ANALISI E COMMENTI – Dalle Regioni il via libera al testo sull’Autonomia. Critica l’Anci

Dalle Regioni il via libera al testo sull’Autonomia.
Critica l’Anci


Le Regioni mettono mano al dossier sull’Autonomia differenziata e alla fine
riescono ad approdare a un primo via libera al testo. Il luogo in cui è maturata
la scelta è la Conferenza delle Regioni, dove comunque si è archiviato il no
critico, annunciato da Campania, Emilia Romagna, Puglia e Toscana. Si tratta
di un primo step, ammettono soddisfatti i governatori di centrodestra; Attilio
Fontana della Lombardia ha spiegato a nome delle Regioni di confidare “che
si possa arrivare a una risposta positiva”. Ma un granello di sabbia nel
meccanismo lo mettono i Comuni, che in un documento accendono un faro
sull’individuazione e finanziamento dei Lep.Roberto Calderoli, titolare degli
Affari Regionali e padre del provvedimento, guarda al cronoprogramma e
dopo l’ok incassato anche in sede di Conferenza Unificata fa sapere di
essere pronto a presentare il testo al prossimo Cdm “per la definitiva
approvazione”. Sui distinguo di Sindaci e Province il Ministro spiega invece
che tutte le loro proposte emendative “verranno proposte in pre-Consiglio per
una valutazione del loro inserimento nel dl definitivo”. Il suo ministero dovrà
superare le perplessità articolate dall’Anci, che in un documento ha ricordato
“il ruolo e il contributo che in tutti questi anni i Comuni italiani hanno offerto in
termini di servizi ai territori e alle comunità e soprattutto sul meccanismo di
solidarietà e perequazione, già realizzati su scala comunale”.
Tra i governatori del centrodestra regna l’ottimismo: se il veneto Luca Zaia
parla di “grande risultato”, l’umbra Donatella Tesei rimanda al lavoro da
costruire “nei vari dettagli”. E Massimiliano Fedriga (Friuli-Venezia Giulia),
anche in virtù di una visione meno di parte imposta dall’essere presidente
della Conferenza delle Regioni, tende la mano ai territori riottosi, augurandosi
che “che con il prosieguo del processo che vedrà l’attuazione dell’autonomia
differenziata si possa trovare una ricomposizione con le regioni che oggi
hanno espresso parere contrario”. Cauto il presidente della Calabria Roberto
Occhiuto che mette da parte i pregiudizi ideologici “a condizione che si superi
la spesa storica e che si garantiscano a tutti i diritti sociali e civili, a
prescindere dalla Regione nella quale si vive”. Nel fronte critico si esercita il
governatore della Puglia Michele Emiliano e anche il sindaco di Roma
Roberto Gualtieri. Tranchant l’ex ministro delle Regioni e oggi senatore dem
Francesco Boccia: “Oggi si consuma un ennesimo grave strappo
istituzionale che Calderoli tenta di coprire falsificando anche la comunicazione
pubblica parlando di approvazione. Non c’è alcuna intesa. Per le Conferenze
o c’è l’intesa o non c’è. E su un provvedimento così delicato per la vita del
Paese, il Governo Meloni ha deciso di andare avanti a testa bassa”.
fonte: CENTRO STUDI PARLAMENTARI

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