ANALISI E COMMENTI – IV RAPPORTO SULLE POVERTÀ DELLE CARITAS DIOCESANE IN UMBRIA

IV RAPPORTO SULLE POVERTÀ DELLE CARITAS
DIOCESANE IN UMBRIA


Questo Rapporto analizza la povertà in Umbria nel 2021, quale risulta dalle
rilevazioni compiute presso i Centri di ascolto delle Diocesi della regione.
Introduzione
Per un inquadramento dell’analisi della povertà in Umbria, può essere
opportuno qualche cenno sullo stato dell’economia e della società della
Regione.
Dopo l’assalto della pandemia l’Umbria prova a ripartire, ma già alla fine del
2021 la ripresa comincia a rallentare per le difficoltà sul fronte
dell’approvvigionamento delle materie prime e il forte rincaro dei prodotti
energetici (Aur, Relazione economico sociale sull’Umbria, settembre 2022),
fenomeni poi aggravati dallo scoppio del conflitto tra Russia
ed Ucraina.
L’Umbria rimane fortemente legata alle sorti dell’Italia, per la quale le
prospettive di crescita vengono riviste al ribasso, in un contesto di estrema
incertezza sulle future dinamiche economiche nazionali e internazionali.
Sul fronte degli occupati, nel 2021 si registra una sensibile crescita, ma con
una prevalenza di contratti a termine, ed anche un livello elevato di lavoratori
e lavoratrici non alla ricerca di occupazione, probabilmente in attesa di un
assestamento dei ritmi familiari e della situazione complessiva.
Come ricorda il Rapporto dell’AUR sul 2021, un’elevata incidenza della
povertà assoluta costituisce una caratteristica della regione.
L’analisi delle molteplici disuguaglianze conferma la complessità e la
multiproblematicità della condizione di povertà. Per combatterla
efficacemente occorre, ai vari livelli di governo, un approccio programmato
integrato, riferito alle varie dimensioni di essa, con il concorso coordinato di
tutti gli Attori del welfare.
Alla pandemia è seguita una grande diffusione della povertà, con un forte
inasprimento delle disuguaglianze, frutto diretto e indiretto degli svariati
provvedimenti di confinamento (lockdown), per blocco o chiusura. Ne
rimangono inoltre rimarcate, ed aggravate, disparità molteplici, che
caratterizzano struttura e funzionamento del sistema economico e sociale.
Per effetto della pandemia, muta anche la composizione delle persone cadute
in povertà. Circa il 30% dei richiedenti aiuto è costituito dai cosiddetti
“nuovi poveri”, di cui quasi 2/3 italiani, colpiti dagli effetti diretti e indiretti
della pandemia.
I dati per l’anno 2021 raccontano che il 7,5% delle famiglie in Italia vive in
povertà assoluta e l’11,1% in povertà relativa. In Umbria, il 9,5% delle famiglie
si trovano in povertà relativa, un dato in aumento rispetto all’8% dell’anno
2020.
(Dati Istat)
Nel primo trimestre 2022 si avverte un ritorno ad una certa stabilità, ma si
manifestano gli effetti sociali più a lungo termine della pandemia,
conseguenza delle difficoltà economiche accumulatesi nei due anni trascorsi:
licenziamenti, riduzioni delle entrate economiche familiari, fine del blocco degli
sfratti e ripresa della loro esecuzione. Ad aggravare la condizione economica
di tante famiglie giungono aumenti del costo dell’energia e del carburante. E
in questo contesto irrompe l’emergenza umanitaria connessa all’invasione
russa dell’Ucraina.
Alla metà di maggio 2022 sono più di 113 mila le persone in fuga dal
conflitto in Ucraina e giunte in Italia, tra cui quasi 39 mila minori.
Aiutarle chiede risorse per l’assistenza ai minori soli e per l’accoglienza dei
profughi sul territorio. Per il lavoro, l’incertezza sulla permanenza in Italia di
questi frena l’assegnazione di posti. Per la scuola, migliaia di minori entrano
nelle aule italiane, ma ci sono problemi di personale e di formazione dello
stesso.
Impegno di Caritas
Nel 2021 si è celebrato il 50°dell’istituzione di Caritas italiana (1971 –
2021). In corrispondenza, si è avviata una riflessione sui principali aspetti del
contributo dei cattolici all’esercizio della funzione socio-assistenziale nel
Paese.
L’art.1 dello Statuto di Caritas italiana ci ricorda che questa è
…l’organismo pastorale costituito dalla Cei, al fine di promuovere … la
testimonianza della carità della comunità ecclesiale italiana … in vista dello
sviluppo integrale dell’uomo, della giustizia sociale e della pace, con
particolare attenzione agli ultimi …
Viene perseguito l’obiettivo che ogni comunità cristiana, nelle sue articolazioni
territoriali, prenda coscienza delle diverse situazioni umane di bisogno, ne
sappia leggere le cause, cogliere le proprie responsabilità, proporre risposte
significative per superare tali criticità, restituendo dignità alla persona .
Si noti la centralità che assume in corrispondenza la funzione pedagogica,
volta a sensibilizzare le coscienze, ad educare la comunità al senso della
solidarietà e della fraternità, ed a creare reti di sostegno.
Si punta all’educazione e alla formazione alla condivisione e alla
corresponsabilità, verso chi è nel bisogno, perché “tutti siamo responsabili
di tutti”.
In linea con queste indicazioni, si pongono le molteplici dimensioni assunte,
nel corso degli anni, dagli interventi Caritas: –l’annuncio, esercitando
l’accoglienza e assicurando la prossimità ai servizi, del Vangelo della carità,
nella fedeltà ai principi della Carta costituzionale, –l’impegno ad intervenire, in
modo tempestivo e diffuso, nelle situazioni di emergenza, e di nuova povertà
–la capacità di sperimentare forme nuove di intervento, – un’attenzione
particolare alle nuove povertà, –un crescente radicamento delle opere
all’interno della dimensione locale, –una sempre maggiore apertura e sinergia
con la società civile, anche promuovendo coordinamento e costruzione di reti,
–una collaborazione in crescita con le Istituzioni pubbliche, anche in linea con
le tendenze emergenti alla co-programmazione e co-progettazione, –una
attività in difesa di diritti umani fondamentali trascurati (advocacy).
Viene proposta infine una riconsiderazione dell’identità e dei compiti della
Caritas alla luce del pensiero di Papa Francesco, quale espresso in
particolare nell’Enciclica Fratelli tutti: può venire sottolineata una funzione di
accompagnamento delle persone e delle comunità verso una crescita
nella fraternità, ritenuta più generativa della solidarietà. Verso questo tipo di
orizzonte si auspica, più che una semplice offerta di servizi, una attivazione di
percorsi.
In questa direzione, Papa Francesco raccomanda di fare riferimento agli
“ultimi”, considerati “scarto” nella società, ma che danno la giusta prospettiva
da cui guardare il mondo, la società e anche la Chiesa. È naturalmente
imprescindibile il ricorso al Vangelo, all’amore umile, concreto, disponibile al
servizio, che invita anche alla parresia della denuncia. Papa Francesco
auspica anche la via della creatività, di quella che San Giovanni Paolo II
chiamava la “fantasia della carità”, generata dallo Spirito Santo.
Approfondimenti e riflessioni tratte da “Dentro il welfare che cambia, 50 anni di
Caritas al servizio dei poveri e della Chiesa” – Vol. 4 – Una riflessione sul
percorso compiuto e sulle sfide che attendono la Caritas, Renato Marinaro e
Marco Pagniello.


clicca il link: sesto rapporto Caritas
fonte: CARITAS UMBRIA

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