La città che verrà, tra 5G, Internet of things
(e ottimismo)
di Michelangelo Suigo
L’obiettivo del tour organizzato da Inwit e Fondazione Ottimisti e
Razionali è raccontare, con il coinvolgimento delle istituzioni locali e del
mondo accademico, le potenzialità del 5G e l’importanza dei territori per
raggiungere gli obiettivi del Pnrr
Una città “smart” o meglio una “Smart city”. Non una città del futuro ma una
città intelligente, a misura d’uomo, inclusiva, resiliente e sostenibile. Il
concetto di Smart city appare per la prima volta nel dibattito urbanistico negli
Anni ‘90, ad esempio nel libro The Technopolis Phenomenon: Smart Cities,
Fast Systems, Global Networks, con particolare attenzione agli aspetti legati
all’hardware ovvero il capitale tecnologico, costituito da quelle infrastrutture
fisiche necessarie a rendere un agglomerato urbano digitalmente connesso.
Negli anni 2000 il focus si sposta sugli aspetti “sottili” della Smart city, legati al
capitale umano.
Inizia così la moderna idea di città smart, dove capitale tecnologico e umano
si incontrano. La Commissione Europea la definisce come “un luogo in cui le
reti e i servizi tradizionali sono resi più efficienti con l’uso di soluzioni digitali a
vantaggio dei suoi abitanti e delle imprese”. Lo sviluppo del 5G rappresenta il
principale driver abilitante per città più sostenibili, fornendo la connettività
necessaria per la smart mobility, per servizi pubblici ed edifici più intelligenti,
nonché per un migliore controllo del consumo energetico, contribuendo così
alla riduzione delle emissioni di gas serra.
Una città, quindi, dove servizi evoluti, innovazione e attenzione alle esigenze
dei cittadini costituiranno gli assi portanti dello sviluppo urbano, grazie allo
sviluppo dell’Iot (Internet of Things). Città che, secondo uno studio di
Mckinsey, saranno più sicure (-10% incidenti, -30% furti), più veloci (-45/65%
del tempo in uffici pubblici), più green (-10/15% emissioni, 25–80 litri di acqua
risparmiati persona/giorno) e più sostenibili (+3% occupazione e minor costo
della vita). Una vera e propria rivoluzione quindi, che va supportata però da
una corretta informazione, per evitare si possa cadere nella diffusione
incontrollata di fake news e alimentare così false credenze.
Una responsabilità questa, anche del mondo delle tlc che di questa
rivoluzione sono le protagoniste. E’ su questa base che Inwit, insieme alla
Fondazione Ottimisti e Razionali, ha pensato di organizzare un vero e proprio
Tour lungo la penisola, in 6 tappe.
L’obiettivo è raccontare, con il coinvolgimento delle istituzioni locali e del
mondo accademico, le potenzialità del 5G e l’importanza dei territori per
raggiungere gli obiettivi del Pnrr. Il tour ha già visto protagoniste le città di
Napoli e Roma, con la partecipazione dei rispettivi sindaci. La prossima tappa
sarà a Firenze, altra occasione per approfondire lo sviluppo tecnologico e
digitale in un luogo di altissimo valore storico culturale.