ANALISI E COMMENTI – Legge di Bilancio 2023: le novità annunciate in conferenza stampa

Legge di Bilancio 2023: le novità
annunciate in conferenza stampa


di Rosy D’Elia – FISCO
Verso la Legge di Bilancio 2023: dalla flat tax al reddito di
cittadinanza passando per le misure di contrasto al caro energia,
con le novità annunciate nella conferenza stampa di oggi, 22
novembre, il quadro delle misure che entreranno nel testo della
Manovra si fa più chiaro.
Si entra sempre di più nel vivo dei lavori sulla Legge di Bilancio 2023:
approvato con il Consiglio dei Ministri del 21 novembre il testo del Disegno
di Legge che segna ufficialmente l’inizio del cantiere per la definizione della
Manovra.
“Si basa su un approccio prudente e realista che tiene conto della situazione
economica, anche in relazione allo scenario internazionale, e allo stesso
tempo sostenibile per la finanza pubblica, concentrando gran parte delle
risorse disponibili sugli interventi a sostegno di famiglie e imprese per
contrastare il caro energia e l’aumento dell’inflazione”
Si legge nel comunicato stampa diffuso dal Governo nella tarda serata di
lunedì 21 novembre.
Diretta della conferenza stampa del Presidente del Consiglio Giorgia Meloni:
Dal reddito di cittadinanza al caro energia, i riflettori sono puntati su una
serie di novità promesse o annunciate nelle ultime settimane: il pacchetto di
misure, attesissimo per il ritardo accumulato sulla tabella di marcia a causa
delle elezioni fissate a settembre, rappresenta il primo lavoro composito del
nuovo Governo.
Si parla di un valore complessivo di 35 miliardi di euro: in campo ci sono 21
miliardi da destinare al contrasto alla crisi energetica, ma bisognerà agire
anche su altri fronti e per far quadrare i conti sarà necessario anche qualche
taglio.
Legge di Bilancio 2023, quando arriverà il testo con le novità?
Il Consiglio dei Ministri del 21 novembre ha dato il via libera al testo del
Disegno di Legge di Bilancio: bisogna procedere a ritmi serrati per avviare
ufficialmente i lavori che porteranno all’approvazione della Manovra entro
fine anno.
Come ha ricordato lo stesso Ministro dell’Economia e delle Finanze
Giancarlo Giorgetti durante l’audizione sulla NADEF lo scorso 9 novembre,
sottolineando il grande sforzo del Governo a produrre i documenti di bilancio
in così poco tempo, il percorso verso l’approvazione della Manovra 2023 ha
una serie di date di scadenza, interne con la presentazione al Parlamento,
ed europee per la valutazione della politica di Bilancio a livello comunitario.
Ed è proprio su questa tabella di marcia che bisognerà procedere spediti,
una tappa dopo l’altra, perché le elezioni politiche fissate il 25 settembre
2022 hanno fatto accumulare un ritardo di circa un mese sui lavori
preparatori che portano alla definizione del testo della Legge di Bilancio.
PROGRAMMAZIONE SCADENZA
Presentazione del DEF al Parlamento 10 aprile
Presentazione alle Camere della Nota di aggiornamento
del DEF
27 settembre
Presentazione del Documento Programmatico di Bilancio 15 ottobre
Presentazione alle Camere del disegno di legge del
bilancio dello Stato
20 ottobre
Parere della Commissione UE sul DPB 30 novembre
Approvazione del Parlamento della Legge di Bilancio 31 dicembre
Eventuali disegni di legge collegati alla manovra di
finanza pubblica
entro il mese di
gennaio
Legge di Bilancio 2023: una sintesi delle principali novità
Nel comunicato stampa diffuso dal Governo dopo il Consiglio dei
Ministri del 21 novembre 2022 le prime conferme sulle misure inserite nel
testo del DDL Bilancio:
● Misure contro il caro energia:
○ eliminazione degli oneri impropri delle bollette;
○ rifinanziato fino al 30 marzo 2023 il credito d’imposta per
l’acquisto di energia elettrica e gas naturale: per bar, ristoranti
ed esercizi commerciali salirà dal 30% al 35% mentre per le
imprese energivore e gasivore dal 40% al 45%;
● Pacchetto famiglia:
○ confermato il bonus bollette per i più fragili con un innalzamento
della soglia ISEE da 12.000 a 15.000 euro;
○ riduzione dell’IVA dal 10 al 5 per cento per i prodotti per
l’infanzia e gli assorbenti;
○ introduzione di bonus spesa comunali per i redditi fino a 15.000
euro per l’acquisto di beni di prima necessità;
○ assegno unico maggiorato per il 2023 per le famiglie numerose;
○ potenziamento della detassazione dei premi di produttività;
○ bonus assunzioni fino a 6.000 euro per donne fino a 36 anni e
percettori di reddito di cittadinanza;
○ proroga delle agevolazioni per tutto il 2023 per l’acquisto della
prima casa per i giovani under 36;
● introduzione per i lavoratori autonomi di una flat tax incrementale al
15% con una franchigia del 5% e un tetto massimo di 40.000 euro;
● estensione del regime forfettario a 85.000 euro;
● Tregua fiscale;
● Pensioni:
○ via libera a quota 103: 62 anni con 41 di contributi per andare in
pensione;
○ confermata con modifiche Opzione Donna e via libera ad ape
sociale per i lavori usuranti;
● Reddito di cittadinanza:
○ dal 1° gennaio 2023 alle persone tra 18 e 59 anni (abili al lavoro
ma che non abbiano nel nucleo disabili, minori o persone a
carico con almeno 60 anni d’età) è previsto un massimo di 7/8
mensilità invece delle attuali 18 rinnovabili;
○ introdotto un periodo di almeno sei mesi di partecipazione a un
corso di formazione o riqualificazione professionale;
○ Si decade anche nel caso in cui si rifiuti la prima offerta
congrua;
● Tetto al contante a 5.000 euro dal 1° gennaio 2023;
● Probabile proroga del taglio del cuneo fiscale del 2 per cento, più
riduzione del 3 per cento solo per i redditi fino a 20.000 euro;
● Imprese:
○ Sospensione di plastic e sugar tax;
○ Fondo garanzia PMI rifinanziato per un miliardo nel 2023.
Legge di Bilancio 2023, le prime certezze: novità contro il caro
energia
Nelle ultime settimane alcune anticipazioni sulle possibili novità della Legge
di Bilancio 2023 sono arrivate direttamente dagli esponenti della squadra di
Governo, ma dal reddito di cittadinanza a una possibile tregua fiscale, le
misure in alcuni casi hanno ancora contorni molto sfumati.
Su un fronte, però, la visione è più chiara: la linea di intervento sul caro
energia.
Una prima azione in questo senso da parte del Governo è arrivata anche
prima della Legge di Bilancio 2023: il 10 novembre è stato approvato in
Consiglio dei Ministri il testo del Decreto Aiuti quater che ha portato a un
pacchetto di misure contro il caro energia e l’inflazione necessarie per
chiudere l’anno.
I fondi a disposizione per la prossima Manovra serviranno per confermare
anche nei primi mesi del 2023 una linea di intervento già adottata nello
scorso anno con:
● crediti di imposta in favore delle imprese per l’acquisto di energia e
gas con aliquote che passano dal 30 e 40 per cento al 35 e 45 per
cento;
● contenimento degli oneri generali di sistema per le utenze di energia
elettrica e gas;
● proroga del bonus bollette per le famiglie più fragili dal punto di vista
economico con soglia ISEE che sale da 12.000 a 15.000 euro.
Tra le novità in arrivo anche una flat tax incrementale, ok
all’estensione del forfettario
Tra i punti fermi della Legge di Bilancio 2023 anticipati dal Ministro
dell’Economia e delle Finanze Giancarlo Giorgetti, inoltre, ci sono novità in
arrivo anche per le partite IVA.
“Sono inoltre allo studio altre misure che riguardano l’estensione della soglia
di ricavi e compensi che consente ai soggetti titolari di partita IVA di aderire
al regime forfetario e un regime sostitutivo opzionale (cd “flat tax
incrementale”) per i contribuenti titolari di redditi da lavoro o di impresa non
aderenti al regime forfetario che potranno assoggettare ad aliquota del 15%
una quota dell’incremento di reddito registrato nel 2022 rispetto al maggiore
tra i medesimi redditi dichiarati e assoggettati all’IRPEF nei tre anni
d’imposta precedenti”.
Aveva annunciato lo scorso 9 novembre, ma non è stata così semplice la
genesi delle novità necessarie per dare forma all’idea di tassazione piatta
tanto cara, anche se con formule diverse, alle tre forze politiche che
compongono la coalizione di Governo.
La scelta sembra ricadere su una versione molto light e meno costosa:
l’estensione della soglia del regime forfettario a 85.000 euro e l’introduzione
di un nuovo regime che permetta di applicare un’aliquota più bassa
all’aumento di reddito registrato considerando il maggiore tra i redditi IRPEF
dei tre anni precedenti.
“Introduzione per i lavoratori autonomi di una flat tax incrementale al 15%
con una franchigia del 5% e un tetto massimo di 40.000 euro”.
Si legge nel comunicato stampa del Governo.
Inizialmente la novità sembrava essere rivolta persino ai lavoratori
dipendenti, l’ipotesi poi è sfumata e a poche ore dal Consiglio dei Ministri sul
DDL Bilancio il punto interrogativo sembrava toccare anche le partite IVA.
Per i lavoratori e le lavoratrici dipendenti, invece, le novità riguardano le
agevolazioni fiscali previste per i premi di produttività con una riduzione
dell’imposta sostitutiva al 5 per cento entro il limite dei 3.000 euro.
La soglia dei 3.000 euro porta alla memoria le novità introdotte con il
Decreto Aiuti quater sui fringe benefit ma è necessario specificare che si
tratta di due diverse agevolazioni fiscali.
Legge di Bilancio 2023, tra le novità in arrivo anche una tregua
fiscale
Un’altra novità fiscale annunciata già dalla presidente del Consiglio dei
Ministri Meloni durante le dichiarazioni programmatiche del 25 ottobre e
confermata da Giancarlo Giorgetti è la cosiddetta tregua fiscale.
“Completeranno il pacchetto delle misure tributarie interventi di “tregua
fiscale” che saranno un utile sostegno alla liquidità nell’attuale contesto di
crisi energetica e tensioni inflazionistiche”.
Certamente, quindi, la misura sarà un tassello della prossima Manovra ma
per gli importi che definiranno il campo di applicazione delle novità non c’è
ancora una cifra certa.
Sono in valutazione uno stralcio delle cartelle fino a 1.000 euro e un
versamento del 50 per cento dell’imposta dovuta per le cartelle comprese tra
1.000 e 3.000 euro. È possibile che si stabilisca un 5 per cento con una
dilazione per 5 anni e una cancellazione di aggi e interessi.
Le novità dovrebbero riguardare le cartelle fino al 2015.
Allo studio anche aiuti anche per le situazioni che precedono le cartelle
esattoriali come gli avvisi bonari o altri tipi di contestazioni da parte
dell’Agenzia delle Entrate.
Tagli selettivi dell’IVA, più tempo per sugar e plastic tax e
detrazioni fiscali ridotte
La discussione sulle novità fiscali da inserire nella Legge di Bilancio 2023
riguarda, inoltre, anche l’inserimento o meno di alcuni tagli selettivi all’IVA:
sembra non trovare spazio un azzeramento dell’imposta sul valore aggiunto
per pane, pasta e latte, via libera a una riduzione al 5 per cento per i prodotti
per l’infanzia e per l’igiene femminile.
All’orizzonte anche una ennesima proroga di sugar e plastic tax, presenza
fissa delle ultime Manovre.
Nessuna conferma o smentita sull’ipotesi di un taglio delle detrazioni fiscali
per coloro che hanno redditi superiori a 60.000 euro, riducendo a metà le
soglie attualmente in vigore che prevedono il decalage del valore dei
benefici fiscali dai 120.000 a 240.000 euro.
Legge di Bilancio 2023, quali novità per il Superbonus
arriveranno con il testo della Manovra?
Nella panoramica delle novità in arrivo con la Legge di Bilancio 2023 un
posto spetta anche al superbonus, anche se un primo pacchetto di
modifiche è già arrivato in Gazzetta Ufficiale, in anticipo rispetto alle
previsioni, con il Decreto Aiuti quater.
Il Ministro dell’Economia e delle Finanze Giancarlo Giorgetti non ha
risparmiato parole critiche per l’impianto normativo del superbonus e ha
motivato l’utilizzo dello strumento del Decreto Legge sottolineando: “prima
interviene la chiarezza normativa meglio è per tutti”.
Con le novità introdotte con il DL Aiuti quater, il superbonus 110 per cento
passa al 90 per cento tranne che in caso di presentazione della
comunicazione di inizio lavori asseverata, la CILAS, entro il 25 novembre e
delibera assembleare precedente.
Il superbonus si applica ancora al 110 per cento fino al 31 marzo 2023 per le
villette unifamiliari con il 30 per cento dei lavori completato entro il 30
settembre 2022. Viene, poi, ripristinata l’agevolazione per le unifamiliari ma
con due requisiti da rispettare:
● deve trattarsi di prima casa;
● è necessario rientrare in una soglia di redditi medio bassi, 15mila euro
l’anno, innalzati in base al quoziente familiare.
Il DL Aiuti quater, infine, ha previsto anche una estensione dei tempi di
fruizione di cessione del credito e sconto in fattura a 10 anni per quanto
riguarda le somme relative ad operazioni che si sono perfezionate entro il 31
ottobre 2022.
Ma il quadro delle novità è in via di definizione e non è escluso che le
modifiche alla disciplina del superbonus possano arrivare anche con la
prossima Legge di Bilancio o con il collegato fiscale.
In questo gioco di complementarietà tra Manovra e DL Aiuti quater rientrano
anche le novità che riguardano il tetto al contante: l’innalzamento del limite
da 1.000 a 5.000 euro dal 1° gennaio 2023, contrariamente a quanto
annunciato dalla premier Giorgia Meloni, non è stato inserito nel DL n.
176/2022 per mancanza delle caratteristiche di urgenza e necessità e si
sposta nel pacchetto di misure della Legge di Bilancio 2023.
Legge di Bilancio 2023, dal cuneo fiscale alle pensioni: le
principali novità sul Lavoro
Altrettanto fitto è il panorama delle novità dal punto di vista del Lavoro.
Tra i temi caldi degli ultimi mesi c’è anche il taglio al cuneo fiscale, avviato
dal Governo Draghi con le misure introdotte tramite la Legge di Bilancio
scorsa e il Decreto Aiuti bis che da luglio 2022 ha portato al 2 per cento il
valore dell’esonero contributivo per coloro che hanno una retribuzione
mensile fino a 2.692 euro.
Meloni ha promesso una riduzione del cuneo fiscale pari al 5 per cento ma,
vista anche la necessità di recuperare risorse, è verosimile pensare che si
procederà per gradi.
Con il termine cuneo fiscale si indica l’insieme di imposte e contributi sul
lavoro: sia le somme trattenute al lavoratore che gli oneri a carico delle
imprese.
Nel comunicato stampa del Governo non ci sono punti fermi in questo
senso. Ma la linea che emerge dalle ultime indiscrezioni è una conferma del
taglio attuale e un incremento per arrivare a una riduzione del 3 per cento
solo per i redditi fino a 20.000 euro.
I riflettori sono puntati anche su quello che viene dopo il lavoro, le pensioni.
L’intenzione del Governo è quella di confermare Opzione donna con
modifiche ai requisiti, in pensione a 58 con due figli o più, 59 con un figlio,
60 altri casi, e di proporre una formula di quota 103 non semplicemente
legata agli anni di contributi ma anche all’età: il limite viene fissato a 62 anni.
Confermata anche Ape sociale per i lavori usuranti.
Infine, in linea con le intenzioni più volte dichiarate, si interverrà anche con
una riforma del reddito di cittadinanza con la Legge di Bilancio 2023: le
modifiche saranno sicuramente in senso restrittivo e serviranno anche a
recuperare risorse. La direzione è quella di intervenire sulla platea degli
occupabili portando il limite di offerte di lavoro che è possibile rifiutare prima
di perdere l’assegno a una sola proposta. In ogni caso il 2023 sarà un anno
transitorio per il reddito di cittadinanza, fa sapere il Governo:
“Dal 1° gennaio 2023 alle persone tra 18 e 59 anni (abili al lavoro ma che
non abbiano nel nucleo disabili, minori o persone a carico con almeno 60
anni d’età) è riconosciuto il reddito nel limite massimo di 7/8 mensilità invece
delle attuali 18 rinnovabili. E’ inoltre previsto un periodo di almeno sei mesi
di partecipazione a un corso di formazione o riqualificazione professionale.
In mancanza, decade il beneficio del reddito. Si decade anche nel caso in
cui si rifiuti la prima offerta congrua”.
Sia sul fronte del Fisco che del Lavoro, però, si attende il testo ufficiale del
DDL Bilancio per avere una panoramica chiara di un primo impianto della
Manovra 2023 proposta dal nuovo Governo.
fonte:

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