Fondo di Garanzia PMI: sei mesi in più per
il rimborso dei 30 mila euro
di Salvatore Cuomo – LEGGI E PRASSI
Fondo di Garanzia PMI: concessi sei mesi in più per il rimborso dei 30
mila euro. Un’opportunità poco pubblicizzata che in effetti potrebbe
essere utile ad imprese e professionisti alle prese con gli strascichi della
crisi pandemica e in attesa di possibili e più risolutive opzioni
Tra le novità del testo del Decreto Milleproroghe, definitivamente convertito lo
scorso mese di febbraio, è stata data la possibilità di ritardare di sei mesi il
rimborso della quota capitale dei finanziamenti garantiti dallo Stato per il
tramite del Fondo centrale di Garanzia PMI, di cui al DL 23/2020 il cosiddetto
Decreto Liquidità.
La Legge 25 febbraio 2022, n. 15 dal titolo “Conversione in legge, con
modificazioni, del decreto-legge 30 dicembre 2021, n. 228, recante
disposizioni urgenti in materia di termini legislativi” pubblicata nel
Supplemento ordinario alla Gazzetta Ufficiale n. 49 il 28 febbraio scorso
riporta il testo del decreto originario coordinato con le modifiche introdotte
dalla legge di conversione.
All’articolo 3, “Proroga di termini in materia economica e finanziaria”, il
comma 4-ter, dispone quanto segue:
All’articolo 13, comma 1, del decreto-legge 8 aprile 2020, n. 23, convertito,
con modificazioni, dalla legge 5 giugno 2020, n. 40, relativo agli interventi del
Fondo di garanzia per le piccole e medie imprese, dopo la lettera m-bis) è
inserita la seguente:
“m-ter) per i finanziamenti di cui alle lettere m) e m-bis), il cui termine iniziale
di rimborso del capitale è previsto nel corso dell’anno 2022, il termine
anzidetto, su richiesta del soggetto finanziato e previo accordo tra le parti, può
essere differito di un periodo non superiore a sei mesi, fermi restando gli
obblighi di segnalazione e prudenziali;”.
Fondo di Garanzia PMI: nel DL Milleproroghe un piccolo
palliativo
Di fatto, attesa la combinazione del caro energia con la situazione
epidemiologica che ha vissuto il suo picco proprio ad inizio anno, e
nonostante molti dei potenziali beneficiari abbiano già ripreso le loro attività
dallo scorso anno, con questa disposizione si è voluto concedere qualche
mese di respiro a coloro che si trovano nella difficoltà finanziaria dovuta sia al
rallentamento della crescita economica per i motivi sopra citati ma anche alla
ripresa delle attività di riscossione con la notifica di cartelle ed avvisi
accumulata in questi due anni per le sospensioni disposte fin dall’inizio della
pandemia e più volte posticipate.
Quindi chi ritiene potrà rivolgersi alla propria banca di riferimento e richiedere
l’applicazione delle novità del Fondo di Garanzia PMI.
Bisogna sottolineare, infatti, che non si beneficia dei tempi più lunghi
automaticamente ma, come appunto specificato nella norma, “previo accordo
tra le parti” e “fermi restando gli obblighi di segnalazione e prudenziali”.
Non sarà la soluzione definitiva ma appunto un piccolo palliativo in attesa di
possibili è più risolutive soluzioni quali una riedizione della pace fiscale ed
una rottamazione quater, estesa magari agli avvisi bonari, proposte di cui si
sente da tempo parlare anche all’interno delle aule parlamentari.
Ma forse su questo sarà possibile sapere qualcosa di più concreto dopo la
presentazione del DEF, il Documento di Economia e Finanza, attesa entro
la prossima settimana.