è stato presentato una settimana fa, è un file in
formato Pdf di 15 pagine, è stato emanato dal ministro della Transizione
ecologica Roberto Cingolani ma, in trasparenza si può leggere la “firma”
culturale di Gilberto Dialuce, il presidente dell’Enea, ingegnere minerario,
espertissimo di energia. E il documento del ministro Cingolani contiene
proprio un’evoluzione di quegli studi con cui l’ingegner Calabrese dell’Enea
analizza i comportamenti virtuosi dei 25,7 milioni di famiglie italiane.
Le misure del “piano Cingolani” avranno l’effetto desiderato? C’è molto
auspicio ma al tempo stesso serve una doccia fredda di pessimismo
razionalista. Mancano i controlli per far rispettare ore e temperature del
riscaldamento. Negli edifici pubblici, dice il piano, «sarà possibile comunque
attuare, oltre a controlli a campione su edifici pubblici, grandi locali
commerciali, punti a maggiore consumo, una responsabilizzazione dei
conduttori degli impianti di riscaldamento centralizzato, monitorando a livello
di reti di distribuzione gas cittadine la risposta degli utenti utilizzando i dati
orari di prelievo». Controlli a campione; insomma, tanta fiducia per gli
obbedienti e rischio quasi zero per i disobbedienti. Per i comportamenti
individuali delle famiglie, invece, controlli zero: si punterà su quella moral
suasion, quel convincimento collettivo che nei momenti disgraziati unisce le
persone in comportamenti virtuosi. E soprattutto l’opera più convincente sarà
data dalle bollette dal prezzo sfrontato.
LE BUONE ABITUDINI CHE FANNO SPENDERE MENO
Insomma, il “piano Cingolani” non è perfetto ma secondo l’economista
dell’energia Alessandro Marangoni (Althesys) «il vero rischio è il non fare».
Come dicono i milanesi, «piuttosto che niente, è meglio piuttosto», e cioè si
evitano le soluzioni superbe e disastrose che i veneti definiscono «la toppa è
peggio del buco».
Le misure del piano intendono dare all’Italia una trentina di miliardi di metri
cubi alternativi a quelli importati nel 2021 dalla Russia. Più fonti rinnovabili
d’energia, nuovi giacimenti, nuove provenienze del metano, ricorso a carbone
e biometano sono alcuni dei modi.
Ma 8,2 miliardi di metri cubi si possono ottenere dal risparmio energetico. Per
esempio ottimizzando il riscaldamento delle case — tagliare un grado, di 15
giorni di periodo di riscaldamento e di un’ora al giorno — il Governo pensa di
mettere a risparmio 2,7 miliardi di metri cubi di gas; altri 2,7 miliardi di metri
cubi si possono risparmiare con i comportamenti intelligenti ed etici dei
cittadini (si veda anche la scheda in pagina). Come le soluzioni di cui si parla
da una settimana: la doccia sobria e i termosifoni a temperatura punitiva.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.