PNRR, come funziona la piattaforma
PaDigitale2026: ecco come accedere ai
bandi per i fondi
La piattaforma PaDigitale2026.gov.it è stata realizzata dal Ministero
per l’Innovazione Tecnologica e Transizione Digitale per gestire
l’accesso ai bandi del PNRR per l’erogazione dei fondi previsti dal
piano: vediamo in cosa consiste e quali documenti servono
di Andrea Tironi_Project Manager – Digital Transformation
Una piattaforma per i bandi PNRR associati al digitale realizzata dal Ministero
per l’Innovazione Tecnologica e Transizione Digitale: è
PaDigitale2026.gov.it. La roadmap prevede l’uscita dei bandi nella
primavera 2022 e del resto, iniziano ad arrivare alcune informazioni che
spiegano cosa servirà alla PA per partecipare all’erogazione dei fondi.
PNRR, a cosa servono i fondi per la digitalizzazione
della PA
Vediamo quali sono i punti cui i fondi sono dedicati.
Abilitazione e facilitazione migrazione al Cloud (1 miliardo di euro)
Prevede come prossimi passi la classificazione dei dati delle PA (entro Luglio
2022) su piattaforma resa disponibile dall’ACN (Agenzia CyberSicurezza
nazionale) e successivamente invio del piano di migrazione al Cloud entro
Febbraio 2022 al MITD.
Esperienza dei servizi pubblici (613 milioni)
Gli obiettivi di questo punto sono da comprendere nelle prossime
settimane/mesi dal punto di vista concreto.
Adozione PagoPA e app IO (750 milioni)
E’ probabile che richieda il completamento dell’adozione della piattaforma
pagoPA (pagamenti digitali) ed IO per tutti i servizi.
Adozione identità digitale (285 milioni)
E’ probabile chieda il raggiungimento del 100% dei servizi accessibili con
SPID e CIE (eventualmente anche con CNS)
Digitalizzazione degli avvisi pubblici (245 milioni)
Adesione alla piattaforma delle notifiche (PDN) per tutti gli enti, per ridurre i
costi di notifica e migliorare il tempo e il processo di notifica.
Come funzionano i bandi del PNRR
I passi da effettuare coinvolgono alcune piattaforme abilitanti come SPID, CIE
e l’indice delle PA (ovvero IPA). Per partecipare agli avvisi sarà infatti
importante che il legale rappresentante registrato su IPA si autentichi alla
piattaforma con CIE o SPID, ovvero con identità digitale. Successivamente
dovrà scegliere l’amministrazione di riferimento da una lista preselezionata
dopo aver inserito una mail istituzionale.
Dopo la scelta, potrà visualizzare (e confermare o rettificare) i dati visualizzati
dell’amministrazione scelta. Infine, completerà la registrazione. Visto che il
legale rappresentante tipicamente sarà il firmatario della richiesta di
finanziamento (ma solitamente non è il compilatore della richiesta stessa) è
stato previsto di aggiungere dei collaboratori alla compilazione della domanda,
in modo da evitare l’uso conto terzi di identità digitali.
I collaboratori saranno le figure più operative. Sebbene non specificato molto
probabilmente l’aggiunta di collaboratori sarà effettuata mediante codice
fiscale, permettendo loro di accedere al portale con SPID e CIE. Il legale
rappresentante dovrà comunque essere l’unico firmatario della richiesta di
finanziamento e dovrà effettuare questa firma (in forma cades – p7m)
direttamente. Non è previsto che possa firmare la richiesta un collaboratore.
Il CUP
Per ricevere l’assegnazione formale del finanziamento sarà necessario
richiedere un Codice unico di progetto (CUP). Il CUP è lo strumento cardine
per il funzionamento del Sistema di Monitoraggio degli Investimenti Pubblici
(MIP). Richiedere un CUP è obbligatorio per tutte le iniziative realizzate
utilizzando risorse provenienti da bilanci di enti pubblici o di società
partecipate, direttamente o indirettamente. Solitamente si parla di lavori, nel
caso specifico viene richiesto anche per attività di digitalizzazione, quindi si
spendono due parole a riguardo per chi non conoscesse il tema.
Il CUP è costituito da una stringa alfanumerica di 15 caratteri, come ad
esempio: G17 H03 0001 30001. Il CUP è richiedibile mediante la piattaforma
ad hoc realizzata dal CIPESS (Dipartimento per la programmazione ed il
coordinamento della politica economica), grazie ad un percorso guidato. Il
CUP è rilasciato al termine dell’inserimento di alcuni dati riguardanti il progetto
d’investimento pubblico all’interno del Sistema. Tali informazioni, dette
“corredo informativo”, comprendono essenzialmente la descrizione del
progetto e l’individuazione delle sue caratteristiche salienti quali:
● natura e tipologia (realizzazione di lavori pubblici, acquisto di beni,
concessione di incentivi ad unità produttive, ecc),
● settore d’intervento,
● localizzazione territoriale specifica,
● copertura finanziaria,
● settore di attività economica prevalente del soggetto beneficiario
dell’investimento pubblico.
Le informazioni raccolte confluiscono in due banche dati interne al Sistema
CUP:
● Anagrafe progetti, che contiene per ciascun progetto d’investimento
pubblico il CUP e il relativo corredo informativo,
● Anagrafe soggetti, che contiene per ciascun soggetto responsabile i dati
relativi ad ogni utente registrato al Sistema CUP
Fondi PNRR, quali documenti servono
Riassumendo quanto detto, per le prima fasi di finanziamento associate ai
fondi di padigitale2026.gov.it servono: