ANALISI E COMMENTI – Cultura e creatività come motori dello sviluppo sostenibile

Cultura e creatività come motori dello
sviluppo sostenibile


Settimana 5-11 dicembre. La Commissione europea presenta una
relazione sulla dimensione culturale dello sviluppo sostenibile: sintesi
delle iniziative in corso e riflessioni per un quadro strategico rafforzato
Guarda la rassegna dal 5 all’11 dicembre
Il 9 dicembre, la Commissione europea ha adottato una Comunicazione in cui
riporta le iniziative avviate nel quadro europeo per attuare la dimensione
culturale dello sviluppo sostenibile. La Commissione riconosce la cultura
come motore o fattore abilitante dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite e
sostiene che la cultura e le politiche culturali dovrebbero essere utilizzate in
modo più sistematico per affrontare le grandi questioni contemporanee
relative al cambiamento climatico e agli obiettivi europei del Green Deal.
Il quadro delle iniziative che emerge dalla Comunicazione è molto ricco e
articolato, ma è la stessa Commissione a indicare che per sfruttare appieno il
potenziale delle misure culturali e il ruolo dei diversi settori culturali, è
necessario affrontare la distribuzione dispersiva delle misure culturali
che mirano allo sviluppo sostenibile in molte aree politiche diverse.
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TRANSIZIONE ECOLOGICA
In proposito, la Commissione s’impegna a valutare l’adozione di un quadro
strategico dell’UE per la cultura che includa tra i suoi principi generali
l’impegno a realizzare l’Agenda 2030.
Come riferimenti quadro, la Commissione richiama la Nuova agenda europea
per la cultura del 2018 con cui si è già specificamente impegnata a contribuire
all’attuazione dell’Agenda 2030, e richiama altresì la risoluzione del dicembre
2019 con cui il Consiglio ha confermato l’impegno degli Stati membri per la
sostenibilità e per la piena e rapida attuazione dell’Agenda 2030. Inoltre,
ricorda che il piano di lavoro del Consiglio per la cultura 2019-2022 è stato
modificato nel maggio 2020 per includere la “Cultura come motore dello
sviluppo sostenibile” come priorità aggiuntiva. Nell’ambito di questa priorità,
il piano di lavoro ha previsto due azioni corrispondenti: (i) un gruppo di esperti
del metodo aperto di coordinamento (Omc) degli Stati membri sulla
dimensione culturale dello sviluppo sostenibile, istituito nel 2021, che ha
consegnato la sua relazione nel settembre 2022; e (ii) un invito alla
Commissione a presentare un piano d’azione sulla dimensione culturale dello
sviluppo sostenibile.
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VALORE CONDIVISO
La Commissione si richiama anche alla Dichiarazione per la cultura di
Mondiacult 2022 – la conferenza dell’Unesco sulle politiche culturali e lo
sviluppo sostenibile tenutasi in Messico dal 28 al 30 settembre 2022 -, in cui
sono chieste ulteriori azioni per rafforzare i quadri di riferimento delle politiche
pubbliche, ancorando la cultura in modo più decisivo alle strategie di sviluppo
sostenibile a livello globale e in tutte le dimensioni degli SDGs di sviluppo
sociale, economico e ambientale. Nello stesso spirito, il gruppo Omc sulla
dimensione culturale dello sviluppo sostenibile sostiene con forza il tema
generale di riformare il rapporto tra esseri umani e natura, facendo leva
sul potere sottoutilizzato della cultura.
Passando in rassegna le diverse iniziative già in corso, la Commissione indica
in priorità il programma Europa Creativa 2021-2027, in cui è sostenuto
l’impegno dell’Ue verso gli SDGs delle Nazioni Unite. Nel campo dei media e
dell’audiovisivo, il programma che integra il Piano d’azione per i media e gli
audiovisivi adottato nel dicembre 2020 ha specificamente introdotto due
priorità orizzontali: I) rendere più verde l’industria audiovisiva, II) diversità e
inclusione per il settore audiovisivo.
La Commissione richiama anche le misure incluse nella politica di coesione in
particolare attraverso il Fondo europeo di sviluppo regionale (Fesr), che ha
tradizionalmente riconosciuto gli investimenti culturali come motori
fondamentali dello sviluppo territoriale e della coesione sociale.
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TERRITORI
La Commissione evidenzia che per il periodo 2021-2027, la politica di
coesione si concentrerà sulla sostenibilità e sulla valorizzazione digitale delle
esperienze del patrimonio culturale, integrando l’inclusione sociale, la
sostenibilità e la partecipazione dei cittadini attraverso la cultura, la protezione
del patrimonio storico-artistico-archeologico dagli effetti dei cambiamenti
climatici, l’integrazione con le politiche per il turismo.
Non secondario è anche Il programma quadro europeo per la ricerca Horizon
Europe 2021-2027 che prevede un cluster dedicato a Cultura, creatività e
società inclusiva.
Altri temi toccati dalla relazione della Commissione riguardano azioni da
attuare, relative anche all’inclusione sociale nel quadro delle iniziative
dell’Unione dell’uguaglianza, sui disabili, sulla cultura dei Rom e di altre
minoranze, e l’integrazione con le iniziative relative al 2023 anno europeo
delle competenze.
Non secondaria è la stessa strategia industriale aggiornata nel 2021 che
identifica 14 ecosistemi industriali, tra cui le industrie culturali e creative.
La Commissione riporta anche i contenuti della nuova Bauhaus quale
iniziativa trasversale che mira a realizzare la transizione verde affrontando le
sfide globali attraverso soluzioni innovative basate sul luogo, combinando i
valori di sostenibilità, inclusione ed estetica. Viene nel contesto sottolineato il
ruolo fondamentale della cultura nell’affrontare le sfide della sostenibilità e nel
perseguire una trasformazione positiva della società. Gli artisti e gli attori
culturali svolgono un ruolo cruciale nel cambiamento di paradigma
verso nuovi comportamenti e valori.
Viene richiamata anche la raccomandazione del 10 novembre 2021, che
persegue lo scopo di aprire la strada a uno spazio comune europeo dei dati
per il patrimonio culturale, aiutando le istituzioni culturali ad accelerare i loro
sforzi di digitalizzazione e conservazione e a cogliere le opportunità create
dalla trasformazione digitale.
Come indica la Commissione, l’iniziativa contribuirà anche ad attuare il Goal 4
“Istruzione di qualità” dell’Agenda 2030, in quanto i beni digitali del patrimonio
culturale nello spazio dati forniranno anche molteplici prospettive sugli sviluppi
storici, scientifici e culturali in Europa e oltre. L’uso e il riutilizzo dei beni
culturali digitalizzati in vari settori chiave (ad esempio l’istruzione, le città
intelligenti e la modellazione ambientale, il turismo sostenibile – insieme allo
spazio dati per il turismo – e i settori culturali creativi) creeranno nuove
opportunità anche di fruizione, scambio culturale e sviluppo occupazionale.
L’azione si integra ed è supportata dai servizi via satellite del programma
Copernicus che continueranno a contribuire alla mappatura, al monitoraggio e
alla gestione del patrimonio culturale.
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RICERCA E DALLA FORMAZIONE
Nelle conclusioni, la Commissione evidenzia che una maggiore coerenza tra
le politiche culturali e le strategie di sviluppo sostenibile può essere
vantaggiosa per i diversi livelli di elaborazione politica in Europa e riporta la
posizione del citato rapporto del gruppo Omc: in questi “tempi burrascosi” – in
cui il rapporto tra natura ed esseri umani è costantemente minacciato da
crescenti squilibri e disuguaglianze – un “coraggio culturale per il
cambiamento” è la migliore risposta possibile da parte dei politici. L’Ue ha
l’enorme opportunità e responsabilità di guidare questo processo di migliore
sfruttamento del potenziale (sottoutilizzato) della cultura.
E prosegue: combinare l’innovazione guidata dalla cultura con
investimenti orientati alla sostenibilità e risposte adattive alle
trasformazioni rivoluzionarie della società in tempi di crisi, dovrebbe
essere al centro di nuovi quadri politici per ripensare la politica culturale
in modo più strategico, coerente ed efficace.


All’indomani dell’adozione della relazione della Commissione sulla dimensione
culturale dello sviluppo sostenibile, il 10 dicembre Ursula von der Leyen nel
breve discorso al Premio europeo per la sostenibilità – Prix Film4Climate
nell’ambito del 35° Premio del Cinema Europeo, si è così pronunciata nei
confronti degli “addetti ai lavori”: voi avete il potere di cambiare i cuori e le
menti. Potete far capire alle persone che ognuno di noi può fare la
differenza per il nostro pianeta.
di Luigi Di Marco

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